MILANO - Se l’ottava gara stagionale sarà per Yann Sommer, come la sinfonia per Beethoven, quella del buon umore lo diranno soltanto i pali dello stadio Joseph Marien. Alle porte di Bruxelles, lo svizzero para i fantasmi degli errori passati e quelli dei portieri concorrenti, presenti e futuri: dopo la serata storta con la Juventus, l’estremo difensore interista era finito dietro la lavagna. Cristian Chivu, però, lo ha messo in chiaro: «Non tolgo Sommer perché me lo chiede il popolo». Mossa felice: l’ex Bayern Monaco è stato subito decisivo con l’Ajax. Del resto, da quando è arrivato all’Inter, è il portiere che ha evitato più gol in Champions League: quasi sette, se si analizza il dato partendo dalle reti al passivo che sarebbe stato lecito attendersi in base ai tiri subiti. Mossa da leader, quella del tecnico, specie se si considera che, in realtà, l’avvicendamento con Josep Martinez era ed è nei piani dei nerazzurri: per ora, lo spagnolo si è visto solo in due occasioni e non ha certo demeritato, ma il titolare resta Sommer. Che deve guardarsi, appunto, anche dalle sirene di mercato: l’Inter, oltre all’atalantino Marco Carnesecchi, monitora con attenzione Elia Caprile del Cagliari e Noah Atubolu del Friburgo, profili che piacciono anche al Milan.
Le parole di Sommer
Per ora, però, c’è Yann e non ha intenzione di farsi da parte: «Con la Juve ho commesso due errori, una partita negativa è una cosa che può capitare. Anche se per un portiere è più dura - ha ammesso -. Per tutti i giocatori è importante sentire la fiducia del proprio allenatore, Chivu è bravissimo con noi: comunica in modo chiaro. Abbiamo trovato un buon equilibrio, anche l’arrivo di Akanji ci ha portato serenità in fase difensiva. Abbiamo avuto un inizio di stagione un po’ difficile, ma ci siamo sempre detti di lavorare con serenità e ora la situazione è migliorata». Guai, però, a parlargli di tranquillità, concetto che rimanda alla comfort zone: «Non mi piace, bisogna fare il massimo per vincere e abbiamo visto anche con la Roma come non sia facile». In Champions, la ferita del passato è ancora aperta. I cinque gol incassati a Monaco di Baviera riaffiorano, almeno nelle domande, ogni volta che si riavvicina la musichetta della coppa più ambita d’Europa: «L’anno scorso è stata dura per tutti noi, ma questo è il calcio. Le grandi squadre si rialzano e con il nuovo allenatore stiamo lavorando per fare sempre meglio. Bisogna andare passo dopo passo. Sono convinto che avremo sempre la possibilità di vincere titoli». A proposito di portieri: ieri il terzo nerazzurro, Raffaele Di Gennaro, si è operato allo scafoide carpale del polso destro. Intervento riuscito, nelle prossime settimane inizierà la fase riabilitativa