Pagina 3 | Ecco le contromosse di Cristiano Ronaldo

TORINO - Cristiano Ronaldo passa all'attacco, situazione piuttosto comune per lui, anche se questa volta dovrà farlo lontano da un campo e dalla porta avversaria dove sa essere devastante. Ronaldo passa all'attacco e curiosamente lo fa per difendersi. Difendersi dalle infamanti accuse che stanno aleggiando intorno al suo personaggio pubblico. Accuse contro le quali si scaglieranno i suoi legali nei prossimi giorni con una vera e propria contraerea mediatica. L'obiettivo è smontare l'idea che Cristiano Ronaldo abbia stuprato Kathryn Mayorga nella notte del 13 giugno 2009 in un lussuoso albergo di Las Vegas.

Il premier portoghese difende Ronaldo: «Non ci sono prove»

È il primo passaggio di un battaglia che - in attesa di sviluppi penali (al momento non ce ne sono) e della causa civile (quella intentata dalla Mayorga per avere 200mila dollari in più rispetto ai 375mila incassati nel 2009) - si combatte sul terreno dell'immagine di Cristiano Ronaldo, ovvero quanto di più prezioso possiede CR7, alla pari del suo immenso talento calcistico. Ogni giorno che passa, anche solo la circolazione del dubbio che il più forte calciatore del mondo possa essere uno stupratore rappresenta un danno inaccettabile per il giocatore e il suo entourage e il rischio che inneschi altri casi (vedi quello emerso nella serata di ieri in Inghilterra). Ecco perché ora partirà il contrattacco, ecco come lo farà...

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CHI È LA MAYORGA
Kathryn Mayorga oggi è una maestra o, meglio una ex maestra perché ha da poco lasciato il suo lavoro, ha 34 anni e, un mese fa, ha chiesto a Cristiano Ronaldo 200mila euro di risarcimento per i fatti del 13 giugno 2009. E chi era la Mayorga allora? Una aspirante modella che, secondo lo stesso Der Spiegel (il periodico tedesco che - di fatto - è diventato il grande accusatore di Ronaldo), svolgeva anche un'attività di ragazza immagine per alcuni locali di Las Vegas che usavano la sua bellezza e quella di altre sue colleghe per attirare clienti e, occasionalmente, per intrattenerli nel locale. Un fatto, questo, al quale gli avvocati di Ronaldo tengono molto per contestualizzare la vicenda. Perché è proprio in una situazione del genere che Ronaldo conosce la Mayorga e a testimoniarlo c'è anche un filmato che girò fin dal 2009, nel quale i due sono nella zona vip del locale Rain e certamente non hanno un atteggiamento formale fra di loro. È in quel momento che Ronaldo, in vacanza nel Nevada, invita la ragazza nella sua suite per una festa privata.

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NELLA SUITE
Qui le versioni divergono. Perché la Mayorga sostiene di essere stata violentata da Ronaldo. Ronaldo sostiene ci sia stato sesso consenziente. La verità, ovviamente, la sanno solamente loro due. Al resto del mondo rimangono alcuni fatti. Primo: la Mayorga dopo qualche ora dalla presunta violenza va dalla polizia per sporgere denuncia, ma non fa il nome di Cristiano Ronaldo. Perché? Lei sostiene di avere dei timori trattandosi di un personaggio pubblico molto noto e si limita a chiedere il cosiddetto “rape kit”, ovvero la visita di un medico che certifichi l’effettiva violenza. Gli avvocati di Ronaldo trovano sospetto il fatto che lei, dopo NON aver fatto il nome di Ronaldo alla Polizia lo faccia, esattamente il giorno dopo, a un avvocato (esperto in risarcimenti per incidenti automobilistici) che immediatamente prende contatti con l'entourage di CR7 per chiedere un risarcimento. L’iter - secondo i legali di Ronaldo - è quanto meno sospetto: nel giro di poche ore la ragazza sporge una denuncia anonima e poi fa partire un’azione legale per ottenere denaro: è interessata ad avere giustizia o solo un’arma di ricatto nei confronti di un personaggio famoso? È un dubbio, ma per i legali di Ronaldo è un altro punto da fissare. 

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L'ACCORDO
Segue una lunga trattativa fra il legale della Mayorga e l'agguerrita pattuglia di Ronaldo, che ingaggia un investigatore privato per sapere tutto della sua accusatrice e usufruisce dei migliori professionisti, perfino un perito che smonta il certificato della Mayorga («Le ferite riscontrate potrebbero essere state anche autoinflitte e non sono necessariamente il risultato di una violenza», scriverà). Alla fine però i legali di Cristiano accettano una transazione per 375mila euro. Punto debole, secondo la Mayorga e i suoi nuovi avvocati: se Ronaldo decide di pagare significa che ha qualcosa da nascondere. Risposta: in un momento delicatissimo per la sua carriera, il passaggio al Real Madrid per 94 milioni di euro, non voleva avere un potenziale processo da gestire o gravissimi danni di immagine, quindi ha scelto il male minore e ha pagato con un patto di riservatezza assoluta (e fornendo alla Mayorga un suo test HIV come da lei richiesto) rispettato fino a un mese fa.

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L'AMMISSIONE
Perché la Mayorga si sveglia dopo nove anni e mezzo? Dicono i suoi che l'effetto del movimento #metoo le ha dato coraggio, lei stessa ha affermato di aver vissuto anni terribili in cui l'immagine di CR7 le veniva riproposta da ogni tv o da ogni copertina e di aver finalmente trovato il coraggio di parlare. Gli avvocati di CR7 fanno notare che la Mayorga ha sperperato i 375mila dollari e sta semplicemente bussando per avere altri quattrini. Ma c'è un elemento in più: i documenti emersi da Football Leaks che, hackerando i computer degli avvocati o della Gestifute (l'agenzia che gestisce Ronaldo), ha reso noti alcuni testi segreti. Innanzitutto il famigerato accordo extragiudiziale fra Ronaldo e la Mayorga, ma anche un carteggio interno fra avvocati di Ronaldo e Ronaldo stesso nel 2009. Fra email in cui si gestivano gli enormi costi di quella vicenda (avvocati, periti, investigatori privati) è emerso un dialogo fra Ronaldo e il suo legale, un botta e risposta per ricostruire l'accaduto di quella notte. Nella prima versione, risalente all'ottobre del 2009, Cristiano ammetterebbe che la Mayorga avrebbe detto più volte «no» e «stop», inoltre il giocatore ammetterebbe di essere stato «rude» e di «aver chiesto scusa», in una seconda versione del dicembre 2009 scompare tutto e si parla di «sesso consenziente». Quei fogli non hanno alcun valore legale, sono prove rubate, quindi non producibili in alcun tribunale e non c'è neppure il nome di Ronaldo: carta straccia. Eppure se ci si fida di Football Leaks fanno parte di quel faldone. Gli avvocati di Ronaldo, per contro, fanno trapelare che quei documenti sarebbero falsi e vogliono provarlo.

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Qui le versioni divergono. Perché la Mayorga sostiene di essere stata violentata da Ronaldo. Ronaldo sostiene ci sia stato sesso consenziente. La verità, ovviamente, la sanno solamente loro due. Al resto del mondo rimangono alcuni fatti. Primo: la Mayorga dopo qualche ora dalla presunta violenza va dalla polizia per sporgere denuncia, ma non fa il nome di Cristiano Ronaldo. Perché? Lei sostiene di avere dei timori trattandosi di un personaggio pubblico molto noto e si limita a chiedere il cosiddetto “rape kit”, ovvero la visita di un medico che certifichi l’effettiva violenza. Gli avvocati di Ronaldo trovano sospetto il fatto che lei, dopo NON aver fatto il nome di Ronaldo alla Polizia lo faccia, esattamente il giorno dopo, a un avvocato (esperto in risarcimenti per incidenti automobilistici) che immediatamente prende contatti con l'entourage di CR7 per chiedere un risarcimento. L’iter - secondo i legali di Ronaldo - è quanto meno sospetto: nel giro di poche ore la ragazza sporge una denuncia anonima e poi fa partire un’azione legale per ottenere denaro: è interessata ad avere giustizia o solo un’arma di ricatto nei confronti di un personaggio famoso? È un dubbio, ma per i legali di Ronaldo è un altro punto da fissare. 

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