Un’abitidine che si è portato anche alla Juventus. Qualsiasi allenamento dei bianconeri, infatti, viene diviso in varie parti (come fanno praticamente tutti gli allenatori), ma ad ognuna di queste Sarri assegna un minutaggio preciso che viene rigorosamente rispettato: se per l’esercitazione di possesso palla erano previsti 23 minuti, al ventitreesimo minuto questa finisce. D’altra parte, Sarri ama i numeri. Si può quasi parlare di mania e ne consuma in quantità enorme per valutare la condizione atletica e per studiare tattica e giocatori. Le tabelle che consulta più frequetemente sono quelle con i parametri fisiologici, che vengono raccolti sul campo dallo staff dei preparatori e da quello medico. La Juventus, per esempio, utilizza le più moderne tecnologie per riuscire a quantificare la fatica di un giocatore e la sua condizione. Informazioni che servono per prevederne la soglia oltre la quale rischia l’infortunio. Dalla misurazione più banale con il cardiofrequenzimetro a metodi più complessi con cui si calcola la forza attraverso macchine specifiche al JMedical, passando per analisi sulla velocità dello scatto, sulla reattività e sul recupero dopo uno sforzo. Una serie piuttosto complessa di parametri con la quale Sarri decide se far riposare qualcuno.