La Juve del 1976-77
E' la Juventus più tetragona di sempre. Nessun fronzolo, solo carattere, corsa, cattiveria agonistica e uomini veri. Certo, Causio aveva indole e classe brasiliana paragonabile a quella di un Douglas Costa; Bettega era un attaccante straordinariamente moderno per certi versi con l’attitudine dell’Higuain attuale e Tardelli farebbe comodo a Sarri ancora oggi, con quelle caratteristiche che uniscono Ramsey e Matuidi. E dietro c’erano Zoff e Scirea, una coppia che ha segnato un’epoca del calcio mondiale. E' una squadra tutta italiana che forse metterebbe in crisi la Juventus attuale perché all’epoca non si parlava così insistentemente di «intensità», ma di sicuro la Juventus del ’76-77 ne metteva tanta in campo. Anche in questo caso, però, il confronto con la panchina la vede perdente: solo il giovane e talentuosissimo Cabrini brilla in un gruppo di calciatori onesti e solidi, ma certamente meno forti dei panchinari attuali.