Juve, Sarri atto secondo: fase difensiva da risolvere

Bilancio 2019 del toscano: media punti più alta dei predecessori, ma quasi il 50% in più di gol subiti. Si riparte dal “non possesso”
Juve, Sarri atto secondo: fase difensiva da risolvere© Juventus FC via Getty Images

TORINO - Classici buoni propositi da fine anno: chi decide di smetter di fumare, chi programma di iscriversi in palestra, chi promette di fare i compiti per tempo eccetera, eccetera. Chi si impone di subire meno gol.

Ecco, la Juventus - alla quale ancora bruciano i 3 + 3 incassati dalla Lazio in una manciata di giorni - rientra in quest’ultima categoria. E il suo tecnico Maurizio Sarri - sia pure uno che s’è presentato spiegando tipo che si alza al mattino e comincia subito a pensare a come far segnare di più la sua squadra - sta entrando nell’ordine di idee che la questione “fase difensiva” sia da risolvere.

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I confronti tra la Juve di Sarri e quella di Allegri

In questi ultimi tempi si sono sprecati i confronti tra la Juventus di Sarri e quella che questi ha ereditato da Massimiliano Allegri. Confronti che alcune indicazioni le forniscono, per carità, ma che vanno presi con le pinze, per certi versi: giacché si tratta di mettere a paragone il prodotto di 5 anni di evoluzione tecnico-tattica allegriana con il frutto di qualche mese d lavoro d’un nuovo allenatore (filosoficamente agli antipodi). Curioso, semmai, può essere mettere a confronto i mesi di debutto (insomma: partite ufficiali da agosto al 31 dicembre) di Sarri con quelli di debutto di Antonio Conte e di Allegri. Anche in questo caso, comunque, risulta lampante come dal punto di vista della fase difensiva si debba intervenire. A fronte di una media punti leggermente più alta (2,4 contro 2,2) e di una leggermente più alta percentuale di vittorie, subentra una clamorosamente più alta media di gol incassati: quasi il 50% in più rispetto ad Allegri considerando che la Juve dell’ex milanista, nei primi 4 mesi, aveva incassato 14 gol in 23 incontri mentre quella di Sarri addirittura 24 su 24. Impossibile ignorare la cosa, anche perché i gol realizzati non sono di più, anzi.

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Prendere meno gol ma senza arroccarsi in difesa

Sarri, dunque, dedicherà energie a profusione- approfittando d’un buon periodo privo di turni infrasettimanali - per sistemare certi meccanismi e, soprattutto, insistere su alcuni concetti da inculcare nelle teste dei bianconeri. Già perché meno gol, Sarri, non li vuole prendere in virtù d’una Juventus più coperta e arroccata in fase di non possesso palla. Bensì li vuole prendere in virtù d’una Juventus più aggressiva e arrembante, che continui ad aggredire gli avversari anche - ad esempio - quando si è in vantaggio, evitando l’ormai classico corto circuito che si creava ultimamente subito dopo un gol segnato.

Non sarà facile e non sarà immediato, questa sorta di lavaggio del cervello, ma sarà inevitabile per dare un senso alla rivoluzione tattica Sarriana che pure in Europa ha già fatto vedere cose interessantissime e ha fornito incredibili dimostrazioni di forza e di potenza.

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TORINO - Classici buoni propositi da fine anno: chi decide di smetter di fumare, chi programma di iscriversi in palestra, chi promette di fare i compiti per tempo eccetera, eccetera. Chi si impone di subire meno gol.

Ecco, la Juventus - alla quale ancora bruciano i 3 + 3 incassati dalla Lazio in una manciata di giorni - rientra in quest’ultima categoria. E il suo tecnico Maurizio Sarri - sia pure uno che s’è presentato spiegando tipo che si alza al mattino e comincia subito a pensare a come far segnare di più la sua squadra - sta entrando nell’ordine di idee che la questione “fase difensiva” sia da risolvere.

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