Ronaldo-Morata, la Supercoppa è della Juve

I bianconeri conquistano la nona Supercoppa della loro storia grazie ai gol di CR7 e dello spagnolo. Insigne sbaglia un rigore, Napoli al tappeto
Ronaldo-Morata, la Supercoppa è della Juve

Come a Gedda poco più di due anni fa, Cristiano Ronaldo è l'hombre del partido in Supercoppa. Allora griffò l'1-0 sul Milan di testa, oggi il penta Pallone d'Oro ha infranto l'equilibrio di una partita bloccata segnando da vero bomber d'area di rigore. Così la Juventus porta a casa la nona Supercoppa della sua storia: 2-0 combattuto al Napoli, che sbaglia un rigore con Insigne (sarebbe stato l'1-1 parziale), e bianconeri meritatamente in trionfo. Pirlo batte l'amico Gattuso grazie alla superiorità tecnica dei suoi giocatori, alla loro voglia di soffrire, di compattarsi, di ricominciare a vincere dopo le delusioni di campionato.

Altro piglio, altra testa

Il tecnico bianconero, come previsto, tiene Morata in panchina ma pronto all'uso, mentre Kulusevski affianca Cristiano Ronaldo e visti i precedenti la coppia promette bene. C'è Cuadrado dall'inizio, 16 giorni dopo essere stato contagiato dal Coronavirus: appena guarito, il colombiano si fionda in direzione Reggio Emilia, in tempo per riappropriarsi della maglia da titolare che se sta bene sarà sempre sua. Nessuna sorpresa nella formazione di Gattuso, che recupera Petagna in tempo per la sfida a tre giorni dal 6-0 rifilato alla Fiorentina. La Juve prova subito a fare la partita avanzando grazie agli strappi di McKennie e Kulusevski, oltre alle incursioni di Danilo che impegna Ospina (azione fermata da un dubbio fuorigioco). Ma il Napoli non s'intimidisce, così Demme serve Lozano che di testa impegna Szczesny per quella che sarà l'unica grande occasione di tutto il primo tempo: ottima risposta del portiere bianconero, nell'occasione è Danilo a ritardare la chiusura sul messicano. La sfida è equilibrata, con gli azzurri che alla lunga sembrano uscire bene dal tentativo di pressing alto bianconero. La Juventus comunque dà l'idea di aver approcciato il match con altro piglio, con una testa diversa, libera dai cattivi pensieri successivi al tonfo di domenica a San Siro contro l'Inter. In particolare i campioni d'Italia evitano di scoprirsi e in fase di non possesso si mettono a volte in attesa per evitare di prestare il fianco ai rivali e lasciare le praterie scoperte come contro Barella e soci. Di Ronaldo si colgono tracce qua e là sotto forma di un paio di conclusioni dalla distanza, ma nulla di eccezionale. Prevalgono le difese aspettando tempi migliori.

Il guizzo del campione

La ripresa comincia con Bernardeschi al posto di Chiesa, costretto a uscire per via di una caviglia dolorante. Il carrarino sfiora subito il vantaggio dopo un bel triangolo con McKennie, ma il tiro è sporco e Ospina si salva bloccando il pallone sulla linea dopo che i centrali napoletani s'erano fatti sorprendere. Chiellini, nel frattempo, alla terza partita di fila da titolare tiene a bada Demme e compagni, mentre sull'altro fronte è Ronaldo che, servito in velocità da Arthur, cerca di approfittare di un'ingenuità di Manolas che non s'intende con il suo portiere. CR7 e il colombiano si scontrano, ma nessuna conseguenza per entrambi. Si procede a fiammate, come quando Ronaldo la mette in mezzo e Manolas sfiora l'autorete. È la svolta, perché dal calcio d'angolo battuto da Bernardeschi è Bakayoko a innescare involontariamente il fuoriclasse portoghese: basta una girata di sinistro a due passi da Ospina per scatenare l'entusiasmo juventino. Sono 20 gol in 20 partite stagionali per Cristiano, al 760° sigillo in carriera: Pelé a -7 trema. Gattuso prova a dare una sterzata inserendo Elmas al posto del franco-ivoriano, ma i bianconeri capiscono che è arrivato il momento di approfittare dell'inerzia di una partita che ha preso la sua direzione. Lampi di Cuadrado in fascia, un paio di verticalizzazioni di Arthur che dimostra di avere più visione di Bentancur, ma il risultato rimane in bilico. Gattuso le prova tutte con Mertens al posto di Petagna. L'occasione più ghiotta ce l'ha Insigne su rigore dopo contatto Mertens-McKennie che l'arbitro Valeri giudica falloso dopo aver rivisto l'azione al Var. La mezz'ora è passata da poco, Insigne spiazza Szczesny ma il pallone si spegne a lato. Kulusevski non ne ha più e Pirlo lo sostituisce con Morata per tenere su la squadra e cercare il raddoppio. Bentancur passa il testimone a Rabiot, mentre nel Napoli entrano Politano e Llorente per Demme e Mario Rui. Tutti gli azzurri all'attacco e nel recupero vanno vicinissimi al pari con Szczesny ancora una volta determinante dopo carambola e deviazione di Chiellini su tiro di Lozano. Spazi larghissimi e in contropiede Ronaldo va a nozze, Cuadrado vede l'accorrente Morata che firma il 2-0 finale. Lo spagnolo ha fatto gol in tutte le competizioni stagionali. È il trionfo della Juve e Pirlo può sollevare la prima Coppa della sua gestione.

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