Supercoppa Inter-Juve, Chiellini: "In gara secca non sono imbattibili"

Il capitano bianconero nella conferenza stampa alla vigilia della finale contro i nerazzurri di Simone Inzaghi: "Speriamo di dedicare la vittoria a Chiesa. Loro favoriti per lo scudetto"
Supercoppa Inter-Juve, Chiellini: "In gara secca non sono imbattibili"© Juventus FC via Getty Images

TORINO - Dopo l'incredibile rimonta in campionato contro la Roma - la Juve era sotto 3-1 e nel giro di 7 minuti l'ha ribaltata vincendo 4-3 - i bianconeri di Massimiliano Allegri sono chiamati a rispondere presente contro l'Inter nella finale di Supercoppa italiana in programma mercoledì alle 21 allo stadio Giuseppe Meazza. In palio c'è il primo trofeo stagionale, un trofeo che entrambe le formazioni vorranno mettere in bacheca. Le due formazioni si sono affrontate solo una volta nella finale di Supercoppa italiana, nel 2005, e ad avere la meglio furono i nerazzurri grazie alla rete di Veron nei tempi supplementari. Tornando all'attualità, la Juve dovrà fare a meno degli squalificati Cuadrado e De Ligt - il colombiano era diffidato ed è stato ammonito contro la Roma, mentre l'olandese è stato espulso (doppio giallo) - e di Federico Chiesa, stagione finita per lui. Per presentare la sfida contro i nerazzurri, nella conferenza stampa della vigilia, al fianco di Massimiliano Allegri c'è anche capitan Chiellini: ecco le sue parole. 

Come arriva la Juve a questa partita?

“Dobbiamo avere equilibrio nel nostro percorso, la vittoria di domenica dà una botta di adrenalina importante ma non dobbiamo farci travolgere. Mentalmente non siamo stati bravi in stagione ad avere continuità, questa però è una finale. Ci giochiamo il titolo con grande umiltà, sappiamo di incontrare una grande squadra ma di potercela giocare perché ne abbiamo fatte tante, sia vinte che perse anche quando eravamo noi favoriti”.

Cosa non dovete sottovalutare?

"L'Inter è una squadra fisica e tecnica, dovremo stare attenti e concentrati. Sui calci piazzati sono la squadra che ha segnato di più. Stanno bene, sono in fiducia, ma in partita secca non sono imbattibili. Stiamo bene, siamo quasi tutti a disposizione tranne Federico. Io si cosa vuol dire perché l'ho vissuto, però lui è un giocatore in gamba. Questa è una bella botta per tutto il calcio italiano. Speriamo di dedicare a lui la vittoria di domani. Faccio un appello per il regolamento: non ha senso che chi è ammonito o espulso in campionato debba saltare una finale. Non è logico, spero che chi di dovere faccia qualcosa. Cambiamola questa cosa perché in una finale ci devono essere i migliori".

Come stai, pronto per scendere dall'inizio?

"Sto bene, ho avuto le feste di Natale travagliate come metà degli italiani. Per fortuna stiamo bene, ho avuto anche modo di allenarmi con costanza negli ultimi giorni. Non partiamo favoriti come l'anno scorso con l'Atalanta, ma gli episodi possono cambiare i pronostici. Dispiace che in quello stadio bellissimo non ci siano tutti gli spettatori, bisogna adeguarsi alla situazione. Priorità alla salute pubblica".

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Come cambia preparare una finale da sfavoriti?

"Se ne parlava già lo scorso maggio dove per la maggior parte non eravamo favoriti. Chiaramente con l'Inter a maggior ragione, però può succedere di tutto in una partita secca. Però paradossalmente può esserci maggiore attenzione per dimostrare di potersela giocare anche con chi ha vinto il campionato l'anno scorso e probabilmente lo vincerà di nuovo quest'anno".

Che suggerimenti ha dato a Chiesa?

"Abbiamo parlato subito a caldo, ci siamo subito resi conto della gravità. Gli siamo stati vicini come fratelli maggiori, nei primi giorni è tutto molto strano. Il peggio arriva quando stai per rientrare, adattarsi ai cambiamenti del tuo corpo non è così semplice".

Come si cura l'assenza dalla partita in alcuni momenti?

"Comunicazione, aiutarsi l'un l'altro tenendosi sempre attivi. Ci sta nei 90 minuti che capita che sei affaticato e poco lucido, la comunicazione collettiva aiuta a sopperire a questa problematica".

Si aspettava un'Inter così forte e tanta sofferenza nella Juve?

"Chiedete a Bastoni cosa pensavo a ottobre, gli ho detto che il campionato potevano perderlo solo loro. Come rosa e varie situazioni sono completi, non mi sorprende. Perdere Ronaldo è importante, a volte nascondeva dei problemi. Quando lui segna sempre diventa più facile non vedere quei problemi che tante squadre hanno. Mi aspettavo un anno di fatica, siamo la squadra dell'anno scorso con Locatelli e Kean in più e Cristiano in meno. Ma c'è la consapevolezza che con il lavoro i risultati si possono raggiungere".

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