Vlahovic: "Mi identifico nel dna della Juve. Mi piace la pressione"

L'attaccante serbo giura amore ai bianconeri: "Avevo in mente soltanto loro. Jordan e Djokovic numeri uno". E sul paragone con Ibra dice...
Vlahovic: "Mi identifico nel dna della Juve. Mi piace la pressione"© www.imagephotoagency.it

TORINO - Dusan Vlahovic giura vero amore alla Juventus, nonostante i sei mesi scarsi di un matrimonio iniziato proficuamente a fine gennaio. L'attaccante serbo, in un'intervista al magazine Icon, di cui il Telegraph riporta un ampio estratto, spiega che non ha mai considerato l'Arsenal, che pure lo stava corteggiando a gennaio, così come la Juve: "Forse il mio agente ne sa qualcosa (dell'Arsenal, n.d.r.), ma io non ho mai parlato con nessuno di questo - racconta Vlahovic - avevo solo un club in mente perché la Juventus è la Juventus. Non c’è altro da dire. Mi sento onorato di indossare questa maglia. È incredibile ogni volta che la indosso. Mi identifico decisamente con il loro dna. La personalità della Juventus coincide con la mia personalità. Quando vieni qui non ti arrendi mai, combatti tutto il tempo, fai i sacrifici. Questo era sicuramente quello che stavo cercando".

Le pressione e l'ossessione calcio

Nessun timore, da parte di Vlahovic, per le aspettative e le ambizioni della Juventus: "Mi piace la pressione. Mi piacciono le grandi aspettative perché mi piace il tipo di adrenalina che provocano. Non ho mai davvero sofferto troppo per la pressione. Forse quando ero più giovane, ma non ora e tra 10 anni probabilmente mi sentirò ancora meglio. Non mi interessa molto quando le persone parlano di pressione". Il calcio, per lui, è quasi un'ossessione, anche nel tempo libero: "Mi ci dedico 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e, quando torno a casa, cosa faccio? Guardo le partite di calcio! Le guardo per divertirmi, ma anche per imparare e migliorare. Noto qualcosa, la capisco e penso: 'Avrei potuto fare questo o quello'. Mi piace passare il tempo con la mia famiglia, che è sempre stata la mia forza, e gli amici. Non mi piacciono i videogiochi, anche perché non sono molto bravo. Preferisco andare a fare una passeggiata. In passato ho avuto il tempo di leggere libri, ma non ora. Fondamentalmente mi dedico completamente al calcio e, per me, è solo l'inizio, tra l'altro. Il meglio deve ancora venire".

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Jordan e Djokovic come modelli

 Gli idoli dell'attaccante juventino arrivano da altri sport, basket e tennis: "Mi piace la mentalità di Michael Jordan e poi Novak Djokovic, che viene dalla Serbia ed è sicuramente il numero uno, quindi l'ho sempre ammirato. È un grande campione. Voglio saperne di più su come ha fatto certe cose. Ha una grande forza mentale per come affronta certi problemi, come può giocare sette partite di fila e superare sette ostacoli [per vincere uno Slam]. Quando credi in te stesso, quando sei sicuro di te, nient'altro ti destabilizzerà. Devi avere questo tipo di forza mentale. E anche quando qualcosa va storto, ti aiuterà sicuramente ad affrontare i problemi. Non sono veramente allenato per questo. Penso che sia qualcosa che viene dalla tua personalità, che è davvero parte di te". Il paragone con Zlatan Ibrahimovic non lo fa impazzire: "Confrontare giocatori con grandi campioni che hanno segnato 400-500 gol in carriera e che hanno vinto 20-30 titoli in carriera, è probabilmente un po' ingiusto - spiega Vlahovic - non mi infastidisce, ma è anche vero che quando si fanno questi paragoni, e poi si fanno uno-due errori e le aspettative sono state esaltate, allora si viene criticati. Tutti abbiamo il diritto di sbagliare; siamo tutti umani. Voglio avere la mia carriera".

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