Dunque la sconfitta di Parigi ha lasciato buone sensazioni per il futuro?
«C’è del rammarico, perché perdere non è mai bello. Non possiamo essere entusiasti del risultato: siamo alla Juventus e sappiamo che vincere è importantissimo, ma sappiamo anche che dobbiamo rivedere gli errori che abbiamo commesso e avere consapevolezza delle cose belle che abbiamo fatto. Dobbiamo acquisire nuovamente fiducia in noi stessi».
C’è l’idea che ripartendo dal secondo tempo di Parigi e innestando gradualmente i vari Di Maria, Chiesa, Pogba questa Juve possa gradualmente tornare uno squadrone temibile come ai vecchi tempi?
«C’è la sensazione che lavorando e continuando a lavorare con tutti gli effettivi possiamo fare qualcosa di bello e di grande, diverso rispetto alle ultime stagioni. Ma sta a noi dimostrarlo sul campo».
A Donnarumma ha detto: ci vediamo in Nazionale?
«Non tocca a me dirlo… C’è un ct che fa delle sette, le rispetto. Ovvio che la Nazionale è un desiderio che è nel mio cuore, non ho mai pensato che fosse finita. Spero che possa arrivare una chiamata. Ma non mi aspetto niente, cerco di stare focalizzato nel presente, nei prossimi giorni di allenamento»