Juventus, tutti colpevoli ma uno più degli altri

Allegri sbaglia le scelte, il Napoli è di un altro pianeta. Altro che scudetto, qui bisogna pensare alla Champions
Juventus, tutti colpevoli ma uno più degli altri© LAPRESSE

TORINO - In teoria, ai fini della classifica, è meglio perdere una partita 5-0 (o a uno: come è successo alla Juventus in quel di Napoli) che perdere 5 partite per 1-0. Però per l’orgoglio, per il morale, per la convinzione nei propri mezzi… No, decisamente no: una sconfitta così fragorosa e pesante e ingiustificabile in casa proprio del Napoli, rappresenta una botta di quelle che restano nella storia. E rappresentano il peggior modo possibile per definire la chiusura - ufficiale: ultima partita - della presidenza Andrea Agnelli. L’unica attenuante: la straboccante potenza del Napoli, perfettamente organizzato tatticamente e nettamente superiore a livello qualitativo e altresì mentale. Giocava a memoria e levava il fiato, concedendosi giusto qualche piccolo svarione a livello individuale (in occasione del momentaneo 2-1 di Angel Di Maria). Dimostrava, il Napoli, non solo che se sta là davanti dei meriti ce li ha, ma anche che ha tutte le carte in regola per restarci sino alla fine.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Allegri, quelle scelte sbagliate

Esenti da colpe, sul fronte bianconero? Nessuno. Ma c’è chi spicca per distacco. Massimiliano Allegri, questa volta, ci mette del suo non per risolverla, bensì per complicarla. Ironizzava alla vigilia: «Se sapessi che inserendo Chiesa nella ripresa spaccheremmo la partita e vinceremmo, beh, lo farei… Ma la palla di cristallo non ce l’ho». Ha poi scelto di fare il contrario, e la decisione non è stata particolarmente felice. Ironizzerà un po’ meno, verosimilmente, per un po’. Al di là delle scelte tattiche, comunque, la grande vera colpa della Juventus sta nell’approccio alla partita e nella assoluta incapacità di reagire.
Finora era andata di stralusso con la tattica del «primo non prenderle e poi qualcosa succederà» ma, effettivamente, dice un altro saggio: contro le grandi, se non giochi bene, perdi. E così è stato.

Juventus, reazione inesistente

Detto questo, però, attenzione: è terminata la striscia di vittorie consecutive (otto) così come il periodo di porta inviolata (836 minuti), idem le speranze di rimonta scudetto si sono pressoché smaterializzate ora che il Napoli è a più 10. Ma non è finita la Juventus. Men che meno la corsa al secondo posto e ad una qualificazione tranquilla alla prossima Champions League. Urge ricomporre i pezzi e non gettare al vento quanto di buono fatto finora.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

TORINO - In teoria, ai fini della classifica, è meglio perdere una partita 5-0 (o a uno: come è successo alla Juventus in quel di Napoli) che perdere 5 partite per 1-0. Però per l’orgoglio, per il morale, per la convinzione nei propri mezzi… No, decisamente no: una sconfitta così fragorosa e pesante e ingiustificabile in casa proprio del Napoli, rappresenta una botta di quelle che restano nella storia. E rappresentano il peggior modo possibile per definire la chiusura - ufficiale: ultima partita - della presidenza Andrea Agnelli. L’unica attenuante: la straboccante potenza del Napoli, perfettamente organizzato tatticamente e nettamente superiore a livello qualitativo e altresì mentale. Giocava a memoria e levava il fiato, concedendosi giusto qualche piccolo svarione a livello individuale (in occasione del momentaneo 2-1 di Angel Di Maria). Dimostrava, il Napoli, non solo che se sta là davanti dei meriti ce li ha, ma anche che ha tutte le carte in regola per restarci sino alla fine.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Juventus, tutti colpevoli ma uno più degli altri
2
Allegri, quelle scelte sbagliate

Juve, i migliori video