Allegri, quelle scelte sbagliate
Esenti da colpe, sul fronte bianconero? Nessuno. Ma c’è chi spicca per distacco. Massimiliano Allegri, questa volta, ci mette del suo non per risolverla, bensì per complicarla. Ironizzava alla vigilia: «Se sapessi che inserendo Chiesa nella ripresa spaccheremmo la partita e vinceremmo, beh, lo farei… Ma la palla di cristallo non ce l’ho». Ha poi scelto di fare il contrario, e la decisione non è stata particolarmente felice. Ironizzerà un po’ meno, verosimilmente, per un po’. Al di là delle scelte tattiche, comunque, la grande vera colpa della Juventus sta nell’approccio alla partita e nella assoluta incapacità di reagire.
Finora era andata di stralusso con la tattica del «primo non prenderle e poi qualcosa succederà» ma, effettivamente, dice un altro saggio: contro le grandi, se non giochi bene, perdi. E così è stato.
Juventus, reazione inesistente
Detto questo, però, attenzione: è terminata la striscia di vittorie consecutive (otto) così come il periodo di porta inviolata (836 minuti), idem le speranze di rimonta scudetto si sono pressoché smaterializzate ora che il Napoli è a più 10. Ma non è finita la Juventus. Men che meno la corsa al secondo posto e ad una qualificazione tranquilla alla prossima Champions League. Urge ricomporre i pezzi e non gettare al vento quanto di buono fatto finora.