Gli Juve Club pronti al contrattacco: l’aggiornamento sulla protesta dei tifosi

Attesa la nomina del portavoce del tifo organizzato e la diffusione del comunicato congiunto dopo la sentenza che ha portato ai -15 punti
Gli Juve Club pronti al contrattacco: l’aggiornamento sulla protesta dei tifosi© www.imagephotoagency.it

TORINO- Che le motivazioni della Corte Federale d’Appello per giustificare la zavorra di 15 punti inflitta alla classifica dei bianconeri non convincessero la Juventus era quantomeno probabile, per usare un eufemismo. E, infatti, nella serata di ieri i legali del club hanno annunciato lo scontato ricorso al Collegio di Garanzia presso il Coni. Ma quantomeno probabile era anche la reazione della tifoseria, che sui social non ha smorzato la propria indignazione per una sentenza giudicata parziale e iniqua. Lo stato d’animo – se possibile peggiorato dall’ultima prestazione in campo della squadra di Allegri contro il Monza, semmai – è insomma il medesimo che aveva contraddistinto la scorsa settimana, all’indomani della scure della giustizia sportiva che aveva spiazzato non soltanto i sostenitori di fede juventina, quando alla rabbia sfogata tra il web e i proverbiali tavolini del bar avevano fatto seguito i primi passi di una contestazione più ampi e strutturata.

La reazione degli Juventus Club

Una contestazione che, nel frattempo, è stata presa in mano – in primo luogo – dai 359 Juventus Official Fan Club in Italia, seguiti a ruota dai 144 presenti nel resto del mondo. Il cuore pulsante del popolo bianconero si è infatti reso protagonista di una pioggia di durissimi comunicati nei confronti delle istituzioni calcistiche italiane, cui è seguita lunedì scorso una riunione online tra i referenti regionali degli JOFC. Un primo momento per fare la (lunga) conta e per gettare le basi della protesta, in attesa della definizione di un iter all’interno del quale convogliare per intero il movimento dei tifosi. Nuovi incontri seguiranno nei prossimi giorni, al fine di far sentire in maniera compatta e organica il proprio dissenso, al punto che verrà nominato un unico portavoce per evitare confusione e fraintendimenti. E in attesa, naturalmente, che anche il secondo filone d’indagine faccia il proprio corso. Intanto la rabbia monta e corre sul web, in linea con lo stato d’animo di un Allianz Stadium che, negli ultimi due turni casalinghi dei bianconeri con l’Atalanta prima e con lo stesso Monza poi, ha espresso il proprio disappunto a suon di decibel, tra assordanti fischi e duri cori contro il Palazzo.

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I tifosi vip

In questi giorni tanti tifosi vip si sono indignati di fronte alla gogna legislativa che ha coinvolto la Juventus, non ultimo Paolo Belli. «Io rispetto le regole, ma chiedo che anche la Juve venga rispettata. Non voglio pensare alla malafede, ma certo i giudici si sono comportamenti con leggerezza: prima di condannarmi mi devi dare la possibilità di controbattere. Purtroppo sento lo stesso clima e lo stesso metro di giudizio del 2006 con Calciopoli: come allora non eravamo gli unici colpevoli, se c’è una regola deve essere valida per tutti. Invece mi sembra che la Juventus sia un capro espiatorio perché è la più vincente. Mi ricorda la vicenda di Pantani: colpirono il più grande per cambiare il sistema però stiamo parlando di persone. La Juve non è il Malaussène di nessuno. Mi affido alla nuova dirigenza che mi sembra più agguerrita e combattiva rispetto a quella di Calciopoli: l’esperienza fortifica». Il cantante Bugo è invece intervenuto su Twitter con una lettura del momento sportivo e giudiziario: «Tre partite 10 gol non può essere un caso, penso che la penalizzazione e i fattori esterni stiano influenzando mentalmente i giocatori. Chi è il leader che dovrebbe trascinare in campo? In questo momento non c’è. Siamo via con la testa».

Rabbia bianconera sui social

Intanto sui social arrivano le reazioni del popolo bianconero alle motivazioni della sentenza. C’è chi ironizza: «E’ reato violare una norma che non esiste: abbiamo capito bene?». «Il nuovo motto sarà: violerò regole senza che esistono regole». «L’assurdità è che tutte le altre società sono state assolte “perché le intercettano non le riguardano”: ma quindi la Juve con chi ha fatto le plusvalenze?». «In sintesi, nel 2006 si inventarono “l’illecito strutturale”, oggi si sono inventati “la slealtà sportiva strutturale” data dalla somma di art. 31. Fantascienza». Chi invece invoca credibilità e giustizia per tutti: «Vorrei sottolineare che in Formula 1, laddove diversi team avevano sforato il cosiddetto budget cap, hanno pagato tutti in modo proporzionale alle loro infrazioni, perché in Serie A non può essere così?». «Nelle motivazioni facevano prima a scrivere “nel dubbio, la Juve ruba”». «Vogliamo fare chiarezza e dimostrare che la Juventus sia stata l’unica ad utilizzare le plusvalenze fittizie? Vogliamo dimostrare che le altre squadre hanno, invece, agito in piena regola nelle compravendite? Quando sarà fatto questo, sarà accettata la penalizzazione». «Motivazioni che destano ancora più imbarazzo della sentenza. Chiara ormai la faziosità di un processo, basato esclusivamente sul volere popolare. Mi auguro che ci siano interventi politici per azzerare e rifondare questo abominio della giustizia sportiva».

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TORINO- Che le motivazioni della Corte Federale d’Appello per giustificare la zavorra di 15 punti inflitta alla classifica dei bianconeri non convincessero la Juventus era quantomeno probabile, per usare un eufemismo. E, infatti, nella serata di ieri i legali del club hanno annunciato lo scontato ricorso al Collegio di Garanzia presso il Coni. Ma quantomeno probabile era anche la reazione della tifoseria, che sui social non ha smorzato la propria indignazione per una sentenza giudicata parziale e iniqua. Lo stato d’animo – se possibile peggiorato dall’ultima prestazione in campo della squadra di Allegri contro il Monza, semmai – è insomma il medesimo che aveva contraddistinto la scorsa settimana, all’indomani della scure della giustizia sportiva che aveva spiazzato non soltanto i sostenitori di fede juventina, quando alla rabbia sfogata tra il web e i proverbiali tavolini del bar avevano fatto seguito i primi passi di una contestazione più ampi e strutturata.

La reazione degli Juventus Club

Una contestazione che, nel frattempo, è stata presa in mano – in primo luogo – dai 359 Juventus Official Fan Club in Italia, seguiti a ruota dai 144 presenti nel resto del mondo. Il cuore pulsante del popolo bianconero si è infatti reso protagonista di una pioggia di durissimi comunicati nei confronti delle istituzioni calcistiche italiane, cui è seguita lunedì scorso una riunione online tra i referenti regionali degli JOFC. Un primo momento per fare la (lunga) conta e per gettare le basi della protesta, in attesa della definizione di un iter all’interno del quale convogliare per intero il movimento dei tifosi. Nuovi incontri seguiranno nei prossimi giorni, al fine di far sentire in maniera compatta e organica il proprio dissenso, al punto che verrà nominato un unico portavoce per evitare confusione e fraintendimenti. E in attesa, naturalmente, che anche il secondo filone d’indagine faccia il proprio corso. Intanto la rabbia monta e corre sul web, in linea con lo stato d’animo di un Allianz Stadium che, negli ultimi due turni casalinghi dei bianconeri con l’Atalanta prima e con lo stesso Monza poi, ha espresso il proprio disappunto a suon di decibel, tra assordanti fischi e duri cori contro il Palazzo.

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