La Coppa Italia ci ridà la Juventus

È sferzante l’effetto di una competizione che può essere vinta e nella quale la giustizia sportiva non può incidere
La Coppa Italia ci ridà la Juventus© www.imagephotoagency.it

La Coppa Italia non è importante: è l’unica cosa che conta, nel surreale scenario in cui si muove la Juventus, intesa come squadra. Ed è sferzante l’effetto di una competizione che può essere vinta e nella quale la giustizia sportiva non può incidere: rispetto alla disastrosa prestazione contro il Monza cambiano l’atteggiamento, l’impegno, l’orgoglio e tanto basta ai bianconeri per andare in semifinale e regalarsi due sfide contro l’Inter. Intendiamoci, non è che la Juventus abbia dato spettacolo, ma è parsa più squadra e ha messo molta più determinazione della Lazio. Di questi tempi non è poco ed è comunque sufficiente per consolidare la compattezza di un popolo sballottato quasi più della squadra. La Coppa Italia restituisce la Juventus alla sua gente, che nel momento di difficoltà sta trovando un senso di appartenenza che quasi non avevano dato i nove scudetti di seguito, fenomeno interessante, ma certamente non strano.

Certo, rimane il rischio di vedere nuovamente evaporare la volontà con il ritorno al campionato, perché quello è un mondo senza gravità per la Juventus, un racconto di fantascienza nel quale non ci sono le dimensioni convenzionali, ma si galleggia nel nulla in attesa che qualcuno decida il destino, fra voci di corridoio che si inseguono e raccontano storie sempre più tortuose e complesse. Essendo giustizia sportiva, che sta al diritto come gli oroscopi all’astronomia, è impossibile elaborare una previsione attendibile. Gira voce che per la cosiddetta “manovra stipendi” possono bastonare duro: dai 20 ai 30 punti di penalizzazione. Ma gira anche la voce esattamente contraria, ovvero che i punti saranno molti meno. Gira voce che la sentenza dei -15, presto sotto il vaglio del Collegio di Garanzia del Coni, possa essere ribaltata o, quanto meno, rimandata al Caf. Ma gira anche la voce che quel quindici rimarrà e sarà la base per una penalizzazione che comporterebbe, eventualmente, uno strascico di punti in meno anche nel prossimo campionato.

Girano un sacco di voci, nessuna appare più attendibile delle altre, se non quella che fra gli altri club strisci la paura che la condanna della Juventus possa ispirare altre indagini e altre procure, evidentemente non ci sono tante coscienze pulite sul tema. Il tutto mentre frettolosamente il Governo ha varato una legge per disincentivare le plusvalenze con un meccanismo fiscale, a distanza di un giorno dall’auspicio di Abodi riguardo la necessità di avere una legge sul tema. E in realtà non ce l’ha ancora perché la nuova norma non le vieta, ma le rende meno convenienti. Quindi la Juventus è stata condannata per aver creato un sistema preordinato e fraudolento atto a modificare il bilancio attraverso un strumento, le plusvalenze, che non si possono calcolare con precisione e che non rappresentano un reato. Quindi rimane il sistema, cascano le fondamenta. In un mondo senza gravità, d’altronde, è possibile anche questo.

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