Juventus, gioiello Huijsen: gol, classe e tanta fretta

Il difensore bomber della Next Gen si ispira al connazionale De Ligt (che ha conosciuto alla Continassa) e anticipa sempre i tempi

Lo spirito serafico, Dean Huijsen, l’ha assorbito in riva al mare. L’ultimo gioiellino sbocciato nel vivaio della Juventus, protagonista oltre ogni più rosea previsione dell’accesso della Next Gen alla finale di Coppa Italia di Serie C, è nato ad Amsterdam, ma fin dai 5 anni è cresciuto in Spagna, a un tiro di schioppo dalle spiagge della Costa del Sol. L’impianto del Costa Unida, piccolo club in cui ha mosso i primi passi dietro a un pallone, si affaccia sulle chete acque del Mediterraneo. Lì il lungagnone olandese – 195 centimetri d’altezza raggiunti già nel pieno dell’adolescenza – si è messo in mostra attirando le mire del più prestigioso Malaga, che l’ha portato ben presto nel proprio settore giovanile. E sempre lì ha sviluppato un carattere quieto e riservato, di cui l’esultanza sopra le righe per la clamorosa doppietta di mercoledì sera al Foggia rappresenta un’estemporanea eccezione. Il viaggio dalle coste iberiche a Torino, insieme alla famiglia, l’ha compiuto nell’estate del 2021, quando la Juventus ha avuto la meglio sull’ampia concorrenza internazionale strappando il sì del difensore centrale a dispetto degli ammiccamenti di Barcellona, Villarreal e Betis. E, soprattutto, a dispetto delle lusinghe del Real Madrid, che già due volte l’aveva ospitato a Valdebebas in un pressing tanto serrato quanto infruttuoso.

Huijsen in difesa: De Ligt come riferimento

Le doti difensive, Dean Huijsen, le ha affinate divorando le prestazioni del connazionale De Ligt. Prima attraverso lunghi filmati in tv, poi osservando l’idolo d’infanzia dal vivo. Allo Stadium nei giorni di gara, ma anche e soprattutto alla Continassa in settimana nei numerosi allenamenti condivisi in bianconero. Alla Juventus i due difensori – entrambi olandesi, entrambi biondi, entrambi con il numero 4 sulle spalle – hanno condiviso una sola stagione, l’uno in prima squadra e l’altro in Under 17, durante la quale l’ex Ajax ha comunque contribuito a snellire il periodo di ambientamento da parte del classe 2005. Poi il “vecchio” ha imboccato la via di Monaco di Baviera, mentre il “bambino” ha sposato una volta di più il progetto bianconero: a metà aprile compirà 18 anni e, a quel punto, verrà ratificato il rinnovo di contratto che estenderà il suo accordo dall’attuale 2024 fino al 2027. La stretta di mano tra le parti è già arrivata: il suo futuro a Torino, insomma, è blindato.

Huijsen bomber: il papà come modello

L’inclinazione per il gol, Dean Huijsen, l’ha presa da papà Donny, ex attaccante che segue le tappe della sua crescita come un’ombra, sempre presente sugli spalti di Vinovo come su quelli di Alessandria. Cresciuto nell’Ajax di Seedorf e Kluivert, pur senza riuscire a tener fede al soprannome di “Maradonny”, ha segnato con le maglie di Go Ahead Eagles, Harleem e Az. E persino di più segna il figlio, dominante nel gioco aereo e dotato a livello tecnico al punto da essere il rigorista designato ovunque vada. Prendere, come esempio lampante, la semifinale con il Foggia: se nella lotteria finale dal dischetto si è confermato glaciale di destro, la rete da cineteca del 2-1 da trenta metri l’ha realizzata di sinistro. «I compagni mi chiedevano il passaggio, ma io ho continuato a dribblare fin quando ho visto la porta e poi ho calciato», ha fatto spallucce – serafi co, appunto – all’indomani della notte da eroe. L’ambizione di voler arrivare a tutti i costi, Dean Huijsen, la misura nell’ampio ventaglio di lingue parlate ad appena 17 anni. Olandese, spagnolo, inglese, un po’ di francese e ora anche un già brillante italiano. Perché, se hai la testa giusta per giocare a pallone ai massimi livelli, lo si vede anche fuori dal campo. E il giovanissimo centrale guarda sempre verso l’orizzonte, mai indietro: a 15 anni il primo allenamento con la prima squadra del Malaga, a 16 quello con la Juventus, dove ha vissuto una vertiginosa ascesa dall’Under 17 all’Under 19 fino alla Next Gen, imparando lungo il percorso da un maestro del reparto come Montero, per arrivare alle prime apparizioni con Allegri nelle amichevoli invernali contro Rijeka e Standard Liegi. A occhio, non saranno le ultime.

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