Juventus-Friburgo, Di Maria come Ronaldo per spezzare la maledizione

Con i tre gol in casa del Nantes, l’argentino ha già fatto la differenza nello spareggio: Allegri e i compagni confidano ancora nella sua classe

Two triplette is megl’ che one, si potrebbe dire parafrasando lo spot del Maxibon che negli anni Novanta regalò la prima popolarità a Stefano Accorsi. Angel Di Maria ne ha già firmata una, quella che allo stadio della Beaujoire ha segnato l’esito dello spareggio per l’accesso agli ottavi di Europa League contro il Nantes, ma c’è un ricorso storico che ne renderebbe particolarmente suggestiva (oltre che ovviamente molto utile) un’altra questa sera contro il Friburgo, proprio nell’andata degli ottavi. Un turno che da un pezzo per la Juventus rappresenta uno scoglio su cui le ambizioni si infrangono. Quest’anno per la verità si sono infrante prima, almeno quelle legate alla Champions League, salutata dopo il girone, ma agli ottavi la squadra bianconera è arrivata lo stesso, seppure quelli minori di Europa League. Ottavi che nelle ultime tre edizioni della Champions hanno visto la Juventus eliminata contro il Lione nel 2019-20, contro il Porto nel 2020-21 e contro il Villarreal nella scorsa stagione.

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La notte di Ronaldo

Sono passati quattro anni dall’ultima volta che la Juve ha superato questo turno in Europa, in una serata speciale non solo per questo motivo. «Rigiocherei tutte le partite che ho perso e, tra quelle che ho vinto, il ritorno degli ottavi con l’Atletico Madrid nel 2019, per rivivere il momento», ha rivelato non a caso Wojciech Szczesny due giorni fa in un’intervista sul canale youtube bianconero. Sconfitta 2-0 in Spagna, la Juve sembrava spacciata contro la squadra di Diego Simeone, che non subiva gol in Champions da quattro partite e in generale non ne aveva incassati nelle ultime cinque. In uno Stadium ribollente di entusiasmo come poche altre volte, la squadra bianconera esaltò un capolavoro tattico di Allegri con una serie di prestazioni eccezionali, che fecero da cornice alla più grande notte juventina di Cristiano Ronaldo, autore di una tripletta che ribaltò il risultato e fece sognare al mondo bianconero il trionfo finale. Un sogno poi infrantosi ai quarti contro l’Ajax rivelazione dell’anno. Ma questa è un’altra storia.

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La luce di Di Maria

Ai quarti adesso la Juventus deve tornarci. Allegri proverà a progettare un altro capolavoro, chiedendo ai giocatori di realizzarlo, ma oggi come allora c’è un campione (non dello stesso livello, ma assieme a pochi altri quanto di più vicino a CR7 e Messi il calcio mondiale abbia prodotto nell’ultimo decennio) a cui allenatore e compagni guardano perché con la sua classe sublimi il lavoro di tutti. A prescindere dal numero dei gol: Di Maria è prima di tutto un creatore di calcio, non un finalizzatore implacabile come il fuoriclasse portoghese ed è difficile aspettarsi da lui la seconda tripletta consecutiva, anche se certo non è impossibile. Quello che la Juventus tutta, fino all’ultimo tifoso, si attende, è un’altra prova della sua classe, che poi segni tre gol oppure serva tre assist, come nell’unica vittoria bianconera nel girone di Champions, proprio allo Stadium contro il Maccabi, importa relativamente. Anzi, se come fece con il terzo degli assist di quella sera mandasse in gol Dusan Vlahovic, magari anche più di una volta, il peso della sua giocata sarebbe probabilmente ancora superiore che se segnasse in prima persona: perché oltre a regalare comunque un gol alla Juve, le regalerebbe forse anche un centravanti ritrovato e quanto mai prezioso. Prezioso come andare avanti in Europa League e come Di Maria.

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Two triplette is megl’ che one, si potrebbe dire parafrasando lo spot del Maxibon che negli anni Novanta regalò la prima popolarità a Stefano Accorsi. Angel Di Maria ne ha già firmata una, quella che allo stadio della Beaujoire ha segnato l’esito dello spareggio per l’accesso agli ottavi di Europa League contro il Nantes, ma c’è un ricorso storico che ne renderebbe particolarmente suggestiva (oltre che ovviamente molto utile) un’altra questa sera contro il Friburgo, proprio nell’andata degli ottavi. Un turno che da un pezzo per la Juventus rappresenta uno scoglio su cui le ambizioni si infrangono. Quest’anno per la verità si sono infrante prima, almeno quelle legate alla Champions League, salutata dopo il girone, ma agli ottavi la squadra bianconera è arrivata lo stesso, seppure quelli minori di Europa League. Ottavi che nelle ultime tre edizioni della Champions hanno visto la Juventus eliminata contro il Lione nel 2019-20, contro il Porto nel 2020-21 e contro il Villarreal nella scorsa stagione.

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