Chiné notifica, palla alla Juventus: settimana verità nella giustizia sportiva

L’avviso di chiusura delle indagini è questione di ore, poi le memorie difensive oppure il patteggiamento

TORINO - C’è una svolta all’orizzonte. Anzi, più ancora, nello specifico. Finalmente, c’è un orizzonte. Temporale e visivo. Salvo imprevisti, infatti, in questi primi giorni della settimana - potenzialmente anche oggi stesso - il procuratore federale Giuseppe Chiné invierà la notizia di chiusura delle indagini a tema “stipendi e nuove plusvalenze” ai soggetti coinvolti. Una sorta di avviso di garanzia (volendo fare un parallelismo con l’iter della giustizia ordinaria) o di “pre-deferimento” in cui - al termine di quasi quattro mesi di lavoro investigativo - emergono i potenziali capi di imputazione a carico della Juventus e di alcuni suoi tesserati o ex tesserati. Sotto la lente di ingrandimento dei membri della Procura Federale (e prima ancora, per la verità, di quelli della Procura di Torino) sono finiti gli accordi-stipendi nelle stagioni 2019-20 e 2020-21, quelle condizionate dalle misure per la pandemia: trattasi di riduzione oppure slittamento dei pagamenti, a seconda dei punti di vista. La Juventus, secondo gli inquirenti, avrebbe alterato i bilanci. La Giustizia Sportiva rileverebbe anche la gravità della redazione di accordi privati, tutt’altro che consentiti dalle norme federali. In quest’ottica, potenzialmente, rischierebbero (squalifiche) anche i giocatori coinvolti anche se al momento l’ipotesi è remota. Al limite porrebbero essere coinvolti alcuni agenti, assieme ai dirigenti bianconeri dell’epoca. La Juventus in sé, avendo uno specifico regolamento interno, potrebbe in parte essere sollevata dalla responsabilità oggettiva.

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Juve, quali scenari?

Vien da sé, però, che sin qui siamo alle ipotesi delle ipotesi... Il contenuto dell’imminente notifica è dunque fondamentale poiché aprirà a specifici scenari in termini di ammende, penalizzazioni, inibizioni. Codice di Giustizia Sportiva alla mano, deve infatti contenere “sommaria enunciazione del fatto per il quale si intende procedere, la data e il luogo nel quale è stato commesso e le norme che si assumono violate”. Ma la notifica di chiusura delle indagini è altresì fondamentale in quanto alle tempistiche. Essì perché da quando riceve l’avviso di conclusione delle indagini, l’interessato ha tempo “quindici giorni per chiedere di essere sentito o per presentare una memoria”. Prima che arrivi il deferimento vero e proprio, la Juventus potrebbe anche decidere di avanzare una proposta d’accordo, proponendo una sanzione (economica o di penalizzazioni che sia) diminuita fino ad un massimo della metà di quella prevista nel caso in cui si procedesse in via ordinaria. Potrebbe patteggiare, insomma. E potrebbe farlo pure a deferimento avvenuto, purché prima della prima udienza presso il Tribunale Federale, anche se in questo caso la sanzione può essere diminuita solo fino ad un massimo di un terzo di quella prevista nel caso in cui si procedesse in via ordinaria. La Juventus attende di leggere la notifica e prendere visione degli atti per decidere il da farsi.

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TORINO - C’è una svolta all’orizzonte. Anzi, più ancora, nello specifico. Finalmente, c’è un orizzonte. Temporale e visivo. Salvo imprevisti, infatti, in questi primi giorni della settimana - potenzialmente anche oggi stesso - il procuratore federale Giuseppe Chiné invierà la notizia di chiusura delle indagini a tema “stipendi e nuove plusvalenze” ai soggetti coinvolti. Una sorta di avviso di garanzia (volendo fare un parallelismo con l’iter della giustizia ordinaria) o di “pre-deferimento” in cui - al termine di quasi quattro mesi di lavoro investigativo - emergono i potenziali capi di imputazione a carico della Juventus e di alcuni suoi tesserati o ex tesserati. Sotto la lente di ingrandimento dei membri della Procura Federale (e prima ancora, per la verità, di quelli della Procura di Torino) sono finiti gli accordi-stipendi nelle stagioni 2019-20 e 2020-21, quelle condizionate dalle misure per la pandemia: trattasi di riduzione oppure slittamento dei pagamenti, a seconda dei punti di vista. La Juventus, secondo gli inquirenti, avrebbe alterato i bilanci. La Giustizia Sportiva rileverebbe anche la gravità della redazione di accordi privati, tutt’altro che consentiti dalle norme federali. In quest’ottica, potenzialmente, rischierebbero (squalifiche) anche i giocatori coinvolti anche se al momento l’ipotesi è remota. Al limite porrebbero essere coinvolti alcuni agenti, assieme ai dirigenti bianconeri dell’epoca. La Juventus in sé, avendo uno specifico regolamento interno, potrebbe in parte essere sollevata dalla responsabilità oggettiva.

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