Su cosa punta la difesa
Tutto questo, però, nell’ottica dei legali dei bianconeri (e non solo) giunge in un secondo livello di riflessioni e ragionamenti perché attiene alla sentenza di colpevolezza vera e propria. La prima e sostanziale questione sulla quale le difese punteranno - in realtà - è che la richiesta di revocazione della precedente sentenza della Cfa non doveva essere accolta. Per un motivo molto semplice: non esiste al mondo un ordinamento in cui si ritenga ammissibile una revocazione “in peius”, cioè dove venga condannato previa revocazione un soggetto dopo un doppio proscioglimento facendo venire meno il principio (pressoché universalmente riconosciuto) per cui non si può giudicare due volte per uno stesso reato. Ecco perché, si ritiene in casa Juve (e non solo), che ci voglia un bel coraggio per dichiarare ammissibile la sentenza del 20 gennaio scorso e che dunque si debba annullare senza rinvio.
Il parere del prof. Matera
Un parere super partes, in questo senso, arriva dal professor Pierluigi Matera, cioè uno dei cinque autori del codice della giustizia sportiva del Coni: «La mia previsione è che la decisione verrà annullata. In punto di diritto, sostengo che dovrebbe essere annullata senza rinvio perché questo prevede il Codice della giustizia sportiva ed è veramente difficile sostenere che ci siano nuovi fatti da accertare considerato la mole di documentazione, i tre gradi di giudizio eccezionali: due più uno endofederali. Certo, siamo anche in una vicenda complessa... E un “compromesso italico” potrebbe essere un annullamento con rinvio. Anche se, ripeto: in punto di diritto sarebbe assai complesso».