Juve-Allegri fino alla fine (di questa stagione), poi dipende da Elkann

Tutto sarà legato ai risultati finali della squadra in campionato e in Europa. Anche se Max è blindato dal contratto in scadenza il 30 giugno 2025. L'ultima parola al Signor Exor
Disponibilità con proprietà e dirigenza Si è definito "aziendalista". Un altro elemento a favore della difesa è proprio questo: la capacità di Max nel rapportarsi in maniera proficua con la dirigenza e anche con la proprietà.© /Ag. Aldo Liverani

L'esegesi delle dichiarazioni su Allegri che Francesco Calvo ha rilasciato prima di Bologna-Juve sono state uno degli esercizi preferiti che il popolo juventino ha eseguito durante il Primo Maggio. Ha affermato uno dei massimi dirigenti bianconeri: "Dire che confermiamo Allegri significherebbe dire un'ovvietà, questo è il nostro pensiero. Allegri è tornato per un progetto di quattro anni, non siamo nemmeno alla metà. Non è in discussione. Per Allegri parlano gli 11 trofei in 7 anni alla Juventus, le due finali di Champions. Non è assolutamente in discussione. "Ciò che è importante per noi, anche in una stagione come questa, è avere voglia di imparare, di crescere e migliorarci. Questa voglia l'abbiamo sia noi dirigenti sia l'allenatore sia i giocatori. Stiamo pianificando il futuro, lo stiamo facendo con Cherubini e con Allegri, il nostro è un blocco granitico che lavora sul futuro. Il ds? Non è scontato che arrivi qualcuno, se dovesse arrivare dovrà integrarsi in un sistema di lavoro. Più dei nomi, c'è la Juventus con la sua solidità e la sua storia, che non dipende da una persona".

Juve e Allegri, decide Elkann

Il mercato, si sa, è un grande gioco delle parti all'interno del quale ognuno ricopre il proprio ruolo. A sei giornate dalla fine del campionato, essendo alle porte della doppia semifinale europea con il Siviglia, la presa di posizione di Calvo non poteva e non doveva essere diversa. Provate a immaginare il putiferio che si sarebbe scatenato se il direttore operativo della Juve avesse pronunciato parole anche solo leggermente dubitative rispetto a quelle proferite. La realtà è semplice.

1) Allegri è blindato da contratto in scadenza il 30 giugno 2025 (onere di circa 36 milioni di euro lordi per le prossime due stagioni).

2) Chi allena la Juve, qualunque sia la congiuntura in cui ricopre l'incarico, sa di essere giudicato a fine stagione sulla base dei risultati ottenuti.

3) Se Allegri porta la Juve in Champions League o arrivando fra le prime quattro o vincendo l'Europa League (la strada più sicura, al riparo dagli eventuali strali della giustizia sportiva italiana, però attenti all'Uefa), rimane alla guida della Juve senza se e senza ma.

4) Se, malauguratamente, salta lo scenario al punto 3, l'ultima parola spetterà a John Elkann. E tutto potrà accadere.

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