Gli juventini rivogliono la Juve: più che un altro Scudetto, ora serve uno scudo

Più importanti dei risultati sono il senso d'appartenenza, l'orgoglio e una progettualità che aiuti a non erodere il legame con il pubblico

Di per sé i risultati non c’entrano. Anche se il popolo juventino conosce bene e apprezza sempre il dolce sapore della vittoria, non è quello che sta sognando di ritrovare il più in fretta possibile. C’è qualcosa di più importante. Ha tante sfaccettature e prende tanti nomi: si chiama senso di appartenenza, spirito da battaglia, orgoglio, difesa della propria fede e dei propri principi. Il tifoso della Juventus rivuole la sua Juventus. Una squadra che combatte, non importa se bella o no, ma padrona del campo, aggressiva e determinata a vincere ogni singola partita. Il tifoso della Juventus rivuole la Juventus che si fa rispettare e che si fa scudo di fronte all’odio di professione, all’infamia automatizzata, alla calunnia impunita. Il tifoso della Juventus cerca di aggrapparsi ai valori più forti della sua fede calcistica nella terribile incertezza che sta erodendo la solidità del suo sentimento.

Juve, serve pazienza e un progetto

La Juventus, intesa come società, lo sa benissimo. Dalla fine di novembre a oggi, ha retto urti micidiali, si sta assestando e si prepara a riceverne altri. Non è una situazione facile e forse neppure un periodo breve. I nuovi dirigenti bianconeri non possono permettersi di andare più veloci, frenati dalle incognite giudiziarie e dall’oggettiva difficoltà di ricostruire a stagione in corso (come fai, per esempio, a ingaggiare un ds, se quelli che hai sondato sono di altri club e devono, quindi, finire l’annata?). Serve pazienza. Lucidità e pazienza. Ma serve anche un progetto e un’agenda, perché è fondamentale non erodere il legame con i tifosi, che nel momento difficile hanno dimostrato un attaccamento superiore a qualsiasi aspettativa e, ora, si aspettano di essere ripagati in qualche modo. Il vero successo, tuttavia, sarebbe riuscire a coinvolgerli, schierarli al proprio fianco, renderli partecipi delle difficoltà, condividere le sensazioni, diventare un blocco granitico. La Juventus del futuro non può prescindere dal suo esercito: le sue legittime aspirazioni globali devono affondare le radici in modo profondo e saldo nelle tribune dello Stadium. E su quelle tribune deve tornarci gente entusiasta, innamorata, orgogliosa ed eccitata da cosa vede in campo e da quello che accade fuori.

Il futuro della Juventus

È tempo di semina: le prossime partite, la scelta del ds, la campagna acquisti, le decisioni sull’allenatore, le parole dette e quelle non dette. Tutto può contribuire o non contribuire al futuro della Juventus e dei milioni di suoi innamorati. Ma se c’è un popolo che aspetta di ritrovare la sua Juventus, quello stesso popolo deve impegnarsi anche a ritrovare se stesso, al di là delle divisioni e delle opinioni diverse. Perché la compattezza del suo popolo ha sempre dato molta forza alla Juventus, a volte tutta la forza.

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