Iling mette le ali alla Juve, Vlahovic mette ko Atalanta e cori razzisti

Un guizzo del talento inglese, il bis del bomber contro la Dea. Allegri porta a casa una lezione precisa verso l'Europa League
Iling mette le ali alla Juve, Vlahovic mette ko Atalanta e cori razzisti

INVIATO A BERGAMO - Missione secondo posto? Compiuta! Lo scopo del viaggio della Juventus in quel di Bergamo contro una Atalanta lanciata da tre vittorie di fila e come i bianconeri a caccia di punti validi per i posti Champions League 2023/24 viene raggiunto con un successo sporco e pesante. Sporco, perché i bergamaschi fanno soffrire e non poco la Vecchia Signora per cederle i tre punti, pesante perché la formazione di Allegri diventa sola seconda e lascia ai margini dei posti che danno diritto all’Europa che conta la formazione di Gasperini. Una Juve dunque in crescita che avvicina nel migliore dei modi la semifinale contro il Siviglia, dove a Torino si giocherà l’andata che varrà anche più di mezza partita visto che potrà farlo davanti ai propri tifosi. Dunque Allegri può tirare un bel sospiro di sollievo, anche perchè tra l’altro all’ultimo lascia riposare Vlahovic preferendo Milik in modo da avere il serbo fresco per gli spagnoli. In realtà lo troverà ancora più carico, visto che allo scadere del recupero trasforma il contropiede di Chiesa nel due a zero finale.

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Più Dea che Juve

L’approccio della squadra di Allegri fa ben sperare i tifosi in trasferta: giocatori determinati, reattivi e propositivi a dettare il ritmo del gioco, non esasperato ma comunque più alto della solita media che la Juve propone. La formazione di Gasperini lascia l’iniziativa ai torinesi che si muovono con disinvoltura a cercare soprattutto Milik. Ma è Di Maria a sfiorare il gol al 22’ quando, intercettata una palla persa da Koopmeiners e dopo aver preso la mira, cerca il palo lontano di sinistro ma il suo tiro esce di un soffio. A quel punto la Dea si scatena e inizia una partita diversa alzando il baricentro, il pressing e impedendo alla Juventus di ragionare palla al piede. Ecco così tre occasioni, il palo scheggiato da Scalvini di testa su angolo, quindi due tiri bomba dal limite rimpallati e il tiro di sinistro di Pasalic nel recupero, solo in area, che si alza sopra la traversa. E alla fine ai punti il primo tempo si colora di nerazzurro.

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Il finale di Dusan

Nella ripresa però la Juve è cinica e passa all’11’: Iling strappa la palla a Zappacosta e la dà sulla sinistra a Rabiot che entra in area, gliela restituisce e l’inglese spara di prima in gol. Gasperini mette Muriel che fa sempre male quando può andare al tiro. Girandola di sostituzioni per una Dea che col 3-4-3 offre più volte il fianco al contropiede bianconero spesso acceso dalle illuminazioni di Pogba che, palla tra i piedi, inventa anche se è indietro di condizione. Nel finale, tiro sul palo di Zappacosta e poi il raddoppio di Vlahovic, poco prima bersaglio dei cori “zingaro” della curva bergamasca che costringe Doveri a interrompere brevemente la gara. La Juve è in corsa per l’Europa: su due fronti. E come dice Allegri, avere ancora obiettivi a questo punto della stagione non è da tutti.

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INVIATO A BERGAMO - Missione secondo posto? Compiuta! Lo scopo del viaggio della Juventus in quel di Bergamo contro una Atalanta lanciata da tre vittorie di fila e come i bianconeri a caccia di punti validi per i posti Champions League 2023/24 viene raggiunto con un successo sporco e pesante. Sporco, perché i bergamaschi fanno soffrire e non poco la Vecchia Signora per cederle i tre punti, pesante perché la formazione di Allegri diventa sola seconda e lascia ai margini dei posti che danno diritto all’Europa che conta la formazione di Gasperini. Una Juve dunque in crescita che avvicina nel migliore dei modi la semifinale contro il Siviglia, dove a Torino si giocherà l’andata che varrà anche più di mezza partita visto che potrà farlo davanti ai propri tifosi. Dunque Allegri può tirare un bel sospiro di sollievo, anche perchè tra l’altro all’ultimo lascia riposare Vlahovic preferendo Milik in modo da avere il serbo fresco per gli spagnoli. In realtà lo troverà ancora più carico, visto che allo scadere del recupero trasforma il contropiede di Chiesa nel due a zero finale.

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