Juve-Pogba, retroscena Marchisio: “Io e Pirlo abbiamo capito subito tutto”

L'ex centrocampista ha parlato di vari argomenti che riguardano i bianconeri e non solo: dal caso Vlahovic a Fagioli e il derby in Champions League

Claudio Marchisio, a margine di un evento organanizzato a Torino da Barberino's Shop (catena di cui l'ex centrocampista bianconero è diventato partner), ha voluto parlare di quanto accaduto a Vlahovic durante Atalanta-Juventus e non solo: "Non bisogna mai essere leggeri su questi temi. Faccio l’esempio di Kostic, che non ha mai provato a reagire e non se ne è parlato. Quello è un errore forse ancora più grave. Bisogna cercare di essere severi e dare dei segnali forti, serve il pugno duro e al tempo stesso cambiare il regolamento. Non bisogna aspettare una squalifica per togliere il cartellino giallo a Vlahovic”.

Marchisio: "Vlahovic non ha provocato nessuno"

Marchisio ha poi continuato: “Qui si parla di vittime che vengono colpite, non solo con la maglia della Juventus, ma anche con quella dell’Inter e di qualsiasi altra maglia, in tutte le piazze e in tutti gli stadi. Ci devono essere pene severe, su questo non bisogna essere per niente morbidi”. Nello specifico Marchisio ha aggiunto che “Vlahovic con un dito ha chiesto silenzio, ha risposto sul campo con un gol. È andato da un’altra parte, non sotto la curva. La provocazione non è stata fatta da lui, poi credo anche ci sia una responsabilità dei giocatori, dispiace che non sia stato un avversario che abbia preso posizione contro la sua curva”.

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Marchisio, Pogba e il retroscena con Pirlo

Marchisio ha poi parlato del ritorno di Pogba: “Se può tornare ai suoli livelli? Ha avuto tanti infortuni, credo dipenda da lui, deve ritrovare un determinato equilibrio con il suo fisico e la sua testa, ha passato anche una cosa tremenda come il sequestro fatto in famiglia. Io mi auguro che al di là dei problemi fisici possa trovare un equilibrio importante, in questi pochi minuti pur non stando bene fisicamente ha fatto vedere subito la sua qualità. È un giocatore da recuperare per il prossimo anno”. L'ex bianconero ha aggiunto: “Ho avuto la fortuna di conoscerlo quando era un ragazzino, in due allenamenti con Pirlo ci siamo detti ‘questo è di un altro pianeta’ e lo ha dimostrato. Ora sta passando un’altra fase della sua vita, gli auguro di poter essere determinante per questo finale di stagione e per il prossimo anno”.

Marchisio: "Champions? Inter favorita contro il Milan"

L'ex centrocampista bianconero ha poi parlato del derby di Champions League: "Se guardo la rosa e come ci arriva a livello fisico dico l’Inter, ma il Milan ha dimostrato contro il Napoli di avere quella coppa nel dna, anche se ha una rosa più scarna rispetto all’Inter sa come giocare queste partite e ha un dirigente che lì dentro (Maldini, ndr) ha vinto più coppe da solo di tante società italiane e sa cosa dire alla squadra”. “Il Milan ha una defezione importante nella gara d’andata, quella di Leao che non penso riuscirà a farcela - ha aggiunto -. C’è da contare anche la pressione che si vive, sarà una partita tesa, l’importante per noi è che ci sarà una finalista italiana”.

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Juve, Marchisio su Fagioli

Marchisio si è espresso anche su Fagioli: “Ha la stessa età di Kvara, che al Napoli ha fatto vincere lo scudetto. Per me, a livello di calcio italiano, è perfino in ritardo. Un talento del genere deve sbocciare prima, ha potenziale eppure gli è stato fatto fare un percorso diverso”. “Purtroppo molte volte, soprattutto nei grandi club, e io ne sono stato un esempio, c’è bisogno di una crisi per dare una opportunità ai giovani". L'ex bianconero ha poi concluso: "Questi giovani italiani indossano la maglia della Juve in una stagione difficile, non solo hanno fatto vedere la loro qualità ma hanno fatto vedere di avere il carattere per indossare questa maglia. Speriamo che possano continuare a crescere e diventare importanti per il calcio italiano anche in ottica Nazionale”.

Marchisio sulla Juve e l'Europa League

La stagione della Juventus è al di sotto della sufficienza, ma c'è ancora un grande obiettivo da conquistare. Claudio Marchisio, ex giocatore e da sempre cuore bianconero, fa un primo bilancio a meno di un mese dalla resa dei conti. "Il cammino della squadra non è sufficiente, non superare quel girone di Champions è stata una cosa molto grave - dice l'ex centrocampista - così come non essere riusciti a tenere il passo del Napoli: non c'era un gap così grande da non poter lottare per lo scudetto, anche se gli azzurri hanno meritato pienamente". Il 'Principino' bianconero ha parlato, oggi pomeriggio, da Barberino's, lo store nel centro di Torino della catena di cui è brand ambassador. Secondo lui "l'uscita dalla Champions poteva anche portare ad un cambiamento, a maggior ragione con la pausa per i Mondiali da un mese e mezzo ma bisogna riconoscere ad Allegri il merito di aver mantenuto intatta la squadra: ha fatto il gestore oltre all'allenatore, la squadra e la società sono state brave a resistere ai colpi esterni perché hanno il dna giusto". È la settimana delle semifinali di Europa League: "È l'occasione per riportare un trofeo europeo che manca da tanti anni, sarebbe importante vincerlo perché servirebbe ai giovani e ai veterani dopo una stagione come questa". Si vedrà mai un Marchisio dirigente alla Juve? "Non mi ha chiamato nessuno, se ci fosse bisogno sarei disponibile - risponde - ma ci sono uomini e professionisti che faranno il loro lavoro: se qualche ex volesse tornare, dovrebbe essere operativo e non farlo solo per una questione d'immagine".

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Claudio Marchisio, a margine di un evento organanizzato a Torino da Barberino's Shop (catena di cui l'ex centrocampista bianconero è diventato partner), ha voluto parlare di quanto accaduto a Vlahovic durante Atalanta-Juventus e non solo: "Non bisogna mai essere leggeri su questi temi. Faccio l’esempio di Kostic, che non ha mai provato a reagire e non se ne è parlato. Quello è un errore forse ancora più grave. Bisogna cercare di essere severi e dare dei segnali forti, serve il pugno duro e al tempo stesso cambiare il regolamento. Non bisogna aspettare una squalifica per togliere il cartellino giallo a Vlahovic”.

Marchisio: "Vlahovic non ha provocato nessuno"

Marchisio ha poi continuato: “Qui si parla di vittime che vengono colpite, non solo con la maglia della Juventus, ma anche con quella dell’Inter e di qualsiasi altra maglia, in tutte le piazze e in tutti gli stadi. Ci devono essere pene severe, su questo non bisogna essere per niente morbidi”. Nello specifico Marchisio ha aggiunto che “Vlahovic con un dito ha chiesto silenzio, ha risposto sul campo con un gol. È andato da un’altra parte, non sotto la curva. La provocazione non è stata fatta da lui, poi credo anche ci sia una responsabilità dei giocatori, dispiace che non sia stato un avversario che abbia preso posizione contro la sua curva”.

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