Juve, le strategie per difendere la partecipazione alle coppe europee

Club e tifosi non si sono ancora arresi di fronte alla prospettiva dell'esclusione dalle competizioni internazionali della prossima stagione. Alla Continassa si lavora anche in prospettiva futura

La rinnovata e combattiva dirigenza della Juventus è di fronte a un puzzle da alcune centinaia di tasselli. Non sa ancora quale sia l’incastro giusto per iniziare a comporre l’opera, non può saperlo nell’attuale vortice di incognite. Ma conosce con esattezza la fisionomia del disegno finale cui ambisce. Il discorso, fuor di metafora, è più complesso ancora. E riguarda i riverberi della giustizia sportiva sulle ambizioni d’Europa del club. Ambizioni sportive e, al contempo, economiche.

Juve e le coppe europee

Le figure apicali della società, al pari dei tifosi, non si sono ancora arrese di fronte alla prospettiva di risultare esclusi dalle coppe internazionali della prossima stagione. Certo, le intenzioni della giustizia vanno in quella direzione e le motivazioni pubblicate due giorni fa dal Collegio di Garanzia dello Sport lo confermano. Ma c’è ancora il campo a dover emettere verdetti, nelle prossime tre settimane. Un finale di campionato convincente, per esempio, potrebbe rendere le imminenti sanzioni della Corte Federale d’Appello afflittive riguardo la partecipazione in Champions League, ma non a proposito di un pass per Europa o Conference League. E poi ancora. Già, perché tra la Juventus e la finale di Europa League c’è ora di mezzo il Siviglia. Che non è cliente comodo, ma nemmeno il mare. E un successo nell’ultimo atto, a Budapest, consegnerebbe in automatico un biglietto per la prossima Champions, senza possibilità di intervento da parte della giustizia a strozzare l’urlo in gola. Una sanzione, semmai, potrebbe a quel punto piovere dalla Uefa all’indomani del trionfo, con l’eventuale esclusione dei bianconeri da tutte le competizioni europee per una stagione. Ben poco potrebbero opporre i dirigenti di fronte a questo scenario, che sarebbe se non altro smorzato dalla consapevolezza di poter scontare subito il turno ai box.

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Juve ed Europa: la strategia bianconera

Alla Continassa, infatti, si lavora per scongiurare un altro tipo di affresco, quello di una Juventus lontana dall’Europa, e dunque dagli introiti della Champions, per più di una stagione. Un disegno che potrebbe comporsi, per esempio, di fronte alla mancata qualificazione alle coppe nelle prossime tre settimane e a un’ulteriore sanzione da parte della giustizia federale (a gravare sulla classifica bianconera nella Serie A ventura) o di quella della Uefa (a escludere dalle coppe in occasione della successiva qualificazione). Ecco, le variabili sono ancora troppe e delineare una precisa strategia è impossibile. Ma questa è la stella polare della dirigenza, che per realizzare i propri progetti ha alcuni strumenti a propria disposizione. Le linee difensive dei legali nel doppio processo sportivo, che possono in qualche modo indirizzare le sentenze – a livello temporale – verso la corrente o la prossima stagione. E, soprattutto, il patteggiamento, per contenere le sanzioni e per velocizzarle. In modo da restare fuori dall’Europa, nella peggiore (nonché più probabile) delle ipotesi, al massimo un anno. In fondo era capitato anche nel 2011/2012 che la Juventus di Conte si fosse dovuta concentrare unicamente su campionato e Coppa Italia. E così erano state poste le basi di un successivo decennio discretamente ricco di successi.

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La rinnovata e combattiva dirigenza della Juventus è di fronte a un puzzle da alcune centinaia di tasselli. Non sa ancora quale sia l’incastro giusto per iniziare a comporre l’opera, non può saperlo nell’attuale vortice di incognite. Ma conosce con esattezza la fisionomia del disegno finale cui ambisce. Il discorso, fuor di metafora, è più complesso ancora. E riguarda i riverberi della giustizia sportiva sulle ambizioni d’Europa del club. Ambizioni sportive e, al contempo, economiche.

Juve e le coppe europee

Le figure apicali della società, al pari dei tifosi, non si sono ancora arrese di fronte alla prospettiva di risultare esclusi dalle coppe internazionali della prossima stagione. Certo, le intenzioni della giustizia vanno in quella direzione e le motivazioni pubblicate due giorni fa dal Collegio di Garanzia dello Sport lo confermano. Ma c’è ancora il campo a dover emettere verdetti, nelle prossime tre settimane. Un finale di campionato convincente, per esempio, potrebbe rendere le imminenti sanzioni della Corte Federale d’Appello afflittive riguardo la partecipazione in Champions League, ma non a proposito di un pass per Europa o Conference League. E poi ancora. Già, perché tra la Juventus e la finale di Europa League c’è ora di mezzo il Siviglia. Che non è cliente comodo, ma nemmeno il mare. E un successo nell’ultimo atto, a Budapest, consegnerebbe in automatico un biglietto per la prossima Champions, senza possibilità di intervento da parte della giustizia a strozzare l’urlo in gola. Una sanzione, semmai, potrebbe a quel punto piovere dalla Uefa all’indomani del trionfo, con l’eventuale esclusione dei bianconeri da tutte le competizioni europee per una stagione. Ben poco potrebbero opporre i dirigenti di fronte a questo scenario, che sarebbe se non altro smorzato dalla consapevolezza di poter scontare subito il turno ai box.

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