Heysel, il ricordo della Juve: "Una ferita che torna a fare male"

Il club bianconero ha commemorato le 39 vittime che persero la vita il 29 maggio del 1985 prima della finale di Coppa dei Campioni con il Liverpool

TORINO - Sono trascorsi oggi 38 anni da quell'assurda tragedia in Belgio, quando 39 persone persero la vita allo stadio Heysel di Bruxelles (e oltre 600 rimasero ferite), poco prima della finale di Coppa dei Campioni tra la Juventus e il Liverpool. Quel 29 maggio 1985 non potrà mai essere cancellato, resterà nella storia e la memoria delle persone che hanno perso la vita sarà onorata per sempre. Così come ha fatto oggi il club bianconero, con una nota pubblicata sul proprio sito ufficiale dedicata proprio alle vittime di quella giornata di ordinaria follia.

Heysel, il ricordo della Juventus

Questa la nota della Juventus: "C’erano due squadre, pronte a una Finale di Coppa dei Campioni, attesa da tutta Europa. C’era uno Stadio in Belgio e una notte che doveva essere di festa. C’erano migliaia di persone, quella notte, all’Heysel, migliaia di occhi che non vedevano l’ora di emozionarsi per una grande partita. C’erano 39 di loro che, quella partita, non la videro mai. Da quel giorno del 1985 per noi la parola 'Heysel' è sinonimo di sgomento, irrazionalità, di eventi vertiginosi in una notte scellerata. Il 29 maggio è una data in cui quella ferita torna a fare male, e sappiamo bene che non smetterà mai. Ci stringiamo nel ricordo uniti alle famiglie e a tutti i cari di quelle 39 persone innocenti. Che c’erano, e non smetteranno mai di essere insieme a noi".

Il messaggio del Torino

Anche il Torino attraverso il suo account ufficiale Twitter ha voluto mandare un messaggio di commemorazione per le vittime dell'Heysel: "Siamo uniti nella preghiera e nel ricordo delle 39 vittime della strage dell'Heysel". Questa la didascalia a corredo della foto della targa "In memoriam 29-05-85".

Heysel, il messaggio di Gravina

In occasione dell’anniversario di quella tragedia, oggi al Museo del Calcio si è tenuto un incontro per tenere vivo il ricordo di quanto avvenne, alla presenza anche dei ragazzi e delle ragazze di tre scuole superiori per coinvolgere le nuove generazioni su un argomento così drammatico. Presente il presidente federale Gabriele Gravina che ha commentato: "La cultura del ricordo e della memoria è l’unico antidoto al dolore e il modo migliore per continuare ad onorare le vittime della tragedia dell’Heysel, che rappresenta, ancora oggi, una ferita aperta per il mondo del calcio. Lo sport che più amiamo è gioia ed emozione, non può e non deve essere occasione di lutto e di sofferenza".

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