Juventus, ci sono due strade e un unico rischio

Confermare Allegri o cambiare allenatore? Pro e contro di una decisione che dovrà essere presa a breve
Juventus, ci sono due strade e un unico rischio© EPA

Una settimana, forse due, poi una decisione va presa. La Juventus ha due strade per ripartire dopo le tempeste giudiziarie: confermare Allegri o cambiare allenatore. Tenere Allegri è certamente la scelta più impopolare, considerato l’umore tifoso di queste settimane, e comporta dei rischi. C’è uno scollamento con una parte della squadra da ricomporre e un’identità di gioco più precisa da ritrovare. Sull’altro piatto della bilancia pesa l’esperienza di Allegri e le indubbie capacità di allenare, che forse dovrebbe rispolverare, magari rinfrescando qualcosa nel suo staff. Inoltre, il carico notevole del suo ingaggio è un fattore che la bilancia della società sta misurando. Cambiare il tecnico è una scelta che potrebbe rigenerare l’entusiasmo della gente juventina, non proprio un dettaglio considerato il contesto nel quale il club dovrà ricostruire, ma la Juventus storicamente non si fa prendere la mano dai tifosi nelle scelte importanti.

Juve, quarto cambio in cinque stagioni?

Inoltre, anche l’entusiasmo della rosa potrebbe riaccendersi di fronte a un cambiamento di metodi e di approccio tattico. Attenzione, però: perché si tratterebbe del quarto cambio di allenatore in cinque stagioni: un pessimo segnale, anche perché cambiare non ha portato i risultati sperati (in tutti i sensi), né con Sarri, né con Pirlo, né con il ritorno di Allegri. Insomma, ci sono due strade e un unico rischio: perdere un altro anno, scenario possibile sia con la conferma di Allegri che con l’arrivo di un nuovo allenatore. Purtroppo per i dirigenti della Juventus non esiste un metodo realmente scientifico per capire quale scelta sia migliore sia sotto il profilo economico-gestionale del club che sotto quello emotivo dei suoi giocatori e dei suoi tifosi. Non sarà, dunque, facile ragionare con serenità nelle prossime due settimane, ma c’è un’unica certezza: non andare oltre. Trascinare oltre la metà di giugno la decisione sulla panchina potrebbe essere l’unico vero e grande errore della dirigenza che deve riavviare il motore bianconero e tornare a farlo correre verso il successo.

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