Juve, vinci a Udine e poi…: gli incastri per andare in Europa League

Se la squadra bianconera dovesse rimanere in Conference, spareggi previsti il 24 e il 31 agosto
Il 20 agosto ci sarà la prima partita della Serie A 2023/2024© /Agenzia Aldo Liverani Sas

La trasferta di Udine non è soltanto una passerella per la Juventus, l’ultima giornata di una stagione complicatissima, iniziata con una dirigenza e con grandi obiettivi e chiusa con una rivoluzione ai vertici e con zero titoli conquistati. Alla Dacia Arena, ovviamente Uefa permettendo, i bianconeri si giocano anche la partecipazione alle prossime Coppe: con il settimo posto, l’accesso è sicuro, c’è però ancora da stabilire in quale competizione andranno a gareggiare tra Conference ed Europa League.

Juve non padrona del proprio destino

Sicuramente le ultime due sconfitte a Empoli e in casa contro il Milan hanno rallentato la marcia bianconera e la penalizzazione ha retrocesso la squadra al settimo posto con 59 punti, che equivale ad accedere ai preliminari di Conference League, cioè scendere in campo a fine agosto (il 24 e il 31) per qualificarsi alla fase a gironi. Battere domani sera l’Udinese diventa un obbligo, ma potrebbe non bastare per risalire la china e affacciarsi all’Europa League: i bianconeri non sono padroni del proprio destino, servono infatti una serie di incastri.

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Se la Juve vince…

Come la non vittoria della Roma, attualmente a 60 punti e reduce alla delusione e dalla stanchezza per la finale persa di Europa League, impegnata all’Olimpico contro lo Spezia, in lotta per non retrocedere. Come la non vittoria dell’Atalanta, che di punti ne ha 61 e che ospiterà il Monza. Se la Juventus esce vittoriosa dal campo dell’Udinese andrebbe a 62 punti ma se anche arrivasse a pari punti con l’Atalanta la scavalcherebbe in classifica per via degli scontri diretti a favore (3-3 all’andata a Torino, 0-2 a Bergamo).

Se la Roma avesse vinto…

La situazione sarebbe stata diversa se la Roma avesse sconfitto il Siviglia mercoledì a Budapest: avrebbe partecipato di diritto alla prossima Champions (con cinque squadre italiane), l’Atalanta e la Juventus sarebbero andate in Europa League e l’ottava sarebbe approdata in Conference. Così non è stato, la squadra di Massimiliano Allegri deve ancora lottare sul campo, tanto più che l’allenatore tiene alla graduatoria parallela, cioè a quella sul campo: al netto del -10, la Juventus con 69 punti sarebbe virtualmente alla pari con l’Inter, dietro a Napoli e Lazio. E se vincesse a Udine, con 72 punti, non potrebbe essere raggiunta dal Milan, e quindi sarebbe in zona Champions. Quella Coppa che la Juventus la prossima stagione non giocherà.

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La trasferta di Udine non è soltanto una passerella per la Juventus, l’ultima giornata di una stagione complicatissima, iniziata con una dirigenza e con grandi obiettivi e chiusa con una rivoluzione ai vertici e con zero titoli conquistati. Alla Dacia Arena, ovviamente Uefa permettendo, i bianconeri si giocano anche la partecipazione alle prossime Coppe: con il settimo posto, l’accesso è sicuro, c’è però ancora da stabilire in quale competizione andranno a gareggiare tra Conference ed Europa League.

Juve non padrona del proprio destino

Sicuramente le ultime due sconfitte a Empoli e in casa contro il Milan hanno rallentato la marcia bianconera e la penalizzazione ha retrocesso la squadra al settimo posto con 59 punti, che equivale ad accedere ai preliminari di Conference League, cioè scendere in campo a fine agosto (il 24 e il 31) per qualificarsi alla fase a gironi. Battere domani sera l’Udinese diventa un obbligo, ma potrebbe non bastare per risalire la china e affacciarsi all’Europa League: i bianconeri non sono padroni del proprio destino, servono infatti una serie di incastri.

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