Nicolussi Caviglia e la Juve: il 41 per Cruijff e una curiosità su Pogba

Il giovane centrocampista si è raccontato al canale Twitch dei bianconeri: le passioni, i primi calci al pallone grazie al nonno, l'amicizia con Kean, l'esordio in A e i suoi idoli
Nicolussi Caviglia e la Juve: il 41 per Cruijff e una curiosità su Pogba© Juventus FC via Getty Images

Qualità, determinazione e sogni, Nicolussi Caviglia ha raggiunto la sua meta. Almeno in parte, perché "non si finisce mai di migliorare". Il centrocampista bianconero si è raccontato a 360° sul canale Twitch della Juventus e i temi affrontati sono stati molti. I primi palleggi con il club, i compagni di viaggio, i suoi idoli, le passioni e gli obiettivi ancora da realizzare.

Ora ha l'occasione di tagliare i primi traguardi con Allegri che lo ha confermato in prima squadra dopo la tournée. E a proposito di preparazione, Hans ha raccontato l'esperienza: "Negli Usa mi sono trovato bene e credo di essermi guadagnato la permanenza con ottime prestazioni. Abbiamo giocato con squadre importanti, anche se in estate la condizione fisica non è delle migliori. Le mie qualità? Mi trovo bene sia nel centrocampo a tre sia a due, posso fare la mezz'ala. Mi piace battere i piazzati, calciare in porta, ho una buona resistenza e so dosarmi durante le partite"

Nicolussi Caviglia: l'amore per Cruijff e l'aneddoto su Pogba

Il centrocampista italiano ha spiegato il motivo dietro la scelta del 41: "Ammiro quello che ha fatto Cruijff. Ha rivoluzionato il mondo del calcio ed è stato un pensatore all'avanguardia per i tempi. Ho scelto il 41 perché il 14 era occupato e volevo mantenere queste cifre. Poi è anche la data di nascita di mia sorella, quindi ci sono affezionato". Poi sui suoi punti di riferimento: "A chi mi ispiro attualmente? De Bruyne, De Jong e Kimmich. Se devo sceglierne uno della Juve dico Pogba, ero dietro la porta come raccattapalle quando ha segnato il primo gol con il Napoli". Poi il rapporto con Fagioli e Miretti: "Fa onore alla società averci cresciuto. Ognuno ha la sua storia e il suo carattere". Durante il live è intervenuto anche mister Grabbi, uno dei mentori di Nicolussi: "Mi ha aiutato moltissimo in questo percorso. Troppo esigente? Ha ragione, sono stato sempre molto severo, anche se ora ho imparato a non esserlo troppo. Però per me è importante mantenere la ricerca del perfezionismo, senza esagerare".

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L'esordio in Serie A, l'amicizia con Kean e le passioni

Nicolussi è uno dei ragazzi che è nato nel settore giovanile bianconero: "L'appartenenza è una qualità importantissima, ti fa capire cosa rappresenti quando vai in campo. Sono qui dai pulcini e ho visto tutti i momenti di svolta della Juventus. Tutte queste tappe mi hanno fatto crescere sia come giocatore sia come uomo e ringrazio il club" - ha spiegato Hans. Poi ha proseguito: "Prestiti? Sono stati importanti. Al SudTirol mi sono trovato benissimo, ho giocato con continuità e hanno la mia stessa mentalità. Anche a Salerno sono stato molto bene e ringrazio i tifosi per l'affetto e mister Nicola, una persona di spessore". Sull'esordio in Serie A con la Juve: "Una delle mie più grandi emozioni ed entrare al posto di Kean ha dato ancora più valore, perchè siamo cresciuti insieme. Se è vero che si era dimenticato le scarpe al primo allenamento? Sì perché pensava fossero le visite mediche". L'attaccante gli ha anche dedicato un videomessaggio a sorpresa riprodotto durante il live. 

Dal calcio alla vita: "La mia passione per la montagna? Sono nato lì. Da piccolo ho fatto scii di fondo, ma poi ho scelto il pallone. Ma la passione mi è rimasta e continuo a vederlo in tv e quando posso. L'amore per il calcio è nato da piccolissimo, a 6-7 anni sono andato in una scuola calcio ad Ostia, sono stato lì due anni e poi sono andato a Torino. Però già da piccolino giocavo in un campetto che aveva costruito mio nonno. Mi ha accompagnato ed è una persona importantissima per me". A sorpresa è arrivato anche un videosaluto del nonno. "Ti ricordi quante volte hai giocato qui con i tuoi amici sognando di diventare professionista? Ora lo sei e ti auguro il meglio. Vamos Hans!". Sugli hobby: "Mi piace leggere e suonare il pianoforte, ma ho trovato anche andare in bici o giocare a golf. Se posso consigliare un libro vi dico Kafka sulla spiaggia di Murakami. Sono tutte cose che arricchiscono il proprio bagaglio". Infine sulla prima rete in Serie A e su come sogna il primo gol con la maglia bianconera: "Il primo gol in A è stata una gioia a metà perché il risultato non è stato positivo. Spero di farne altri. Il primo alla Juve spero di farlo da fuori area o magari su punizione".

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Qualità, determinazione e sogni, Nicolussi Caviglia ha raggiunto la sua meta. Almeno in parte, perché "non si finisce mai di migliorare". Il centrocampista bianconero si è raccontato a 360° sul canale Twitch della Juventus e i temi affrontati sono stati molti. I primi palleggi con il club, i compagni di viaggio, i suoi idoli, le passioni e gli obiettivi ancora da realizzare.

Ora ha l'occasione di tagliare i primi traguardi con Allegri che lo ha confermato in prima squadra dopo la tournée. E a proposito di preparazione, Hans ha raccontato l'esperienza: "Negli Usa mi sono trovato bene e credo di essermi guadagnato la permanenza con ottime prestazioni. Abbiamo giocato con squadre importanti, anche se in estate la condizione fisica non è delle migliori. Le mie qualità? Mi trovo bene sia nel centrocampo a tre sia a due, posso fare la mezz'ala. Mi piace battere i piazzati, calciare in porta, ho una buona resistenza e so dosarmi durante le partite"

Nicolussi Caviglia: l'amore per Cruijff e l'aneddoto su Pogba

Il centrocampista italiano ha spiegato il motivo dietro la scelta del 41: "Ammiro quello che ha fatto Cruijff. Ha rivoluzionato il mondo del calcio ed è stato un pensatore all'avanguardia per i tempi. Ho scelto il 41 perché il 14 era occupato e volevo mantenere queste cifre. Poi è anche la data di nascita di mia sorella, quindi ci sono affezionato". Poi sui suoi punti di riferimento: "A chi mi ispiro attualmente? De Bruyne, De Jong e Kimmich. Se devo sceglierne uno della Juve dico Pogba, ero dietro la porta come raccattapalle quando ha segnato il primo gol con il Napoli". Poi il rapporto con Fagioli e Miretti: "Fa onore alla società averci cresciuto. Ognuno ha la sua storia e il suo carattere". Durante il live è intervenuto anche mister Grabbi, uno dei mentori di Nicolussi: "Mi ha aiutato moltissimo in questo percorso. Troppo esigente? Ha ragione, sono stato sempre molto severo, anche se ora ho imparato a non esserlo troppo. Però per me è importante mantenere la ricerca del perfezionismo, senza esagerare".

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