TORINO - Quello tornato alla Juventus un anno fa, dopo una parentesi di sei stagioni al Manchester United, è un Paul Pogba fuori tempo. Aggrappato alla terapia conservativa quando avrebbe dovuto operarsi, sorridente sulla neve quando il ginocchio gli impediva di scendere in campo.
E la giornata di ieri ha sublimato in maniera definitiva questa strana sensazione. Il volto del francese, al mattino, è apparso in un’intervista rilasciata ad Al Jazeera, in cui, battagliero, il centrocampista ringhiava di voler «far rimangiare le critiche a tutti i miei haters». Poche ore più tardi, in serata, il suo nome campeggiava invece all’interno di un comunicato che ne annunciava la sospensione in via cautelare dall’attività agonistica per una vicenda di doping. Fuori tempo ancora una volta, appunto.
Una nuova bufera sulla Continassa
Verso metà pomeriggio di ieri, infatti, una nuova bufera si è metaforicamente abbattuta sulla Continassa, dopo un ultimo anno tutto fuorché sereno per il club bianconero. Che questa volta, però, non si è seduto sulla scomoda poltrona riservata all’imputato. Nel mirino, in questa circostanza, è dunque finito il Polpo, che secondo voci sempre più insistenti sarebbe stato “pizzicato” dall’antidoping a margine di Udinese-Juventus, gara inaugurale del campionato cui il transalpino aveva assistito per intero dalla panchina. E infatti, puntuale, poco dopo le ore 19 è arrivata la nota del Tribunale Nazionale Antidoping. Un comunicato in cui si annuncia che «in accoglimento dell’istanza proposta dalla Procura Nazionale Antidoping, è stato sospeso in via cautelare l’atleta Paul Pogba per violazione degli articoli 2.1 e 2.2; sostanza riscontrata: metaboliti del testosterone di origine non endogena». Il riferimento è ai commi del Codice Sportivo Antidoping di Nado Italia, l’organizzazione nazionale dell’antidoping che agisce all’interno dell’ordinamento sportivo.