Doping, la strategia difensiva di Pogba: cosa deve dimostrare

Come può muoversi ora il Polpo davanti ai giudici per dimostrare la sua buona fede e l'aggravante della mancata comunicazione alla Juve

Più che di buona fede, la strategia difensiva del pool di avvocati nominati da Pogba potrebbe appellarsi al concetto di inconsapevolezza: la differenza è sottile, ma meglio si confa alla vicenda di cui è protagonista il numero 10 bianconero. Si agisce in buona fede quando si fa qualcosa non sapendo le conseguenze che tale azione può innescare, si viene tacciati di inconsapevolezza invece quando, nel caso del Polpo, si assume un farmaco non sapendo che contiene molecole di sostanze dopanti.

Pogba e il caso doping: la possibile difesa

L’inconsapevolezza è spesso utilizzata come sinonimo di ignoranza, nell’accezione non di mancanza di istruzione o di educazione ma in quella di non conoscere, in questo caso, che un determinato integratore possa contenere sostanze proibite. Posto che il gesto di Pogba non è stato né volontario (non è un dopato) né accidentale (l’integratore lo ha comprato e lo ha assunto lui stesso), il centrocampista francese dovrà dimostrare l’inconsapevolezza e l’involontarietà. Certo, la tesi difensiva dovrà scontrarsi con la fragilità sia delle indicazioni sul flacone incriminato sul quale pare ci fossero scritti i rischi a cui andava incontro sia sulla mancata comunicazione ai medici della Juventus della sostanza assunta.

In tutti i club gli staff medici hanno alzato il livello di attenzione dei giocatori affinché segnalino anche la pastiglia per il mal di denti presa in vacanza, quindi quella di Pogba viene considerata una negligenza grave. Ma qualcuno sostiene anche che l’aggravante può trasformarsi in un punto a favore se gli avvocati difensori riusciranno a sostenere che Pogba non ha avvisato i medici della Juventus dell’integratore naturale preso proprio perché escludeva a priori che fosse un farmaco e potesse contenere metaboliti del testosterone. Lo scopo della giustizia antidoping è quello di contrastare il fenomeno e la sua pratica, non soltanto chi abbia violato le norme: Pogba dovrà fare nome e cognome dello specialista che gli ha consigliato l’integratore e le indagini si allargheranno a ritroso sul professionista per capire se altri atleti sono rimasti coinvolti.

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