Pogba e Juve al capolinea, ma il caso è ancora lungo: cosa potrebbe succedere

Le controanalisi hanno confermato la positività al testosterone del centrocampista francese: al via l’iter giudiziario

TORINOLe controanalisi, come per altro abbastanza scontato, hanno confermato la positività di Paul Pogba al testosterone. Telenovela conclusa, ordunque? No, anzi: l’iter giudiziario potrebbe rivelarsi ancora abbastanza lungo. L’esito emerso ieri dal laboratorio dell’Acqua Acetosa di Roma, dove è stato processato il cosiddetto “campione B” delle urine del transalpino a margine di Udinese-Juventus dello scorso 20 agosto, ha certificato intanto l’inibizione del Polpo dall’attività: niente partite, ovviamente, ma anche niente allenamenti, come già sta avvenendo dalla sospensione cautelare del mese scorso da parte del Tribunale Nazionale Antidoping. E niente stipendio, di conseguenza: al francese sarà assicurato soltanto il minimo sindacale, circa 40mila euro lordi all’anno.

Pogba-Juve, cosa succederà?

Gli interventi della Juventus sulla vicenda, però, si fermeranno qui, almeno per il momento, con il club che diventerà ora spettatore del contenzioso giudiziario tra il calciatore e la Procura Antidoping. L’entourage del centrocampista, intanto, ha adesso a disposizione una settimana per presentare delle memorie difensive, poi – con ogni probabilità – il campione del mondo sarà interrogato. Ultimati i passaggi preliminari, quindi, verrà istituito il procedimento, la cui prima udienza dovrebbe essere fissata entro la conclusione del 2023. A meno che entrambe le parti, in seguito a colloqui privati, avallino la soluzione del patteggiamento, che permetterebbe a Pogba – previa ammissione di colpa – di veder ridotta la sanzione fino a un massimo della sua metà.

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«Siamo umanamente molto dispiaciuti per Paul – le parole ieri da parte dell’ad bianconero Maurizio Scanavino, che ha condiviso il pensiero espresso nelle ore precedenti anche da Massimiliano Allegri in conferenza stampa –. Ora attendiamo la decisione dell’entourage del giocatore su come intenda proseguire nel percorso giudiziario». Appunto.

Ecco cosa rischia Pogba

E la strategia difensiva che verrà definita dai legali dell’ex United potrebbe influire anche su quella che sarà, in caso di mancata archiviazione prima e di mancata assoluzione poi, la pena comminata al francese. Pogba rischia infatti fino a quattro anni, che diventerebbero due qualora venisse accertata la non consapevolezza del giocatore al momento dell’assunzione dell’integratore incriminato e che scaleberrero fino a pochi mesi nella remota ipotesi in cui si dimostri come la presenza della sostanza non abbia alcuna correlazione con la prestazione sportiva. In caso di squalifica definitiva, previo ricorso al Collegio Arbitrale, la Juventus potrà tornare protagonista con interventi che arrivano fino alla rescissione del contratto con il francese. Uno scenario che, da qui al 2026, permetterebbe al club di risparmiare circa 30 milioni di euro lordi d’ingaggio. Ma l’iter è ancora lungo.

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TORINOLe controanalisi, come per altro abbastanza scontato, hanno confermato la positività di Paul Pogba al testosterone. Telenovela conclusa, ordunque? No, anzi: l’iter giudiziario potrebbe rivelarsi ancora abbastanza lungo. L’esito emerso ieri dal laboratorio dell’Acqua Acetosa di Roma, dove è stato processato il cosiddetto “campione B” delle urine del transalpino a margine di Udinese-Juventus dello scorso 20 agosto, ha certificato intanto l’inibizione del Polpo dall’attività: niente partite, ovviamente, ma anche niente allenamenti, come già sta avvenendo dalla sospensione cautelare del mese scorso da parte del Tribunale Nazionale Antidoping. E niente stipendio, di conseguenza: al francese sarà assicurato soltanto il minimo sindacale, circa 40mila euro lordi all’anno.

Pogba-Juve, cosa succederà?

Gli interventi della Juventus sulla vicenda, però, si fermeranno qui, almeno per il momento, con il club che diventerà ora spettatore del contenzioso giudiziario tra il calciatore e la Procura Antidoping. L’entourage del centrocampista, intanto, ha adesso a disposizione una settimana per presentare delle memorie difensive, poi – con ogni probabilità – il campione del mondo sarà interrogato. Ultimati i passaggi preliminari, quindi, verrà istituito il procedimento, la cui prima udienza dovrebbe essere fissata entro la conclusione del 2023. A meno che entrambe le parti, in seguito a colloqui privati, avallino la soluzione del patteggiamento, che permetterebbe a Pogba – previa ammissione di colpa – di veder ridotta la sanzione fino a un massimo della sua metà.

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