Juve, Giuntoli ha un solo desiderio: cosa succede dopo l’addio di Tognozzi

L’ex bianconero è il nuovo direttore sportivo del Granada: la società, nell’immediato, non nominerà un nuovo capo scouting
Juve, Giuntoli ha un solo desiderio: cosa succede dopo l’addio di Tognozzi© LAPRESSE

Il peso dell’eredità lasciata alla Continassa da Matteo Tognozzi si misura in ogni sguardo di Max Allegri verso la panchina, almeno da un paio d’anni a questa parte. Huijsen e Yildiz, Iling e Soulé sono tutti prodotti del lavoro svolto dall’ormai ex capo scouting bianconero dal 2017 in poi. Quello di ieri, infatti, è stato il suo ultimo giorno di lavoro alla Juventus, tanto che – già in serata – è arrivato l’annuncio del Granada, che lo ha ufficializzato nella veste di nuovo direttore sportivo del club, attualmente impantanano nei bassifondi della Liga. Gli andalusi hanno pensato a lui dopo aver congedato il predecessore Nico Rodriguez e lui ha pensato agli andalusi per quella promozione in organigramma cui iniziava legittimamente ad ambire. Un trasferimento, nel pieno della stagione, divenuto possibile soltanto con il benestare dei bianconeri.

L'addio di Tognozzi

La Juventus, certo, non ha rinunciato a cuor leggero a uno dei principali artefici dell’innalzamento della qualità del vivaio nell’ultimo lustro. Ma la chiamata dalla Spagna è arrivata in un momento estremamente particolare per la società sabauda, impegnata in una fase di robusto rinnovamento. Al punto che anche lo stesso Tognozzi, il cui contratto sarebbe scaduto a fine anno, non disponeva della certezza assoluta della permanenza a Torino. Una condizione che, per altro, riguarda in questo momento anche i vari Manna e Chiellini, il cui futuro oltre il 2024 è ancora tutto da scrivere.

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Dopo aver sottoscritto un accordo quinquennale in estate, infatti, Cristiano Giuntoli sta prendendo gradualmente le redini dell’universo bianconero e, in questo senso, è prevedibile che ambisca – nel breve periodo – a contornarsi di alcune delle figure con cui ha lavorato in maniera più proficua nelle ultime stagioni. Figure come Pompilio, suo imprescindibile vice ai tempi del Napoli e collega fedele fin dall’esperienza al Carpi, o come Stefanelli, attualmente impegnato a Pisa dove ha rimpiazzato il dimissionario Kolarov...

Area scouting

Già, ma l’area scouting? Il lavoro stagionale, secondo quanto filtra dalla Continassa, è stato imbastito e programmato da tempo, motivo per cui non sarà necessario individuare un sostituto di Tognozzi nell’immediato. Differente il discorso, invece, ampliando l’orizzonte alla prossima estate, quando la casella del capo d’area andrà gioco forza riempita.

I vertici societari hanno davanti alcuni mesi per non sbagliare un tassello cruciale per le fortune future del club, ma è evidente che il desiderio di Giuntoli sarebbe quello di tornare a formare la squadra che aveva portato a Napoli i vari Kvaratskhelia e Osimhen, Kim e Lobotka. E quindi quello schieramento che prevede ai posti di comando del settore Micheli e Mantovani, nell’ultima estate rimasti alle pendici del Vesuvio, lì dove però - qualche mese più tardi - i rapporti con patron De Laurentiis non sembrano più idilliaci come allora.

Il repentino addio di Tognozzi, in ogni caso, non apre a un nuovo rebus, semmai modifica i termini di una situazione che già era in evoluzione. E che tale resterà anche nei prossimi mesi. Quindi arriverà il tempo delle decisioni. E, questa volta, sulla composizione dello staff inciderà anche il parere di Giuntoli.

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Il peso dell’eredità lasciata alla Continassa da Matteo Tognozzi si misura in ogni sguardo di Max Allegri verso la panchina, almeno da un paio d’anni a questa parte. Huijsen e Yildiz, Iling e Soulé sono tutti prodotti del lavoro svolto dall’ormai ex capo scouting bianconero dal 2017 in poi. Quello di ieri, infatti, è stato il suo ultimo giorno di lavoro alla Juventus, tanto che – già in serata – è arrivato l’annuncio del Granada, che lo ha ufficializzato nella veste di nuovo direttore sportivo del club, attualmente impantanano nei bassifondi della Liga. Gli andalusi hanno pensato a lui dopo aver congedato il predecessore Nico Rodriguez e lui ha pensato agli andalusi per quella promozione in organigramma cui iniziava legittimamente ad ambire. Un trasferimento, nel pieno della stagione, divenuto possibile soltanto con il benestare dei bianconeri.

L'addio di Tognozzi

La Juventus, certo, non ha rinunciato a cuor leggero a uno dei principali artefici dell’innalzamento della qualità del vivaio nell’ultimo lustro. Ma la chiamata dalla Spagna è arrivata in un momento estremamente particolare per la società sabauda, impegnata in una fase di robusto rinnovamento. Al punto che anche lo stesso Tognozzi, il cui contratto sarebbe scaduto a fine anno, non disponeva della certezza assoluta della permanenza a Torino. Una condizione che, per altro, riguarda in questo momento anche i vari Manna e Chiellini, il cui futuro oltre il 2024 è ancora tutto da scrivere.

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