Juve-Inter, Vieri: "Inzaghi meglio di Allegri”. Su Vlahovic e Chiesa...

L'ex attaccante dei bianconeri e dei nerazzurri a tutto campo tra presente e passato: retroscena inediti sulla sua carriera

"Oggi è più forte l'Inter. È una super squadra, gioca molto bene. Inzaghi meglio di Allegri: sta dimostrando di essere un grandissimo allenatore". Christian Vieri fa le carte a Juve-Inter. A "Radio TV Serie A con RDS" l'ex attaccante dei bianconeri e dei nerazzurri ha spiegato: "Mi piacciono molto Lautaro e Thuram. L'Inter mi fa impazzire. Anche Dimarco mi piace tantissimo, contro il Frosinone ha fatto un gol pazzesco. Sono tutti giocatori forti, giocano un bel calcio". Parlando della Juve, Vieri ha aggiunto: "Nella Juve non trovo un giocatore in particolare che mi piace, è una squadra molto solida. Potrei dire Bremer in difesa, davanti ha quattro attaccanti forti. Kean è in grandissima forma, sta giocando alla grande. C'è anche Chiesa, uno che può sempre fare la differenza. A Vlahovic manca giocare e segnare con continuità, ma si diventa trascinatori giocando ogni partita".

Vieri, l'addio al calcio: "Se tornassi indietro giocherei fino a cinquant'anni"

Vieri ha rivalato: "Se tornassi indietro giocherei fino a cinquant'anni. Se fai il calciatore ami questo sport. Non c'è un mio ex compagno che non tornerebbe indietro a rifare tutto. Quando fai un lavoro che ti piace non ti annoi mai. Quando sei fortunato a fare il lavoro dei sogni è ancora più bello. Alla fine, però, ero stufo di tutto e di tutti, ero stanco mentalmente. Ricordo di essere andato in Svizzera con l'Atalanta a fare un'amichevole, a fine primo tempo ho comunicato a Delneri che me ne sarei andato e così ho fatto. Stavo ancora bene, ma non avevo più motivazioni, Dovevo andare a giocare al Boavista da un mio amico, ma mi sono allenato un mese e poi ho deciso definitivamente di non continuare con il calcio".

Vieri su Mondonico, la Juve, l'Atletico Madrid e la LAZIO

Poi un tuffo più profondo nel suo passato: "Mondonico è l'allenatore che ha creduto più di tutti in me. La Juve mi ha introdotto nel grande calcio. Grandi allenatori, grandi dirigenti, una squadra fenomenale piena di talento. Con loro mi sono fatto tantissime risate, c'era un grande gruppo. Un errore? Andare via dall'Atletico Madrid. Alla Lazio avevamo una supersquadra. Non so come abbiamo fatto a perdere lo scudetto. L'Inter l'ho scelta perché volevo giocare con Ronaldo, il giocatore più forte a quei tempi. Era incredibile e io ero curioso di conoscerlo. Un club meraviglioso, c'era tutto per vincere".

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Vieri e il rapporto con Moratti all'Inter

Il pedinamento che ha portato alla frattura con Moratti: "Uno si arrabbia lì per lì ma stato il mio presidente per sei anni e mi ha voluto bene. Mi sono arrabbiato, più che altro c'era delusione. Però quella è stata una cosa extra, non la conto. Nei sei anni insieme non posso dire niente. L'Inter è stata la squadra che mi ha dato di più. Io non sarei mai andato via, sono stati sei anni difficili e sofferti, ma proprio per questo sono attaccato all'Inter".

Il Mondiale 2006 saltato da Vieri

Il rimpianto del Mondiale del 2006 vinto dall'Italia che è stato costretto a saltare: "Ero distrutto, sapevo che con Lippi in Nazionale sarebbe cambiato tutto. La squadra era forte, lui era l'allenatore giusto. Ho sofferto per tanti anni, ma è normale. Lui mi ha aspettato fino all'ultimo, ma non ce l'ho fatta".

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"Oggi è più forte l'Inter. È una super squadra, gioca molto bene. Inzaghi meglio di Allegri: sta dimostrando di essere un grandissimo allenatore". Christian Vieri fa le carte a Juve-Inter. A "Radio TV Serie A con RDS" l'ex attaccante dei bianconeri e dei nerazzurri ha spiegato: "Mi piacciono molto Lautaro e Thuram. L'Inter mi fa impazzire. Anche Dimarco mi piace tantissimo, contro il Frosinone ha fatto un gol pazzesco. Sono tutti giocatori forti, giocano un bel calcio". Parlando della Juve, Vieri ha aggiunto: "Nella Juve non trovo un giocatore in particolare che mi piace, è una squadra molto solida. Potrei dire Bremer in difesa, davanti ha quattro attaccanti forti. Kean è in grandissima forma, sta giocando alla grande. C'è anche Chiesa, uno che può sempre fare la differenza. A Vlahovic manca giocare e segnare con continuità, ma si diventa trascinatori giocando ogni partita".

Vieri, l'addio al calcio: "Se tornassi indietro giocherei fino a cinquant'anni"

Vieri ha rivalato: "Se tornassi indietro giocherei fino a cinquant'anni. Se fai il calciatore ami questo sport. Non c'è un mio ex compagno che non tornerebbe indietro a rifare tutto. Quando fai un lavoro che ti piace non ti annoi mai. Quando sei fortunato a fare il lavoro dei sogni è ancora più bello. Alla fine, però, ero stufo di tutto e di tutti, ero stanco mentalmente. Ricordo di essere andato in Svizzera con l'Atalanta a fare un'amichevole, a fine primo tempo ho comunicato a Delneri che me ne sarei andato e così ho fatto. Stavo ancora bene, ma non avevo più motivazioni, Dovevo andare a giocare al Boavista da un mio amico, ma mi sono allenato un mese e poi ho deciso definitivamente di non continuare con il calcio".

Vieri su Mondonico, la Juve, l'Atletico Madrid e la LAZIO

Poi un tuffo più profondo nel suo passato: "Mondonico è l'allenatore che ha creduto più di tutti in me. La Juve mi ha introdotto nel grande calcio. Grandi allenatori, grandi dirigenti, una squadra fenomenale piena di talento. Con loro mi sono fatto tantissime risate, c'era un grande gruppo. Un errore? Andare via dall'Atletico Madrid. Alla Lazio avevamo una supersquadra. Non so come abbiamo fatto a perdere lo scudetto. L'Inter l'ho scelta perché volevo giocare con Ronaldo, il giocatore più forte a quei tempi. Era incredibile e io ero curioso di conoscerlo. Un club meraviglioso, c'era tutto per vincere".

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