Gatti, Rugani o Alex Sandro? Come cambia la difesa Juve con il rientro di Danilo

Il capitano torna per la sfida contro il Monza dall’inizio o per uno spezzone: chi gli farà posto?
Gatti, Rugani o Alex Sandro? Come cambia la difesa Juve con il rientro di Danilo© LaPresse/Getty Images

TORINO - Si è arrabbiato eccome, Massimiliano Allegri, per il gol del pareggio incassato domenica sera dall’Inter, su un’azione per cui alla sua Juve aveva fatto provare e riprovare le contromisure. Si è arrabbiato ma come sempre (o quasi) ha ritrovato presto la serenità e ha liquidato l’episodio con una bacchettata ai suoi - "Abbiamo preso un gol da polli" - data comunque con il sorriso sulle labbra. Bacchettata perché certi errori la Juventus non deve commetterli e perché è in arrivo il confronto con una squadra, il Monza, che l’anno scorso ha strappato ai bianconeri sei punti su sei e ha rifilato loro un gol anche in Coppa Italia, pur perdendo (2-1). Data con il sorriso e una battuta perché il tecnico, come ha esplicitamente detto, era comunque soddisfatto della prestazione di una squadra che nonostante le assenze aveva giocato alla pari con la capolista nonché favorita per la vittoria finale.

Juve, la fase difensiva punto di forza

Una prestazione, a parte la serie di errori sul gol (dall’eccesso di aggressività in pressione di Kostic e Rugani alla sua mancanza da parte di Bremer nell’impedire a Thuram di partire, fino alla distanza di Gatti da Lautaro), frutto anche di una fase difensiva confermatasi un punto di forza. Perché a parte quella situazione il miglior attacco del campionato, capace di segnare 29 gol nelle 12 partite precedenti, ha creato solo un’altra occasione importante, in avvio di ripresa quando Thuram ha colpito male su cross rasoterra di Lautaro. Questo anche grazie alla conferma della capacità bianconera di difendere in più modi, a seconda degli avversari: ad esempio, con l’Inter in possesso di palla la Juve ha tenuto il baricentro a 47,11 metri, concedendo ai nerazzurri solo 7 cross in tutta la partita; contro la Fiorentina in fase di non possesso aveva tenuto il baricentro a 33,99 metri, 13 metri più indietro, permettendo ai viola di crossare 41 volte. Quarantuno palloni innocui con Beltran e compagni a contenderli a Gatti, Bremer e Rugani in duelli aerei impari, 41 palloni che si sarebbero rivelati più che letali con Lautaro e Thuram in mezzo all’area. Come viceversa si sarebbe rivelato forse più pericoloso un baricentro più alto contro i viola, con più spazi per inserirsi per i tanti (quasi tutti) giocatori che la Fiorentina porta in attacco.

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Juve, si rivede Danilo: come cambia la difesa

Ora Allegri dovrà studiare, o meglio, lo ha già fatto visto che si gioca domani, la strategia giusta per tenere la porta inviolata per la prima volta contro il Monza. O comunque per concedere ai brianzoli almeno un gol in meno di quelli che la Juventus sarà in grado di segnare. L’ha studiata, e soprattutto potrà studiarla in vista dei prossimi impegni, a cominciare da quello con il Napoli dell’8 dicembre, potendo contare anche sui recuperi di Danilo e Alex Sandro. Il mancino, assente da settembre, è rientrato nel finale contro l’Inter, mentre il capitano è appena tornato ad allenarsi in gruppo dopo l’infortunio riportato il 13 ottobre nel Brasile. Non è detto che domani rientri in campo dal primo minuto, visto che ancora martedì ha sostenuto quasi tutta la seduta con i compagni, ma non tutta: più probabile uno spezzone per scaldare il motore in vista di Juve-Napoli. Ma chi farà posto al capitano? Prima del suo infortunio i titolari erano lui, Bremer (inamovibile) e Gatti, ma le prestazioni di Rugani e qualche sbavatura dell’ex Frosinone, che ha giocato molto e speso energie anche in Nazionale, aprono la porta a un ballottaggio. Senza dimenticare Alex Sandro, per quanto al momento sembri il più indietro nelle gerarchie.

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TORINO - Si è arrabbiato eccome, Massimiliano Allegri, per il gol del pareggio incassato domenica sera dall’Inter, su un’azione per cui alla sua Juve aveva fatto provare e riprovare le contromisure. Si è arrabbiato ma come sempre (o quasi) ha ritrovato presto la serenità e ha liquidato l’episodio con una bacchettata ai suoi - "Abbiamo preso un gol da polli" - data comunque con il sorriso sulle labbra. Bacchettata perché certi errori la Juventus non deve commetterli e perché è in arrivo il confronto con una squadra, il Monza, che l’anno scorso ha strappato ai bianconeri sei punti su sei e ha rifilato loro un gol anche in Coppa Italia, pur perdendo (2-1). Data con il sorriso e una battuta perché il tecnico, come ha esplicitamente detto, era comunque soddisfatto della prestazione di una squadra che nonostante le assenze aveva giocato alla pari con la capolista nonché favorita per la vittoria finale.

Juve, la fase difensiva punto di forza

Una prestazione, a parte la serie di errori sul gol (dall’eccesso di aggressività in pressione di Kostic e Rugani alla sua mancanza da parte di Bremer nell’impedire a Thuram di partire, fino alla distanza di Gatti da Lautaro), frutto anche di una fase difensiva confermatasi un punto di forza. Perché a parte quella situazione il miglior attacco del campionato, capace di segnare 29 gol nelle 12 partite precedenti, ha creato solo un’altra occasione importante, in avvio di ripresa quando Thuram ha colpito male su cross rasoterra di Lautaro. Questo anche grazie alla conferma della capacità bianconera di difendere in più modi, a seconda degli avversari: ad esempio, con l’Inter in possesso di palla la Juve ha tenuto il baricentro a 47,11 metri, concedendo ai nerazzurri solo 7 cross in tutta la partita; contro la Fiorentina in fase di non possesso aveva tenuto il baricentro a 33,99 metri, 13 metri più indietro, permettendo ai viola di crossare 41 volte. Quarantuno palloni innocui con Beltran e compagni a contenderli a Gatti, Bremer e Rugani in duelli aerei impari, 41 palloni che si sarebbero rivelati più che letali con Lautaro e Thuram in mezzo all’area. Come viceversa si sarebbe rivelato forse più pericoloso un baricentro più alto contro i viola, con più spazi per inserirsi per i tanti (quasi tutti) giocatori che la Fiorentina porta in attacco.

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