Pogba-doping, a processo: cosa succede adesso con la Juve

I prossimi passaggi vedranno protagonisti i legali del francese. Anche il club bianconero studia le sue mosse

Quattro anni a Pogba! È uno schiaffo violento quello che arriva dalla Procura Antidoping che ha avanzato la sua richiesta di condanna per il centrocampista francese, in agosto trovato positivo a una sostanza associabile al testosterone. Quindi Pogba dovrà stare fermo per quattro anni? No. Quella di oggi non è la condanna del Tribunale Antidoping, ma la richiesta dell'accusa, ovvero della Procura che ha analizzato il caso e letto anche le memorie difensive dei legali e dei periti del francese. Certo, la Procura non ci è andata leggera, perché ha - di fatto - richiesto il massimo della pena che si può chiedere in questi casi. Non è stata considerata alcuna attenuante e viene considerata molto grave l'assunzione consapevole di quella sostanza.

Pogba, le mosse della Juve

A questo punto il francese andrà a processo davanti al Tribunale nazionale antidoping, in una data che deve ancora essere stabilita e proverà a difendersi, per esempio spiegando che l'assunzione è stata inconsapevole e legata a integratori utilizzati in buona fede. Una parte della difesa si appoggerà anche su questioni puramente tecniche delle analisi. Difficile, tuttavia, che riesca a farsi scagionare, possibile che faccia leggermente diminuire la pena. E la Juventus? Nessun commento sulla vicenda, perché è ancora aperta. Al momento il giocatore è sospeso al minimo di stipendio (circa 2mila euro al mese), nel caso di condanna la società bianconera avrebbe l'opportunità di rescindere unilateralmente il contratto. Ipotesi tutt'altro che remota da quanto è trapelato finora...

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