Genoa-Juve, Bani e Malinovskyi: perché Massa e Fabbri hanno sbagliato

L'uniformità di giudizio rimane qualcosa di difficile, ma nei due episodi della gara di venerdì del Ferraris non c’era da valutare

Var o non Var, l’uniformita di giudizio è destinata a rimanere un miraggio. Davanti al video ci saranno sempre uomini e al momento di giudicare se un braccio colpito dal pallone è in posizione congrua o no, oppure se un contatto è da rigore o meno, la valutazione di un arbitro o di un varista potrà sempre divergere da quella di un altro. È il senso del discorso fatto da Massimiliano Allegri venerdì sera, quando non ha protestato per gli errori di Massa e Fabbri, ma si è limitato a ricordare quanto aveva detto nel 2017 dopo un gol annullato a Mandzukic contro l’Atalanta per un contatto tra Lichtsteiner e Gomez all’inizio dell’azione, rilevato dal Var da poco introdotto: "Dissi - ha ricordato - che se il Var fosse intervenuto su episodi soggettivi e non solo su quelli oggettivi come fuorigioco o un pallone entrato o meno, avrebbe sollevato polemiche, perché è difficile avere una linea guida unica".

Bani e Malinovskyi, gli episodi

Premesso tutto ciò, però, le linee guida ci sono e se resta inevitabile che al loro interno ci siano episodi valutati in modo diverso, tenerle ben presenti e seguirle permetterebbe almeno di ridurre al minimo il numero di quegli episodi. Dei quali non fanno certo parte il tocco con il braccio di Bani sul cross di Cambiaso e la scivolata con il piede a martello di Malinovskyi su Yildiz. Non possono perché sono chiaramente indicati dal regolamento. "È un’infrazione se un giocatore tocca deliberatamente il pallone con le proprie mani/braccia, per esempio muovendo mani o braccia verso il pallone", si legge a pagina 91, e Bani quando arriva il cross di Cambiaso allarga il braccio sinistro verso il pallone.

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Massa, Fabbri il regolamento e gli errori

E nel regolamento attuale non c’è riferimento - era in quello del 2019 - alla possibile attenuante di un precedente tocco con un’altra parte del corpo. Resta un elemento preso in considerazione ed è su quello (la palla tocca prima la gamba e poi il braccio) che presumibilmente il Var Fabbri ha preso la decisione di lasciar correre, ma anche nel 2019 la sua validità era subordinata alla posizione del braccio congrua al movimento: e non può certo essere congruo il braccio di Bani che si allarga verso il pallone mentre lui è fermo.

Una valutazione superficiale e anche frettolosa ha invece portato all’errore. Lo stesso per l’entrata di Malinovskyi su Yildiz al 90’, valutata da ammonizione da Massa, non corretto da Fabbri: l’intervento mette chiaramente in pericolo l’incolumità dello juventino e da regolamento sarebbe stato pertanto da considerare grave fallo di gioco e da punire con l’espulsione. Come Lukaku su Kouamé in Roma-Fiorentina: perché l’uniformità in certi casi è destinata a rimanere un miraggio, ma in altri sarebbe perfino facile da raggiungere.

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Var o non Var, l’uniformita di giudizio è destinata a rimanere un miraggio. Davanti al video ci saranno sempre uomini e al momento di giudicare se un braccio colpito dal pallone è in posizione congrua o no, oppure se un contatto è da rigore o meno, la valutazione di un arbitro o di un varista potrà sempre divergere da quella di un altro. È il senso del discorso fatto da Massimiliano Allegri venerdì sera, quando non ha protestato per gli errori di Massa e Fabbri, ma si è limitato a ricordare quanto aveva detto nel 2017 dopo un gol annullato a Mandzukic contro l’Atalanta per un contatto tra Lichtsteiner e Gomez all’inizio dell’azione, rilevato dal Var da poco introdotto: "Dissi - ha ricordato - che se il Var fosse intervenuto su episodi soggettivi e non solo su quelli oggettivi come fuorigioco o un pallone entrato o meno, avrebbe sollevato polemiche, perché è difficile avere una linea guida unica".

Bani e Malinovskyi, gli episodi

Premesso tutto ciò, però, le linee guida ci sono e se resta inevitabile che al loro interno ci siano episodi valutati in modo diverso, tenerle ben presenti e seguirle permetterebbe almeno di ridurre al minimo il numero di quegli episodi. Dei quali non fanno certo parte il tocco con il braccio di Bani sul cross di Cambiaso e la scivolata con il piede a martello di Malinovskyi su Yildiz. Non possono perché sono chiaramente indicati dal regolamento. "È un’infrazione se un giocatore tocca deliberatamente il pallone con le proprie mani/braccia, per esempio muovendo mani o braccia verso il pallone", si legge a pagina 91, e Bani quando arriva il cross di Cambiaso allarga il braccio sinistro verso il pallone.

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