Var o non Var, l’uniformita di giudizio è destinata a rimanere un miraggio. Davanti al video ci saranno sempre uomini e al momento di giudicare se un braccio colpito dal pallone è in posizione congrua o no, oppure se un contatto è da rigore o meno, la valutazione di un arbitro o di un varista potrà sempre divergere da quella di un altro. È il senso del discorso fatto da Massimiliano Allegri venerdì sera, quando non ha protestato per gli errori di Massa e Fabbri, ma si è limitato a ricordare quanto aveva detto nel 2017 dopo un gol annullato a Mandzukic contro l’Atalanta per un contatto tra Lichtsteiner e Gomez all’inizio dell’azione, rilevato dal Var da poco introdotto: "Dissi - ha ricordato - che se il Var fosse intervenuto su episodi soggettivi e non solo su quelli oggettivi come fuorigioco o un pallone entrato o meno, avrebbe sollevato polemiche, perché è difficile avere una linea guida unica".
Bani e Malinovskyi, gli episodi
Premesso tutto ciò, però, le linee guida ci sono e se resta inevitabile che al loro interno ci siano episodi valutati in modo diverso, tenerle ben presenti e seguirle permetterebbe almeno di ridurre al minimo il numero di quegli episodi. Dei quali non fanno certo parte il tocco con il braccio di Bani sul cross di Cambiaso e la scivolata con il piede a martello di Malinovskyi su Yildiz. Non possono perché sono chiaramente indicati dal regolamento. "È un’infrazione se un giocatore tocca deliberatamente il pallone con le proprie mani/braccia, per esempio muovendo mani o braccia verso il pallone", si legge a pagina 91, e Bani quando arriva il cross di Cambiaso allarga il braccio sinistro verso il pallone.