Vlahovic, Juve tenuta sotto scacco: perché c’è così tanta preoccupazione

Impatta sul bilancio, è difficile venderlo e il rinnovo è in salita: il momento della stella in crisi

TORINO - Quando si indaga l’apporto a tutto tondo di un giocatore, il tema tecnico non può prescindere da quello economico. I due livelli, anzi, si sovrappongono. Ed è proprio questo passaggio, in qualche modo, a generare preoccupazione tra le mura della Continassa. Già, perché Dusan Vlahovic nella rosa bianconera non ha eguali per impatto a bilancio. E però, al contempo, il serbo non sta esibendo un analogo “peso” in campo. I conti, d’altronde, sono presto fatti.

L’attaccante è stato prelevato dalla Fiorentina, nel gennaio 2022, a fronte di un investimento da 81,6 milioni di euro, oneri accessori compresi. E a lui è stato assicurato un ricco contratto di quattro anni e mezzo con ingaggio a crescere dai 7 milioni iniziali ai quasi 12 della stagione 2025/2026, l’ultima prevista dall’accordo in essere. Ne consegue che il suo impatto economico sia in graduale e costante ascesa, tra ammortamento e stipendio. Per rendere l’idea: da qui al naturale esaurimento dell’intesa, la Juventus dovrà versare quasi 28 milioni sul conto corrente di DV9, per una spesa totale (non potendo beneficiare, nel suo caso, del Decreto Crescita) di circa 55 milioni di euro lordi.

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Rinnovo Vlahovic, l'ingaggio proporzionale

I numeri in questione, dunque, impongono una seria riflessione in casa Juventus, i cui apicali sono in costante contatto con l’agente del serbo Darko Ristic, avvistato l’ultima volta a Torino giusto pochi giorni fa, in occasione della sfida casalinga al Napoli. Il rapporto è saldo, insomma, ma i discorsi intorno all’argomento rinnovo contrattuale non sono particolarmente fluidi. Con i bianconeri che vorrebbero rendere l’ingaggio proporzionale alla centralità di Vlahovic nel progetto tecnico (dove un elemento come Rabiot, tanto per fare un esempio, ricopre in questo momento un ruolo di maggior prestigio) e con l’entourage del bomber che non intende rinunciare ad alcunché di quanto concordato quasi due anni fa.

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La Juve nutre piena fiducia in Vlahovic, però...

L’ipotesi di spalmare parte del dovuto attraverso un prolungamento fino al 2027 o al 2028, insomma, per ora non ha attecchito. E le conseguenze sono destinate a riverberarsi anche sulle dinamiche di mercato, come in fondo già inesorabilmente accaduto la passata estate. Perché la Juventus nutre piena fiducia nel suo numero 9 e non ha intenzione di spedirlo altrove a cuor leggero, ma al contempo – e il discorso vale davvero per tutti – in questo momento storico il club non sarebbe nelle condizioni di dire no a offerte particolarmente remunerative. Ma l’ingaggio è un freno per le pretendenti, al pari delle richieste bianconere proporzionali all’investimento del 2022 al fine di non dover mettere a registro una minusvalenza. Da qui il modesto appeal del serbo nell’ultimo mercato, da qui il motivo per cui lo scambio con Lukaku insieme al Chelsea è deragliato. E da qui, vieppiù, le attente considerazioni in corso d’opera alla Continassa sul conto di Vlahovic, tra campo e bilancio.

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TORINO - Quando si indaga l’apporto a tutto tondo di un giocatore, il tema tecnico non può prescindere da quello economico. I due livelli, anzi, si sovrappongono. Ed è proprio questo passaggio, in qualche modo, a generare preoccupazione tra le mura della Continassa. Già, perché Dusan Vlahovic nella rosa bianconera non ha eguali per impatto a bilancio. E però, al contempo, il serbo non sta esibendo un analogo “peso” in campo. I conti, d’altronde, sono presto fatti.

L’attaccante è stato prelevato dalla Fiorentina, nel gennaio 2022, a fronte di un investimento da 81,6 milioni di euro, oneri accessori compresi. E a lui è stato assicurato un ricco contratto di quattro anni e mezzo con ingaggio a crescere dai 7 milioni iniziali ai quasi 12 della stagione 2025/2026, l’ultima prevista dall’accordo in essere. Ne consegue che il suo impatto economico sia in graduale e costante ascesa, tra ammortamento e stipendio. Per rendere l’idea: da qui al naturale esaurimento dell’intesa, la Juventus dovrà versare quasi 28 milioni sul conto corrente di DV9, per una spesa totale (non potendo beneficiare, nel suo caso, del Decreto Crescita) di circa 55 milioni di euro lordi.

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