Frosinone-Juve, Rabiot in dubbio: la tentazione di Allegri, i possibili rischi

Per sabato il recupero dal colpo al costato non è sicuro: senza la forza del francese, i bianconeri perdono incisività. Max valuta le alternative: i dettagli

È diventato un modo di dire, «Arriva la cavalleria!», per indicare un intervento in grado di ribaltare una situazione, come spesso faceva nelle battaglie del passato la carica dei soldati a cavallo. La Juventus di cavalli ne attende uno solo, il suo Cavallo Pazzo Adrien Rabiot, comunque in grado di cambiare la squadra, pesantemente condizionata dalla sua assenza venerdì sera a Marassi. D’altra parte bisogna ricordare che a Massimiliano Allegri mancano già stabilmente Paul Pogba e Nicolò Fagioli: chiaro che se si toglie anche Rabiot la sua assenza, pesante di per sé, lo diventa ancora di più sommandosi alle altre. Così l’intero mondo bianconero aspetta con ansia il suo ritorno per la trasferta di sabato a Frosinone.

Il dubbio di Allegri

Ansia che potrebbe trasformarsi in delusione. Sì, perché il colpo al costato preso con il Napoli, che inizialmente preoccupava meno di quello a un piede, tanto che una volta smaltito quest’ultimo Allegri era stato ottimista sulla presenza di Rabiot a Genova e lo aveva regolarmente convocato, si è rivelato invece decisamente infido. Gli esami hanno escluso fratture, ma la zona è particolarmente dolorosa tanto che il ventottenne centrocampista, dopo aver provato nella rifinitura, venerdì è andato in tribuna. Limitandosi a tifare e poi a indicare la strada sui social dopo la partita: «Errori nostri, due punti persi. Guardiamo avanti dai! Siamo lì!». La speranza bianconera, concreta, è che sabato Rabiot sia sul prato dello Stirpe, ma c’è il rischio che la Juve debba cavarsela senza la carica del suo Cavallo Pazzo.

Vice-Rabiot, Miretti non convince

C’era riuscita contro il Cagliari alla 12ª giornata, quando Rabiot era squalificato e i bianconeri avevano battuto la squadra di Ranieri 2-1, però soffrendo e potendo contare sulla spinta dello Stadium. Avrebbe potuto vincere senza Rabiot anche contro la spinta contraria di Marassi, la squadra di Allegri, se solo Vlahovic e Chiesa fossero stati più precisi davanti a Martinez o Fabbri più attento davanti al monitor. Tre punti pesantissimi però non avrebbero cambiato la realtà di una Juve chiaramente penalizzata dall’assenza del francese. Come contro il Cagliari lo ha rimpiazzato Miretti, che però non ha inciso: nelle tre partite prima di Marassi non era mai entrato in campo, indizio di un momento non al top. In caso di nuovo forfait di Rabiot, Allegri potrebbe riproporlo se lo vedesse in crescita in settimana, ma potrebbe anche decidere di inventare qualcosa di nuovo.

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La tentazione di Allegri

Un’ipotesi potrebbe essere semplicemente anticipare al primo minuto il cambio di cui Miretti è stato oggetto sia col Cagliari che col Genoa e inserire da mezzala, dove Allegri lo sta provando dall’estate, Iling Junior: più fisico e più abile nel saltare l’uomo. Neppure l’inglese, però, è apparso al top della forma, né ancora a proprio agio da mezzala. E allora la soluzione potrebbe essere sostituire i muscoli di Rabiot con la fantasia di Kenan Yildiz (che peraltro col suo metro e 85 per 75 chili non è comunque un fuscello). È una tentazione, perché Allegri stravede per il talento turco, e come tutte le tentazioni comporta dei rischi e porta con sé dei “contro” a bilanciare i “pro”.

Yildiz titolare, i rischi

Due le controindicazioni principali. Una è l’inesperienza di Yildiz, che però è sempre entrato con personalità nelle sei occasioni in cui Allegri lo ha inserito, l’ultima proprio a Marassi, e ha giocato due volte titolare nella Turchia, la seconda segnando un gol alla Germania. Giovane, certo, inesperto, sicuramente, ma sembra decisamente pronto. L’altra controindicazione, più concreta, è la necessità, per schierare il turco, di modificare almeno un po’ il 3-5-2 con cui la Juventus ha raccolto 37 punti in 16 partite, vincendo otto e pareggiando tre delle ultime 11. Dopo alcune prove estive da mezzala, Allegri ha sempre parlato di Yildiz come di un attaccante, anche perché nell’attuale modulo bianconero solo quello può essere il suo ruolo. Il diciottenne ex Bayern però può giocare anche in posizione più arretrata, da trequartista. Lo stesso Miretti quando ha giocato si è spesso mosso alzandosi alle spalle delle punte in fase di possesso dalla posizione standard di mezzala, trasformando in corso d’opera il 3-5-2 in una sorta di 3-4-1-2. Yildiz, sacrificandosi da mezzala in fase difensiva, potrebbe riuscire a fare altrettanto. Permettendo così alla squadra di non snaturare il proprio assetto e al tempo stesso di contare, grazie alla sua tecnica e alla sua fantasia, su quell’imprevedibilità offensiva che senza i recuperi e le sgroppate di Rabiot viene meno. Fermo restando che a Frosinone la Juve conta sull’arrivo della cavalleria, anzi, del suo Cavallo Pazzo.

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È diventato un modo di dire, «Arriva la cavalleria!», per indicare un intervento in grado di ribaltare una situazione, come spesso faceva nelle battaglie del passato la carica dei soldati a cavallo. La Juventus di cavalli ne attende uno solo, il suo Cavallo Pazzo Adrien Rabiot, comunque in grado di cambiare la squadra, pesantemente condizionata dalla sua assenza venerdì sera a Marassi. D’altra parte bisogna ricordare che a Massimiliano Allegri mancano già stabilmente Paul Pogba e Nicolò Fagioli: chiaro che se si toglie anche Rabiot la sua assenza, pesante di per sé, lo diventa ancora di più sommandosi alle altre. Così l’intero mondo bianconero aspetta con ansia il suo ritorno per la trasferta di sabato a Frosinone.

Il dubbio di Allegri

Ansia che potrebbe trasformarsi in delusione. Sì, perché il colpo al costato preso con il Napoli, che inizialmente preoccupava meno di quello a un piede, tanto che una volta smaltito quest’ultimo Allegri era stato ottimista sulla presenza di Rabiot a Genova e lo aveva regolarmente convocato, si è rivelato invece decisamente infido. Gli esami hanno escluso fratture, ma la zona è particolarmente dolorosa tanto che il ventottenne centrocampista, dopo aver provato nella rifinitura, venerdì è andato in tribuna. Limitandosi a tifare e poi a indicare la strada sui social dopo la partita: «Errori nostri, due punti persi. Guardiamo avanti dai! Siamo lì!». La speranza bianconera, concreta, è che sabato Rabiot sia sul prato dello Stirpe, ma c’è il rischio che la Juve debba cavarsela senza la carica del suo Cavallo Pazzo.

Vice-Rabiot, Miretti non convince

C’era riuscita contro il Cagliari alla 12ª giornata, quando Rabiot era squalificato e i bianconeri avevano battuto la squadra di Ranieri 2-1, però soffrendo e potendo contare sulla spinta dello Stadium. Avrebbe potuto vincere senza Rabiot anche contro la spinta contraria di Marassi, la squadra di Allegri, se solo Vlahovic e Chiesa fossero stati più precisi davanti a Martinez o Fabbri più attento davanti al monitor. Tre punti pesantissimi però non avrebbero cambiato la realtà di una Juve chiaramente penalizzata dall’assenza del francese. Come contro il Cagliari lo ha rimpiazzato Miretti, che però non ha inciso: nelle tre partite prima di Marassi non era mai entrato in campo, indizio di un momento non al top. In caso di nuovo forfait di Rabiot, Allegri potrebbe riproporlo se lo vedesse in crescita in settimana, ma potrebbe anche decidere di inventare qualcosa di nuovo.

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