Yildiz, un campione che regala luce pura
Nulla è immutabile con Allegri, abile a tenere tutti sulla corda nel modo giusto: chiunque crede davvero nella possibilità di trovare spazio e far vedere chi è davvero il più bravo. Facile che Yildiz parta titolare anche martedì sera con il Sassuolo. Dunque sta entrando nella storia della Juventus dalla porta principale e nonostante Allegri sia un grande comunicatore, anche lui, quando invita a non esaltarlo troppo il suo ragazzo, non trattiene una piccola smorfia del labbro a far venire fuori un ghigno mal celato. Perché signori questo Yildiz è un campione assoluto, un diamante che ha iniziato a regalare luce pura con le prime tre “facce”, i suoi tre gol juventini.
L’aspetto più sorprendente di questo ragazzo è la semplicità, la naturalezza con cui riesce a mettere in pratica le giocate più difficili. Gli slalom alla Tomba a evitare come paletti in movimento i difensori di Frosinone e Salernitana prima di randellare sul primo palo per due gol da urlo, ma non solo. Merita di esser rivisto alla moviola l’ultima prodezza in Coppa Italia quando spedisce al volo la palla lanciatagli da McKennie dalla destra. Kenan guarda la traiettoria, calcola al centesimo di secondo quando il pallone sarebbe arrivato in zona “calcio” dopo un tragitto di 30 metri e quindi, come un saltatore in lungo, cambia la frequenza dei passi in corsa per arrivare al momento giusto in cui staccare, come se ci fosse l’immaginaria pedana da cui appunto ci si alza dalla pista, per andare in acrobazia al tiro imparabile al limite dell’area piccola.