"Samardzic da Juve? Manca di continuità, non a caso non è un titolarissimo"

Intervista a Gigi De Agostini, doppio ex bianconero: "Giuntoli ha portato compattezza. Koopmeiners e Felipe Anderson aggiungerebbero qualità alla squadra"

«La Juventus non deve mollare. Il campionato è ancora lungo e in passato abbiamo visto tante squadre perdere punti per strada. Inoltre l’Inter avrà la Champions che porterà via diverse energie fisiche e mentali. Ecco perché i bianconeri devono subito lasciarsi alle spalle la sconfitta di San Siro e ripartire forte, non lasciando più altri punti per strada». Suona la carica Gigi De Agostini in vista di Juventus-Udinese. Una sfida tutta in bianconero come i colori che hanno caratterizzato la carriera dell’ex terzino. A Torino De Agostini ha vinto una Coppa Uefa e Coppa Italia nel 1990 da protagonista; mentre in Friuli è cresciuto e si era affermato come uno dei migliori terzini sinistri della Serie A per essere poi ingaggiato dalla Vecchia Signora (215 e 28 gol).

Juve-Udinese non sarà mai una partita come tutte le altre per lei: che gara si aspetta?

«Sarà una partita dura. La Juve è condannata a vincere se vuole rimanere agganciata all’Inter: non ci sono alternative. Pure l’Udinese, però, deve far punti per non farsi risucchiare nella lotta per non retrocedere. Vietato sbagliare per entrambe».

Questa Juve può puntare allo scudetto o l’Inter è troppo più forte?

«I bianconeri stanno facendo un’ottima stagione e per quanto dimostrato hanno il dovere di provarci. Naturalmente l’Inter ha una rosa più forte, ampia ed esperta. La differenza sta nei cambi a disposizione: nei nerazzurri dalla panchina entrano giocatori che giocherebbero titolari in quasi tutte le squadre».

Cosa manca alla Juve per raggiungere l’Inter?

«Innanzitutto serve tempo per costruire un ciclo vincente. La Juve quest’anno ha avviato un progetto nuovo e lanciato tanti giovani, che nei prossimi anni saranno un valore aggiunto. Il mercato estivo potrà aiutare a colmare il gap».

Si parla di Koopmeiners e Felipe Anderson…

«Sarebbero certamente due ottimi acquisti. Parliamo di giocatori bravi che aggiungerebbero qualità alla squadra, avvicinandola all’Inter. Li vedrei bene entrambi alla Juve».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

In Juve-Udinese il giocatore più atteso è Samardzic, che piace molto a Giuntoli. È pronto per una big?

«Samardzic è indubbiamente un buon giocatore. Mi piace, ma dovrebbe essere più costante per ambire a certi palcoscenici. Non a caso gioca poco e non è un titolare inamovibile dell’Udinese. Il serbo manca di continuità».

Eppure lo volevano anche Inter e Napoli…

«Rispetto a quando giocavo io le dinamiche sono cambiate. Oggi bastano 2-3 partite di alto livello per essere subito protagonisti sul mercato. Prima per arrivare in una big dovevi avere alle spalle almeno un paio di campionati da titolare giocati alla grande. Comunque tornando a Samardzic può essere da Juve, ma bisogna vedere in una squadra di vertice come si inserirebbe, le dinamiche e le pressioni cambiano molto».

A proposito di pressioni da gestire: ora la Juve è più solida a livello societario dopo le peripezie della scorsa stagione.

«Merito di Giuntoli. Il suo arrivo ha dato compattezza: Cristiano sta facendo un ottimo lavoro».

Si aspettava le difficoltà incontrate dall’Udinese finora?

«Direi proprio di no. Hanno buttato via tanti punti negli ultimi minuti, sprecando occasioni grossissime. Oggi coi pareggi non vai da nessuna parte…».

In Friuli intanto sta esplodendo Lucca. È destinato ad arrivare in Nazionale?

«Mi piace molto. È senz’altro l’attaccante rivelazione della stagione. Di giovani centravanti che segnano non ce ne sono molti in giro, perciò può giocarsi le sue chance pure in azzurro».

 

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«La Juventus non deve mollare. Il campionato è ancora lungo e in passato abbiamo visto tante squadre perdere punti per strada. Inoltre l’Inter avrà la Champions che porterà via diverse energie fisiche e mentali. Ecco perché i bianconeri devono subito lasciarsi alle spalle la sconfitta di San Siro e ripartire forte, non lasciando più altri punti per strada». Suona la carica Gigi De Agostini in vista di Juventus-Udinese. Una sfida tutta in bianconero come i colori che hanno caratterizzato la carriera dell’ex terzino. A Torino De Agostini ha vinto una Coppa Uefa e Coppa Italia nel 1990 da protagonista; mentre in Friuli è cresciuto e si era affermato come uno dei migliori terzini sinistri della Serie A per essere poi ingaggiato dalla Vecchia Signora (215 e 28 gol).

Juve-Udinese non sarà mai una partita come tutte le altre per lei: che gara si aspetta?

«Sarà una partita dura. La Juve è condannata a vincere se vuole rimanere agganciata all’Inter: non ci sono alternative. Pure l’Udinese, però, deve far punti per non farsi risucchiare nella lotta per non retrocedere. Vietato sbagliare per entrambe».

Questa Juve può puntare allo scudetto o l’Inter è troppo più forte?

«I bianconeri stanno facendo un’ottima stagione e per quanto dimostrato hanno il dovere di provarci. Naturalmente l’Inter ha una rosa più forte, ampia ed esperta. La differenza sta nei cambi a disposizione: nei nerazzurri dalla panchina entrano giocatori che giocherebbero titolari in quasi tutte le squadre».

Cosa manca alla Juve per raggiungere l’Inter?

«Innanzitutto serve tempo per costruire un ciclo vincente. La Juve quest’anno ha avviato un progetto nuovo e lanciato tanti giovani, che nei prossimi anni saranno un valore aggiunto. Il mercato estivo potrà aiutare a colmare il gap».

Si parla di Koopmeiners e Felipe Anderson…

«Sarebbero certamente due ottimi acquisti. Parliamo di giocatori bravi che aggiungerebbero qualità alla squadra, avvicinandola all’Inter. Li vedrei bene entrambi alla Juve».

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