Juve, c'è modo e modo: cosa resta, il futuro del club e quello di Allegri

Demotivata, confusa e senz’anima: così si butta via lo spirito del girone di andata. Altri mesi come l'ultimo rappresenterebbero una condanna ingiusta per i tifosi. Allenatore, risanamento economico e calciomercato: serve una visione

L’impressionante ritmo e la schiacciante superiorità dell’Inter può avere un paradossale effetto consolatorio per la Juventus e i suoi tifosi. Nel senso che, anche qualora i bianconeri non avessero follemente sperperato punti con Empoli, Udinese e Verona, difficilmente avrebbero potuto misurarsi con una tale macchina da guerra calcistica.

Juve, linfa Champions: ma c'è modo e modo...

La fatica e la sofferenza con cui la squadra di Allegri strappa i tre punti al Frosinone, in casa oltretutto, evidenziano una stridente differenza con i nerazzurri che, in trasferta, annientano il Lecce, divertendosi e divertendo. Dopodiché c’è modo e modo di non vincere un campionato, così come c’è modo e modo di arrivare nelle prime quattro.

È altamente improbabile che la Juventus fallisca la qualificazione alla prossima Champions League - che per la cronaca non è l’obiettivo minimo o quello assoluto, ma quello che fa la differenza fra la vita e la morte finanziaria del club -, ma se i prossimi tre mesi dovessero trascorrere come l’ultimo, sarebbe una condanna ingiusta per i tifosi che stanno comunque accompagnando con entusiasmo la stagione bianconera (ieri ancora un esaurito allo Stadium).

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La Juve molle, Rugani e il vago senso dell'onore

Perché al netto dei pesantissimi tre punti, della prestazione di ieri si salva pochissimo ed è sconcertante constatare l’atteggiamento molle e demotivato della squadra. L’impressione è che lo spirito del girone di andata si sia smontato insieme al sogno di duellare con l’Inter per lo scudetto. Evaporato il profumo dell’impresa che inebriava la Juventus e la teneva compatta, agguerrita e, soprattutto, imperforabile, è evaporata anche la squadra brutta, sporca e cattiva che mai nella vita avrebbe preso due gol dal Frosinone e mai in quel modo, con la difesa schierata e imbambolata.

Sì, c’è un vago senso dell’onore, che ieri ha spinto tutti a cercare il gol vittoria fino all’ultimo secondo dell’ultimo minuto, ma il primo tempo è un’onta agonistica, tecnica e tattica che la determinazione del “bomber” Rugani non può cancellare con la sfida geometrica del suo diagonale vincente.

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Il disordine Juve, Allegri e il futuro

La Juventus di oggi è una squadra disordinata che fatica in modo imbarazzante quando l’avversario le lascia l’iniziativa, anche perché non sopperisce con quella compattezza del gruppo che spingeva i giocatori a correre un metro in più per aiutarsi. L’impressione è che, avanti di questo passo, di tutto quello che era stato costruito nel girone di andata, resti solo il confortante mucchietto di punti e il resto si sgretoli. Nulla è perduto (forse solo un po’ di onore), la stagione è lunga, c’è un trofeo che la Juventus può aspirare a vincere e tredici partite di campionato nelle quali rimettere un po’ d’ordine nella squadra, facendo respirare i germogli, da Yildiz in giù.

Tre mesi per chiudere dignitosamente la stagione e riflettere su cosa deve essere la prossima, le cui fondamenta si gettano da adesso. Sono mesi, anzi anni, che i tifosi dibattono su Allegri a volte in modo ragionevole a volte isterico. Forse è arrivato il momento in cui il tema venga trattato in società, perché è strettamente connesso al piano di rilancio della squadra e del club che non passa solo dall’allenatore, ma dal risanamento economico, dal prossimo calciomercato e da una visione almeno a media scadenza.

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L’impressionante ritmo e la schiacciante superiorità dell’Inter può avere un paradossale effetto consolatorio per la Juventus e i suoi tifosi. Nel senso che, anche qualora i bianconeri non avessero follemente sperperato punti con Empoli, Udinese e Verona, difficilmente avrebbero potuto misurarsi con una tale macchina da guerra calcistica.

Juve, linfa Champions: ma c'è modo e modo...

La fatica e la sofferenza con cui la squadra di Allegri strappa i tre punti al Frosinone, in casa oltretutto, evidenziano una stridente differenza con i nerazzurri che, in trasferta, annientano il Lecce, divertendosi e divertendo. Dopodiché c’è modo e modo di non vincere un campionato, così come c’è modo e modo di arrivare nelle prime quattro.

È altamente improbabile che la Juventus fallisca la qualificazione alla prossima Champions League - che per la cronaca non è l’obiettivo minimo o quello assoluto, ma quello che fa la differenza fra la vita e la morte finanziaria del club -, ma se i prossimi tre mesi dovessero trascorrere come l’ultimo, sarebbe una condanna ingiusta per i tifosi che stanno comunque accompagnando con entusiasmo la stagione bianconera (ieri ancora un esaurito allo Stadium).

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