Il disordine Juve, Allegri e il futuro
La Juventus di oggi è una squadra disordinata che fatica in modo imbarazzante quando l’avversario le lascia l’iniziativa, anche perché non sopperisce con quella compattezza del gruppo che spingeva i giocatori a correre un metro in più per aiutarsi. L’impressione è che, avanti di questo passo, di tutto quello che era stato costruito nel girone di andata, resti solo il confortante mucchietto di punti e il resto si sgretoli. Nulla è perduto (forse solo un po’ di onore), la stagione è lunga, c’è un trofeo che la Juventus può aspirare a vincere e tredici partite di campionato nelle quali rimettere un po’ d’ordine nella squadra, facendo respirare i germogli, da Yildiz in giù.
Tre mesi per chiudere dignitosamente la stagione e riflettere su cosa deve essere la prossima, le cui fondamenta si gettano da adesso. Sono mesi, anzi anni, che i tifosi dibattono su Allegri a volte in modo ragionevole a volte isterico. Forse è arrivato il momento in cui il tema venga trattato in società, perché è strettamente connesso al piano di rilancio della squadra e del club che non passa solo dall’allenatore, ma dal risanamento economico, dal prossimo calciomercato e da una visione almeno a media scadenza.