Chiesa e Napoli-Juve, ce la fa? Ma la novità per Allegri è un’altra…

Spavento per Federico dopo uno scontro con Alex Sandro: resta a terra e poi esce zoppicando. L’allenamento, però, porta anche una buona notizia

Lo spavento per Federico Chiesa e il gol del redivivo Moise Kean: sono i tratti salienti che ha lasciato in eredità l’allenamento che la Juventus ha disputato ieri mattina davanti a circa 300 tifosi. Chiariamolo subito: la botta e il successivo stop imposto a Chiesa dallo stesso Allegri non destano allarme in vista della sfida di Napoli, ma è inevitabile che abbiano riproposto il tema della “solidità” dell’ex viola e si siano incrociate appunto con l’uscita di Kean dal cono d’ombra in cui era finito in seguito al combinato disposto di un postumo d’infortunio e dinamiche di mercato.

Chiesa-Alex Sandro, cosa è successo

Chiesa si è fermato durante la prima partitella (tre squadre di sette a sfidarsi alternativamente su campo ridotto come in un Birra Moretti d’antan) quando, sul tentativo di un dribbling a rientrare per liberarsi al tiro ha incrociato la punta dello scarpino di Alex Sandro che lo ha colpito alla caviglia destra (un contrasto normale dopo che il brasiliano aveva preso il pallone). Federico si è accasciato ed è rimasto a terra per una trentina di secondi prima che i medici bianconeri lo assistessero per poi accompagnarlo, zoppicante, a bordo campo.

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Richiamato da Allegri

Dopo i controlli e i canonici spray, Fede e rientrato con i suoi ma si muoveva in maniera chiaramente “frenata” evitando peraltro di calciare con il destro: una dinamica che ha indotto Allegri a intimargli («Fede, vieni fuori») due volte di uscire per evitare di peggiorare una situazione che, almeno fino a quel momento, non pareva affatto compromessa. Insomma, considerate le già certe assenze di Rabiot e di McKennie, il dubbio riguardo al recupero di Danilo (che corricchiava da solo sul campo laterale), non era proprio il caso di aggiungere un altro assente per la trasferta di domenica a Napoli. Il problema, casomai, sta nell’ora precedente: quella in cui ha lavorato con i compagni e in cui, sia durante le partitelle “strette” e le simulazioni d‘attacco ha evidenziato un’alta percentuale di errori negli appoggi e nel tiro.

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Il ritorno di Kean

Non l’unico, peraltro, tanto è vero che il tecnico ha esortato a una maggiore precisione: «Oh, ragazzi: però dobbiamo fare gol!», Non un dettaglio, considerato che nelle ultime cinque gare la Juve ha tirato 50 volte da dentro l’area di rigore segnando solo 6 reti. Nello stesso arco di tempo, per dire, l’Inter ha calciato 48 volte ma ha segnato 11 gol, praticamente il doppio. E va detto che qualche errore di conclusione lo ha messo in fila anche Moise Kean, autore di un gol in partitella e vera novità di questo allenamento. L’attaccante ha svolto tutta la sessione e, al netto di una brillantezza ancora da ritrovare, ha mostrato di essersi messo alle spalle il problema osseo alla tibia e di volersi mettere al passo per riconquistare spazio in attacco, anche per lanciare segnali al ct Spalletti in vista delle compilazione della lista per l’Europeo.

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Altra concorrenza per Chiesa

Un obiettivo che, non molto curiosamente, si incrocia con quello dello stesso Chiesa che resta sempre alla ricerca di una continuità di rendimento. Aspetto, questo, che resta il prerequisito essenziale per poter restare nell’orbita azzurra sebbene il ct per primo sia perfettamente consapevole delle potenzialità di Chiesa. È un fatto, però, che oltre a quella di Yildiz ora si profili sempre più vicina anche la concorrenza di Kean e dunque Chiesa dovrà innescare un cambio di passo a cominciare dalla trasferta di domenica a Napoli, anche a costo di stringere i denti dopo una bottarella in allenamento. La volontà di rientrare in campo subito, così, mostra come Chiesa abbia capito quale sia il percorso da intraprendere. Stringendo i denti.

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Lo spavento per Federico Chiesa e il gol del redivivo Moise Kean: sono i tratti salienti che ha lasciato in eredità l’allenamento che la Juventus ha disputato ieri mattina davanti a circa 300 tifosi. Chiariamolo subito: la botta e il successivo stop imposto a Chiesa dallo stesso Allegri non destano allarme in vista della sfida di Napoli, ma è inevitabile che abbiano riproposto il tema della “solidità” dell’ex viola e si siano incrociate appunto con l’uscita di Kean dal cono d’ombra in cui era finito in seguito al combinato disposto di un postumo d’infortunio e dinamiche di mercato.

Chiesa-Alex Sandro, cosa è successo

Chiesa si è fermato durante la prima partitella (tre squadre di sette a sfidarsi alternativamente su campo ridotto come in un Birra Moretti d’antan) quando, sul tentativo di un dribbling a rientrare per liberarsi al tiro ha incrociato la punta dello scarpino di Alex Sandro che lo ha colpito alla caviglia destra (un contrasto normale dopo che il brasiliano aveva preso il pallone). Federico si è accasciato ed è rimasto a terra per una trentina di secondi prima che i medici bianconeri lo assistessero per poi accompagnarlo, zoppicante, a bordo campo.

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