Gli effetti del "Caso Suarez" sulla Juve

Per sei mesi la Juventus è al centro di uno sdegno generale perché, senza essere accusata neanche dai pm, è comunque esposta al giudizio pubblico come una società che ha corrotto i professori e i dirigenti dell’Università degli Stranieri di Perugia per consentire a Suarez di ottenere la cittadinanza italiana e poi tesserarlo. Anche le prime pagine dei giornali politici si occupano con grande severità della vicenda, dando malizioso risalto a una telefonata fra l’allora direttore generale della Juventus Fabio Paratici e la ministra Paola De Micheli (sua compagna di liceo), nella quale si informava solo sul tipo di pratica necessario e sulle tempistiche. Mentre le cronache locali umbre se la prendono con il ds Federico Cherubini, originario di Foligno, con locandine che strillano dalle edicole ("Scandalo Suarez: tutto è partito dal folignate Cherubini") che non hanno nessun riscontro con la realtà, ma che intanto vengono lette (anche dai figli) e metabolizzate dall’opinione pubblica, non esattamente riflessiva quando si tratta di mettere alla gogna qualcuno. Lo stesso Andrea Agnelli si prende la sua porzione di fango. E tutti, alla fine, credono che sia andata come ricostruiscono i giornali: la Juventus ha corrotto i professori di Perugia per tesserare Suarez. Anzi, molti (spesso quelli che insegnano al mondo che "le sentenze si rispettano") ne sono convinti anche oggi, nonostante dei giudici abbiano stabilito l’esatto contrario, ma ovviamente quella notizia non ha trovato spazio sulle prime pagine dei giornali (consentitemi di specificare: tranne che su Tuttosport). Insomma, l’operazione sputtanamento è perfettamente riuscita e quei 264 file scaricati illegalmente sono serviti in modo assai efficace.