Miretti e la "mezzalite" Juve: le voci sul futuro e la novità da scongiurare

Dopo tanta panchina, la buona prestazione di Napoli. Per lui, che gioca in bianconero da quando ha otto anni, quella con l'Atalanta sarà la 101ª partita ufficiale con i grandi

TORINO - Con ancora undici partite di campionato da disputare e la “mezzalite” che ha colpito il centrocampo della Juventus (per diverse ragioni indisponibili Pogba, Fagioli, Rabiot, Alcaraz e forse ancora McKennie) ecco che per Fabio Miretti la stagione potrebbe cambiare colore. Rispetto all’altro anno in cui è esploso, il ventenne di Saluzzo raramente ha rispettato le aspettative, risultando troppe volte impreciso e in affanno nel tenere il ritmo delle mediane avversarie particolarmente dinamiche.

Certo, da lui ci si aspetta soprattutto la giocata di qualità, la verticalizzazione, ma sinora la luce non si è accesa così frequentemente. Non a caso Allegri dopo avergli dato fiducia a inizio campionato lo ha utilizzato di meno. E da quando è arrivato Alcaraz a fine gennaio, lo spazio si è ulteriormente ridotto. Ma la serie di infortuni che ha colpito i colleghi di centrocampo ha permesso al ragazzo di giocarsi il jolly e lo ha fatto nel migliore dei modi, a Napoli, dove il Signor Max lo ha schierato titolare insieme proprio ad Alcaraz e Locatelli.

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Juve-Atalanta, chance per Miretti

Ora, con la lesione muscolare che fermerà l’argentino Charly per circa un mese ecco che il minutaggio è destinato a crescere notevolmente. A partire ovviamente dalla gara di domani contro l’Atalanta. Per lui, che gioca in bianconero da quando ha otto anni, sarà la 101ª partita ufficiale con i grandi (33 match in serie C nella Next Gen e 67 partite con la prima squadra), l’occasione ideale dal punto di vista numerico per voltare pagina e proseguire ciò che di interessante ha fatto vedere al Maradona.

Perché paradossalmente, in una delle partite più difficili sulla carta per la Juventus, Miretti ha messo in mostra forse
la miglior prestazione in assoluto, risultando efficace sia dal punto di vista dell’impatto fisico che tecnico. Buone giocate con la palla tra i piedi in progressione, abbinate a una sempre lucida visione di gioco. Alla luce di cosa raccontano i report dall’infermeria il saluzzese dovrebbe avere parecchie chance in questa coda del campionato in cui probabilmente si giocherà una fetta di futuro.

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Juventus, il futuro di Miretti

La Juventus in questo momento di emergenza ha assolutamente bisogno di lui e non tradire la Vecchia Signora significherebbe indirizzare le voci sul suo futuro in una direzione precisa: quella della conferma. Diversamente potrebbe aprirsi l’opportunità di una novità assoluta per lui che, da quando è bambino, ha vestito soltanto due colori: il bianco e il nero. Nel calcio, si sa, le porte girevoli a volte regalano opportunità di crescita per l’infortunio di un compagno e questo sta succedendo a Fabio Miretti che può indirettamente beneficiare dell’indisponibilità di Alcaraz.

Per la partita di domani con l’Atalanta insieme a Miretti la cerniera di centrocampo dovrebbe contare su Locatelli in regia e forse McKennie, che potrebbe scendere in campo con un tutore a protezione della spalla che si è lussato con il Frosinone. Altrimenti probabile l’inserimento di Cambiaso al posto del texano con la promozione di Weah sulla fascia destra. Operazione attesa già a Napoli ma che poi non si è concretizzata.

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TORINO - Con ancora undici partite di campionato da disputare e la “mezzalite” che ha colpito il centrocampo della Juventus (per diverse ragioni indisponibili Pogba, Fagioli, Rabiot, Alcaraz e forse ancora McKennie) ecco che per Fabio Miretti la stagione potrebbe cambiare colore. Rispetto all’altro anno in cui è esploso, il ventenne di Saluzzo raramente ha rispettato le aspettative, risultando troppe volte impreciso e in affanno nel tenere il ritmo delle mediane avversarie particolarmente dinamiche.

Certo, da lui ci si aspetta soprattutto la giocata di qualità, la verticalizzazione, ma sinora la luce non si è accesa così frequentemente. Non a caso Allegri dopo avergli dato fiducia a inizio campionato lo ha utilizzato di meno. E da quando è arrivato Alcaraz a fine gennaio, lo spazio si è ulteriormente ridotto. Ma la serie di infortuni che ha colpito i colleghi di centrocampo ha permesso al ragazzo di giocarsi il jolly e lo ha fatto nel migliore dei modi, a Napoli, dove il Signor Max lo ha schierato titolare insieme proprio ad Alcaraz e Locatelli.

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