Elkann in Arabia, il Mondiale e lo sponsor: 170 milioni per tornare Juve

Non solo la Champions, che fallire ormai sarebbe tragicomico: la proprietà si muove ma attende anche i risultati delle altre (e eventuali boutade legali...)

Per tornare vera Juve può arrivare una spinta da 170 milioni: è ciò che si aspetta il club bianconero, ma devono incastrarsi vari ingranaggi, non tutti dipendenti dai risultati sul campo. Ma cominciamo da qui, dalla squadra: oggi alle 18 quello con l’Atalanta è un vero e proprio spareggio per la Champions League. Anzi, meglio: è l’opportunità per la Juventus di tagliare fuori una diretta concorrente, di fatto scavando un solco difficilmente colmabile nelle restanti partite di campionato. In ballo c’è una fetta importante di bilancio da sistemare: infatti, nel passivo dell’ultima semestrale bianconera, il peso dei mancati introiti da qualificazione alla Champions League si sono sentiti, eccome.

Qualificazione Champions da centrare

La Juventus aveva calcolato 60 milioni, quelli a disposizione per la prossima edizione saranno di più, perché la rivoluzionata formula della competizione Uefa è ancora più grande, per partecipanti e numero di partite, e dunque ancora più ricca. Si calcola che una stagione di Champions League possa portare nelle casse juventina una cifra non distante dagli 80 milioni: ossigeno puro per il club, escluso in questa stagione nonostante la conquista del posto sul campo. Serve un ultimo sforzo alla squadra di Allegri per centrare l’obiettivo: non l’unico dell’annata, perché la Juventus è ancora in corsa per sollevare al cielo la Coppa Italia, ma si tratterebbe di un titolo non significativo dal punto di vista economico, bensì importante per arricchire una bacheca che non accoglie nuovi trofei dal 2021, dunque da prima dell’Allegri bis.

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Mondiale per Club: la situazione della Juve

Non tutto però dipende dalle giocate dei bianconeri in campo. La partita più delicata non è nelle mani della Juventus: quella per la partecipazione al Mondiale per Club del 2025, pure in questo caso in una formula nuova di zecca. Anche in questo caso la cifra è indicativa, ma di sicuro significativa: 50 milioni, almeno, per un evento che sposta ricchezza e concede visibilità a livello globale. I bianconeri non vorrebbero perdersi una vetrina del genere, però è tutto nei piedi del Napoli: superando il Barcellona e accedendo ai quarti della Champions League, gli azzurri si avvicinerebbero sensibilmente all’obiettivo iridato. In caso contrario, l’eventuale uscita di scena martedì sera spalancherebbe alla Juventus le porte della competizione Fifa. A meno che... De Laurentiis decida di presentare ricorso per modificare il verdetto sul campo. Ma prima della sfida del Montjuic è ancora tutto da decidere, in un senso come nell’altro.

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Elkann in Arabia: non solo F1

Di sicuro per la Juventus sarebbe importante accedere al Mondiale per Club anche perché gli Stati Uniti sono un mercato fondamentale per la società, tanto che si era parlato di un possibile brand Usa per il nuovo sponsor sulle maglie, considerato che l’accordo da 45 milioni all’anno con Jeep è in scadenza. Le ultime voci raccontano però di sondaggi dal medioriente, con il possibile interessamento di una compagnia aerea: obiettivo incassare 40 milioni a stagione, possibile che la cifra sia alla fine leggermente inferiore. Come al ribasso risulta la nuova formulazione dell’intesa commerciale con Adidas: tra i 30 e i 46 milioni finora, dopo l’esclusione forzata dalla Champions la somma è stata rivista (salvo corposo bonus in caso di conquista della semifinale almeno in Europa) tra 35,75 e 38,7 miloni a stagione fino al 2026/2027. Ieri, a margine, non è sfuggito alle telecamere John Elkann in Arabia Saudita, accompagnato dal figlio Leone al Gp di Formula 1 a Gedda: non che la presenza sia direttamente collegata alla questione maglia, ma è fuor di dubbio che l’attrazione verso il mondo arabo sia in costante aumento. E la Juve non rappresenta certo un’eccezione alla regola.

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Per tornare vera Juve può arrivare una spinta da 170 milioni: è ciò che si aspetta il club bianconero, ma devono incastrarsi vari ingranaggi, non tutti dipendenti dai risultati sul campo. Ma cominciamo da qui, dalla squadra: oggi alle 18 quello con l’Atalanta è un vero e proprio spareggio per la Champions League. Anzi, meglio: è l’opportunità per la Juventus di tagliare fuori una diretta concorrente, di fatto scavando un solco difficilmente colmabile nelle restanti partite di campionato. In ballo c’è una fetta importante di bilancio da sistemare: infatti, nel passivo dell’ultima semestrale bianconera, il peso dei mancati introiti da qualificazione alla Champions League si sono sentiti, eccome.

Qualificazione Champions da centrare

La Juventus aveva calcolato 60 milioni, quelli a disposizione per la prossima edizione saranno di più, perché la rivoluzionata formula della competizione Uefa è ancora più grande, per partecipanti e numero di partite, e dunque ancora più ricca. Si calcola che una stagione di Champions League possa portare nelle casse juventina una cifra non distante dagli 80 milioni: ossigeno puro per il club, escluso in questa stagione nonostante la conquista del posto sul campo. Serve un ultimo sforzo alla squadra di Allegri per centrare l’obiettivo: non l’unico dell’annata, perché la Juventus è ancora in corsa per sollevare al cielo la Coppa Italia, ma si tratterebbe di un titolo non significativo dal punto di vista economico, bensì importante per arricchire una bacheca che non accoglie nuovi trofei dal 2021, dunque da prima dell’Allegri bis.

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