Kostic, dove sei? Eri il re del cross, ora rischi la Juve e pure la Serbia

Un tempo dominatore della fascia, ora non incide in attacco e anche in difesa soffre. Il suo futuro a Torino è in bilico e per l’Europeo deve fare di più

TORINO - Per le prossime due amichevoli della Serbia, che il 21 e il 25 marzo affronterà Russia e Cipro, il nome di Filip Kostic compare ancora nella lista dei convocati del ct Dragan Stojkovic, ma se continua di questo passo l’esterno bianconero rischia di perdere la Nazionale e, di conseguenza, anche l’Europeo. In panchina nelle ultime due partite della Juventus (e per tre volte nelle ultime cinque gare), Kostic sembra destinato ad accomodarsi vicino a Max Allegri anche domenica, quando allo Stadium arriverà il Gbenoa, visto che nel ballottaggio sulla fascia sinistra c’è ancora Iling Junior in vantaggio per una maglia da titolare.

L'involuzione di Kostic

Il serbo sta vivendo una fase di calo preoccupante, un’involuzione che ha condizionato anche il tecnico: Allegri gli ha sempre dato fiducia, confermandolo dal primo minuto per 21 partite su 23 presenze in campionato. A parte l’ultimo mese, Kostic era rimasto in panchina soltanto nelle prime due gare di campionato, poi l’allenatore livornese l’aveva sempre schierato, anche in Coppa Italia. Ma è proprio da febbraio che il suo rendimento ha subito una brusca frenata, non riuscendo più a raggiungere la sufficienza.

Da dominatore della fascia, ruolo a cui aveva abituato i tifosi nella passata stagione, il serbo sta faticando a essere incisivo. Da re degli assist (l’anno scorso ne aveva sfornati 11), adesso sembra quasi allergico al passaggio vincente: ne ha fatti appena quattro e l’ultimo risale al match prima di Natale, a Frosinone, per il primo gol in Serie A di Kenan Yildiz. Eppure, al suo arrivo a Torino nell’estate 2022, il suo impatto era stato subito positivo: esterno a tutto fascia, andava con regolarità in fondo a sfornare cross e assist per gli attaccanti.

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Kostic tra problemi difensivi e contratto

Se la sua maggiore qualità sta nell’andare in attacco, il venir meno delle sue sgroppate in avanti svilisce anche la sua presenza nello scacchiere allegriano. Tanto più che, a livello tattico, deve coesistere con Federico Chiesa, che ha l’abitudine di allargarsi proprio sulla sua corsia. E se Allegri gli chiede maggiore attenzione difensiva, ecco che emerge l’aspetto su cui Kostic deve ancora lavorare molto perché non ha le caratteristiche del difensore e da una sua mancata chiusura o lettura sbagliata dell’azione sono nate tante azioni pericolose degli avversari, molte delle quali si sono concluse con un gol subìto.

Kostic ha ancora due anni di contratto, ma come è accaduto l’estate scorsa, Giuntoli proverà a sondare il mercato per trovare un’acquirente senza svalutare l’investimento di 12 milioni versato due anni fa all’Eintracht Francoforte. Il serbo ha già detto no ai club dell’Arabia Saudita, che potrebbero però tornare all’assalto. In alternativa, potrebbe interessare ai club di fascia media della Premier League.

Deschamps convoca Rabiot

Intanto il ct Deschamps ha convocato Rabiot, che domenica dovrebbe tornare a disposizione di Allegri, per le amichevoli contro Germania e Cile. Chiamati anche l’interista Pavard e la folta truppa milanista (Maignan, Hernandez, Giroud, Thuram) con l’incognita del portiere, che ieri si è infortunato.

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TORINO - Per le prossime due amichevoli della Serbia, che il 21 e il 25 marzo affronterà Russia e Cipro, il nome di Filip Kostic compare ancora nella lista dei convocati del ct Dragan Stojkovic, ma se continua di questo passo l’esterno bianconero rischia di perdere la Nazionale e, di conseguenza, anche l’Europeo. In panchina nelle ultime due partite della Juventus (e per tre volte nelle ultime cinque gare), Kostic sembra destinato ad accomodarsi vicino a Max Allegri anche domenica, quando allo Stadium arriverà il Gbenoa, visto che nel ballottaggio sulla fascia sinistra c’è ancora Iling Junior in vantaggio per una maglia da titolare.

L'involuzione di Kostic

Il serbo sta vivendo una fase di calo preoccupante, un’involuzione che ha condizionato anche il tecnico: Allegri gli ha sempre dato fiducia, confermandolo dal primo minuto per 21 partite su 23 presenze in campionato. A parte l’ultimo mese, Kostic era rimasto in panchina soltanto nelle prime due gare di campionato, poi l’allenatore livornese l’aveva sempre schierato, anche in Coppa Italia. Ma è proprio da febbraio che il suo rendimento ha subito una brusca frenata, non riuscendo più a raggiungere la sufficienza.

Da dominatore della fascia, ruolo a cui aveva abituato i tifosi nella passata stagione, il serbo sta faticando a essere incisivo. Da re degli assist (l’anno scorso ne aveva sfornati 11), adesso sembra quasi allergico al passaggio vincente: ne ha fatti appena quattro e l’ultimo risale al match prima di Natale, a Frosinone, per il primo gol in Serie A di Kenan Yildiz. Eppure, al suo arrivo a Torino nell’estate 2022, il suo impatto era stato subito positivo: esterno a tutto fascia, andava con regolarità in fondo a sfornare cross e assist per gli attaccanti.

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