Giua, il giallo a Cambiaso inspiegabile. E Spence su Chiesa?

Tutti gli episodi della gara dello Stadium: direzione di gara non uniforme, nel finale Vlahovic si cerca il rosso

Nona presenza stagionale per Giua. Il sardo in futuro dovrà provare ad alzare il target delle sue gare: ormai è fermo ormai da diversi anni allo stesso standard. In una partita semplice, senza episodi di rilievo nelle aree di rigore, non riesce a trovare una soglia tecnica uniforme e commette varie imprecisioni. Già dopo sette minuti ecco un errore grossolano. Szczesny, dopo essere stato disturbato da Retegui, sta dando il pallone sulla linea laterale. Si accende una “mass confrontation” (accenno di rissa), con Danilo che spinge Retegui. Giua interrompe il gioco e richiama i calciatori, poi scodella il pallone. Invece avrebbe dovuto riprendere il gioco con una punizione indiretta.

Spence da giallo, ammonizione Cambiaso inspiegabile

Sul finire del primo tempo, altra grave mancanza: Spence interviene su Chiesa fallosamente al limite dell’area. Un contatto che avrebbe meritato l’ammonizione, ma Giua non fischia nemmeno l’irregolarità. L’arbitro non fa meglio sotto il profilo disciplinare: l’ammonizione a Cambiaso per l’intervento su Vasquez è del tutto inspiegabile. Il rosso a Vlahovic invece scaturisce da proteste reiterate. L’attaccante serbo contesta un fallo che gli era stato fischiato contro per carica su Martinez; dopo il giallo, continua a lamentarsi e dice “bravo” all’arbitro, ironicamente. A quel punto scatta l’espulsione.

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Inter-Napoli: La Penna da internazionale

Continua l’ascesa di La Penna, al terzo big match stagionale. Ormai il designatore Rocchi lo impiega come se fosse un internazionale. L’arbitro assegna un rigore nel primo tempo per un intervento di Rrahmani su Thuram. Decisione corretta, annullata subito dopo per posizione di fuorigioco nel corso dell’azione. Sul gol del Napoli: i replay non chiariscono se il calcio d’angolo da cui scaturisce il colpo di testa di Juan Jesus sia giusto (da alcuni replay l’ultimo tocco sembra di Di Lorenzo e non di Darmian). Il Napoli reclama un tocco di braccio di Darmian, ma l’esterno impatta di coscia. Bravo qui il direttore di gara a sedare le proteste col dialogo.

Barella, solo un richiamo. Lobotka ruvido

Nel finale due episodi nell’area del Napoli che accendono gli animi. L’ultimo riguarda l’intervento di Rrahmani su Thuram, il difensore devia con la punta dello scarpino il pallone, che acquisisce tutta un’altra traiettoria. Restano dubbi invece sul precedente contatto Meret-Thuram: l’attaccante sembra arrivare prima sul pallone, ma comunque lo scontro non pare da calcio di rigore. Corrette le sanzioni disciplinari: saranno tre i gialli totali, due per l’Inter (Pavard e Barella) e uno per il Napoli (Lobotka). A inizio match l’arbitro si limita al richiamo per Barella, che interviene su Traorè. Davvero ruvido l’intervento di Lobotka su Thuram, ma non ci sono gli elementi per una sanzione più severa.

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Nona presenza stagionale per Giua. Il sardo in futuro dovrà provare ad alzare il target delle sue gare: ormai è fermo ormai da diversi anni allo stesso standard. In una partita semplice, senza episodi di rilievo nelle aree di rigore, non riesce a trovare una soglia tecnica uniforme e commette varie imprecisioni. Già dopo sette minuti ecco un errore grossolano. Szczesny, dopo essere stato disturbato da Retegui, sta dando il pallone sulla linea laterale. Si accende una “mass confrontation” (accenno di rissa), con Danilo che spinge Retegui. Giua interrompe il gioco e richiama i calciatori, poi scodella il pallone. Invece avrebbe dovuto riprendere il gioco con una punizione indiretta.

Spence da giallo, ammonizione Cambiaso inspiegabile

Sul finire del primo tempo, altra grave mancanza: Spence interviene su Chiesa fallosamente al limite dell’area. Un contatto che avrebbe meritato l’ammonizione, ma Giua non fischia nemmeno l’irregolarità. L’arbitro non fa meglio sotto il profilo disciplinare: l’ammonizione a Cambiaso per l’intervento su Vasquez è del tutto inspiegabile. Il rosso a Vlahovic invece scaturisce da proteste reiterate. L’attaccante serbo contesta un fallo che gli era stato fischiato contro per carica su Martinez; dopo il giallo, continua a lamentarsi e dice “bravo” all’arbitro, ironicamente. A quel punto scatta l’espulsione.

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