"Questo inizio di 2024 per la Fiorentina è stato al di sotto delle aspettative, con tante delusioni con le squadre della parte destra della classifica. La squadra si è un po' persa, forse il post-mercato di gennaio ha lasciato delle scorie, non si è più ritrovata. Ovviamente la recente scomparsa di Joe Barone ha portato sconforto. La partita contro il Milan l'ha fatta, ha avuto le sue occasioni, ha trovato di fronte un grande Maignan e ha mostrato le sue lacune difensive. La Fiorentina ha un po' perso il suo filo, in più non si sa neanche se l'allenatore rimane o va via". Così Giovanni Galli, ex portiere di Milan e Fiorentina, ospite di Radio Anch'io Sport su Rai Radio 1, sulla sfida dell'Artemio Franchi di sabato sera, con la vittoria in trasferta dei rossoneri per 2-1.
"Il Milan, se trova gli spazi come a Firenze, va a nozze -continua Galli - Leao è un giocatore meraviglioso 10 minuti a partita. Se trovasse continuità all'interno della stessa, sarebbe da Pallone d'oro. Pioli lo conosco bene, è un uomo straordinario ed è un bravissimo allenatore. Nei rapporti interpersonali è un mago e riesce sempre a tirar fuori dai suoi giocatori qualcosa di straordinario".
Per Italiano è il momento di una big
A proposito del futuro del tecnico dei toscani commenta: "Italiano è un allenatore in crescita, ha fatto molto bene con alti e bassi. Ma ha avuto il merito di trasformare una squadra depressa a protagonista. Credo che per lui sia arrivato il momento di una nuova sfida, credo sia giusto. La piazza di Firenze è esigente, chiede chiarezza: vuole capire se si prosegue sulla linea degli ultimi anni o se ci sarà un salto di qualità definitivo. In questo senso la morte di Joe Barone non aiuta, servirà un po' di tempo per poter stabilizzare l'ambiente e le idee del presidente Commisso. Quella della Fiorentina è una situazione tutta in divenire. Bisogna aspettare un po' di tempo per far digerire e metabolizzare la scomparsa di Joe Barone".
Su Vicario, alla sua prima in azzurro: "Sono felice, riconosco che Donnarumma sia un grande portiere. Però quando vedo l'eleganza, la personalità, la figura di Vicario mi si apre il cuore. Donnarumma è imponente e che non ti fa vedere la porta dietro, Vicario invece è proprio una bella figura, appaga l'occhio, è elegante. Sono felice per lui. Se Donnarumma davanti a sé ha avuto un'autostrada, Vicario è arrivato in Serie A e in azzurro facendo la Via Crucis. Ha sofferto tanto e si è meritato la convocazione e l'esordio in Nazionale".