Allegri e la dirigenza Juve: un futuro è già segnato. E sui social vola un’idea…

Un grande assente all’Olimpico per il derby della Mole: risoluzione anticipata e clamoroso scenario di mercato?

Massimiliano Allegri resta a 13 stracittadine vinte come Trapattoni, niente trono d’oro solitario riservato all’allenatore più vincente dei derby della Mole. Ma il problema è un altro. Ancora una Juventus povera nel gioco, pochissimo propositiva e che gioca un tempo, il primo, per poi di fatto sparire nella ripresa dove crea una sola vera occasione da gol con il tiro di Yildiz. Troppo poco per pensare di vincere anche se nel primo tempo le due occasioni sprecate da Vlahovic confermano che c’è anche un problema di scarsa efficacia dei singoli in attacco.

Allegri, bicchiere mezzo pieno

Sta di fatto che di questo passo andare in Champions dipenderà ancora e anche dal ritmo di chi insegue, bisogna monitorare la Roma. Allegri nel dopo gara prova a vedere il bicchiere mezzo pieno ma non è certo un boccale... bensì quei bicchierini ghiacciati da limoncello che contengono ben poco. «Siamo dispiaciuti, abbiamo fatto una buona partita nel primo tempo, poi però nella ripresa abbiamo abbassato il baricentro anche se abbiamo avuto una bella occasione con Yildiz, sulla deviazione sul suo tiro dovevamo essere più bravi. Sapevamo il valore del Torino e spiace non aver vinto. Dusan? Ha avuto due occasioni, non ha segnato ed è dispiaciuto».

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Il futuro di Allegri: l'idea dei social

Poi si ritorna sul tema più importante, l’unico che conta: andare in Champions. «Credo che servirà arrivare a 70 punti, ne mancano 7». Occorrerà provare a essere più offensivi e pericolosi. Chiedere al tecnico se almeno a gara in corsa non sarebbe il caso di cambiare per un 3-4-2-1 con Yildiz e Chiesa a sostegno della punta innesca questa risposta: «Sì, a un certo punto ho anche pensato di intervenire in quel modo ma la squadra ha un equilibrio per cui in questo momento così delicato, in cui in ballo c’è la prossima Champions, non è il caso di fare esperimenti». Dunque una mezza confessione, una sorta di apertura per il futuro.

Magari il prossimo anno? A sentire le parole del prepartita del dt Giuntoli non è da escludere: «Con Allegri ci metteremo a sedere a fine anno, ha un anno di contratto, sta facendo un grande lavoro. Siamo in linea con gli obiettivi: valorizzare i giovani, la Coppa Italia e qualificarci per la Champions». E’ invece segnato il futuro del ds Manna, assente all’Olimpico e pronto per il Napoli. «Per Giovanni stiamo parlando con lui, per cercare di capire quale sarà il suo percorso, nel rispetto del nostro club». Potrebbe esserci una risoluzione anticipata, anche a breve. E ora sui social già vola l’idea che si porterà Allegri sotto il Vesuvio.

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Massimiliano Allegri resta a 13 stracittadine vinte come Trapattoni, niente trono d’oro solitario riservato all’allenatore più vincente dei derby della Mole. Ma il problema è un altro. Ancora una Juventus povera nel gioco, pochissimo propositiva e che gioca un tempo, il primo, per poi di fatto sparire nella ripresa dove crea una sola vera occasione da gol con il tiro di Yildiz. Troppo poco per pensare di vincere anche se nel primo tempo le due occasioni sprecate da Vlahovic confermano che c’è anche un problema di scarsa efficacia dei singoli in attacco.

Allegri, bicchiere mezzo pieno

Sta di fatto che di questo passo andare in Champions dipenderà ancora e anche dal ritmo di chi insegue, bisogna monitorare la Roma. Allegri nel dopo gara prova a vedere il bicchiere mezzo pieno ma non è certo un boccale... bensì quei bicchierini ghiacciati da limoncello che contengono ben poco. «Siamo dispiaciuti, abbiamo fatto una buona partita nel primo tempo, poi però nella ripresa abbiamo abbassato il baricentro anche se abbiamo avuto una bella occasione con Yildiz, sulla deviazione sul suo tiro dovevamo essere più bravi. Sapevamo il valore del Torino e spiace non aver vinto. Dusan? Ha avuto due occasioni, non ha segnato ed è dispiaciuto».

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