Parlano i numeri: quando gioca la Juve il VAR si usa solo contro i bianconeri

L’incredibile dato delle revisioni video che rende la squadra bianconera l’unica in Serie A ad avere solo subito

Nel weekend della 33ª giornata di Serie A ha fatto discutere soprattutto la direzione di Piccinini alla Unipol Domus, in Cagliari-Juve. L’episodio più contestato è la gomitata di Mina ai danni di Alcaraz nell’area dei sardi, non sanzionata dal direttore di gara. Un errore, peraltro non corretto dal Var: il colombiano salta più in alto dell’argentino e lo colpisce al viso, prima di intercettare di testa il pallone. L’impatto provoca ad Alcaraz anche una vistosa ferita, che gli costerà tre punti di sutura: un fallo da rigore.

Juve unico caso

La cronaca però ci porta ad allargare lo sguardo: la Juventus, di tutte e venti le squadre di Serie A, è l’unica a non aver mai avuto nemmeno una On Field Review a proprio favore. Primo in questa classifica c’è l’Hellas Verona, a quota 8 Ofr “pro”, seconda l’Inter, a 7 a pari merito con altre due squadre, Fiorentina e Roma. Per quanto riguarda le review che danno esito avverso, in cima alla classifica c’è il Frosinone (a 8), seguito da Cagliari e Lecce (a 6). Statistiche del genere non dipendono ovviamente solo dagli arbitri e dai Var, ma anche dal tipo di partite e da altre circostanze imprevedibili, insomma da un contorno di elementi non pronosticabili a priori. Di certo, non hanno nulla a che fare con due fattori. Uno: fino a qualche tempo fa si parlava della tendenza di alcuni Var (soprattutto Var Pro) più giovani e meno esperti a non richiamare al monitor colleghi più “autorevoli”. Due: gli arbitri più esperti e blasonati non andrebbero volentieri all’On Field Review per non vedere sminuita la propria credibilità e autorità.

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Due concetti fuorvianti

Due concetti assolutamente fuorvianti; quel che certo, invece, è che l’obiettivo di un arbitro è sbagliare il meno possibile, ed eventualmente correggere il proprio errore davanti al monitor. Se un arbitro come Orsato è andato una volta sola all’Ofr, il motivo è semplicemente che il direttore di gara di Schio è abituato a decidere in campo e a sbagliare, in media, meno dei suoi colleghi. E l’arbitro bravo è proprio quello che decide il più possibile in campo. Al di là di questo, sussiste sempre un problema di uniformità su un particolare tipo di fattispecie, ovverosia i contatti che si verificano a palla alta. Ne abbiamo già parlato in passato, a proposito del contrasto del Franchi tra Sommer e Nzola (su cui l’arbitro Aureliano diede rigore), e di quello dello Stadium tra Okoye e Milik (che invece non fu sanzionato da Abisso). Restiamo dell’idea che quello di Firenze non fosse rigore; in un contatto alto, qualora l’obiettivo dei due contendenti sia arrivare sul pallone, ciò che conta è chi arriva per primo, e dopodiché tutto quanto accade successivamente passa in secondo piano.

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La gomitata di Mina

Ma il contatto Mina-Alcaraz avviene prima che il colombiano colpisca il pallone: ecco perché il contrasto è irregolare. Ciò che si può e si deve migliorare è la tecnica: ho sempre creduto nella qualità del lavoro tecnico, che non vuol dire sapere il regolamento (altrimenti potrebbero farlo tutti) ma conoscere nei minimi dettagli il gioco del calcio, le dinamiche, i giocatori, le tattiche. Manca sicuramente una soglia uniforme d’intervento Var, e comunque si è intervenuto troppo spesso, molto più che nelle diverse competizioni europee. Questo perché in Champions, Europa e Conference League si considera solamente il “chiaro ed evidente errore” come da protocollo, ma anche perché la diversa provenienza degli arbitri (campionati diversi, soglie diverse) ha portato la tecnologia a intervenire solo per episodi che fanno davvero “saltare sulla sedia”, proprio come dovrebbe essere: una soglia elevatissima insomma, leggibile per tutti.

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Nel weekend della 33ª giornata di Serie A ha fatto discutere soprattutto la direzione di Piccinini alla Unipol Domus, in Cagliari-Juve. L’episodio più contestato è la gomitata di Mina ai danni di Alcaraz nell’area dei sardi, non sanzionata dal direttore di gara. Un errore, peraltro non corretto dal Var: il colombiano salta più in alto dell’argentino e lo colpisce al viso, prima di intercettare di testa il pallone. L’impatto provoca ad Alcaraz anche una vistosa ferita, che gli costerà tre punti di sutura: un fallo da rigore.

Juve unico caso

La cronaca però ci porta ad allargare lo sguardo: la Juventus, di tutte e venti le squadre di Serie A, è l’unica a non aver mai avuto nemmeno una On Field Review a proprio favore. Primo in questa classifica c’è l’Hellas Verona, a quota 8 Ofr “pro”, seconda l’Inter, a 7 a pari merito con altre due squadre, Fiorentina e Roma. Per quanto riguarda le review che danno esito avverso, in cima alla classifica c’è il Frosinone (a 8), seguito da Cagliari e Lecce (a 6). Statistiche del genere non dipendono ovviamente solo dagli arbitri e dai Var, ma anche dal tipo di partite e da altre circostanze imprevedibili, insomma da un contorno di elementi non pronosticabili a priori. Di certo, non hanno nulla a che fare con due fattori. Uno: fino a qualche tempo fa si parlava della tendenza di alcuni Var (soprattutto Var Pro) più giovani e meno esperti a non richiamare al monitor colleghi più “autorevoli”. Due: gli arbitri più esperti e blasonati non andrebbero volentieri all’On Field Review per non vedere sminuita la propria credibilità e autorità.

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