C’è un concetto che Massimiliano Allegri ribadisce come un mantra nel corso delle ultime conferenze stampa, diciamo da un mese a questa parte: «Dobbiamo raggiungere tutti gli obiettivi stagionali» senza indugiare invece sulla questione della sua conferma o, addirittura, del rinnovo di contratto che scadrà a luglio del 2025. Una scelta dialettica non fine a se stessa né tantomeno casuale perché indica chiaramente come Allegri abbia spostato il proprio focus motivazionale e temporale: archiviato l’annoso e “godotiano” incontro con la società per decidere un futuro, ha rimodellato pensieri e azioni sul presente immediato della qualificazione Champions e Coppa Italia.
Allegri e il futuro: le mosse di Max
Gli obiettivi, appunto, quelli che gli ha chiesto di conquistare la società a inizio stagione e che lui ora vuol conquistare per una fondamentale ragione in più oltre a quelle sottintese dell’orgoglio personale, della soddisfazione professionale e del motto della real casa (che poi vale per chiunque pratichi sport a livello agonistico) secondo cui “vincere è l’unica cosa che conta”. Ma poiché Allegri ha ormai capito di non far più parte dei piani futuri della nuova dirigenza juventina, ha intenzione di salutare la compagnia spolverando la sua fama di vincente e soprattutto, ecco il nodo, vorrà sedersi al tavolo della trattativa sostenuto da una verità inoppugnabile: il raggiungimento di tutti gli obiettivi che la società gli ha indicato a inizio stagione. E, forte di questo, spiegare con grande serenità che se vuole cambiare tocca al club compiere il passo di “esonerarlo” senza che vi siano possibilità di trattative economiche: il suo contratto e quello con la staff dovrà essere onorato fino in fondo con la conseguenza del pagamento dei 20 milioni che “ballano” tra netto e lordo.